martedì 10 febbraio 2015

Ilva, l'accusa di Mucchetti: "Il Governo ha sbagliato tutto". Monta la protesta dei tir.

Con oggi sono tre settimane che le imprese di Taranto che hanno appalti con l'Ilva stanno protestando. Domani la loro lotta proseguirà.

controlacrisi.org fabrizio salvatori
Con l’idea di coinvolgere anche i poli industriali della Liguria e del Veneto in quella che potrebbe essere una vera e propria calata su Roma forse per mercoledì stesso.
Stamattina all'Ilva e' intanto ripartito il laminatoio a freddo e con esso anche le zincature 1 e 2, un blocco di impianti fermato nei giorni perche' non c'erano materie prime. L’avvio dell’amministrazione straordinaria non cambia di una virgola la drammatica situazione dell’Ilva, che ai veleni mortiferi aggiunge una agonia altrettanto letale. Stanno arrivando soldi freschi da banche e Cdp per quasi un miliardo, ma basti pensare che solo nell’area di Taranto l’indotto vanta crediti per quasi 200 milioni. Chissà perché Renzi non parla mai di questo bel pasticcio? Un pasticcio che viene fuori in tutta la sua evidenza dalle parole di Francesco Greco, coordinatore del dipartimento diritto penale dell'economia, affari civili societari, reati fallimentari della Procura della Repubblica presso il tribunale di Milano. Greco stamattina ha parlato di fronte alla commissione parlamentare d’inchista sul Ciclo dei rifiuti portando una testimonianza davvero singolare. Secondo il magistrato i soldi sequestrati ai Riva, circa due miliardi, rimarranno ben saldi nei forzieri svizzeri. Motivo? una recente norma contenuta nel decreto legge Ilva ha bloccato la procedura di rientro in Italia di gran parte dei fondi trovati dalla magistratura nei Trust gestiti da istituti svizzeri. L’errore potrà essere riparato solo in sede di conversione. A bocciare l’azione del Governo è addirittura Massimo Mucchetti, senatore dem, che sul suo blog sottolinea il fallimento di due scelte fatte dal governo a fine primavera 2014: a) abbandonare il piano industriale e ambientale firmato da Enrico Bondi per il rilancio dell'azienda stand alone; b) puntare tutto sulla vendita degli stabilimenti di Taranto, Novi Ligure e Genova nella certezza di trovare subito un compratore al quale delegare il piano industriale. “Al dunque, come era facile prevedere – scrive Mucchetti - il compratore non si e' mai manifestato”. “Quando saremo effettivamente usciti dall'emergenza del decreto – aggiunge Mucchetti - sara' bene che il governo mostri al Parlamento i bilanci della gestione commissariale, semestre per semestre, dando modo di valutare l'andamento della produzione e delle vendite e lo stato patrimoniale, gravato da sempre nuovi debiti con le banche e con i fornitori. Sara', temo, un rendiconto triste, e non tanto per colpa del management e dei lavoratori, che hanno fatto quel che potevano, quanto per i vincoli politici posti dalle scelte sbagliate del governo”.

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