Pene esemplari, sanzioni severe, altamente severe. E non esclude il ricorso ai licenziamenti.
Dopo l'inchiesta disposta sul "desiderio di donazione di sangue nella notte di Capodanno" e sull'"improvvisa epidemia", il sindaco promette che "verranno prese le sanzioni che la legge consente. Saranno giuste, ma altamente severe". Fino ai licenziamenti? "Lo potremo dire dopo che sarà completato il lavoro di indagine del comandante Clemente e degli uffici. Io credo che vadano dati segnali esemplari", risponde.
Quanto alle ragioni della protesta, secondo Marino, "di certo quanto accaduto dipende anche dal fatto che ho voluto riscrivere il contratto decentrato e il salario accessorio per i dipendenti del Comune. Prima, ad esempio, c'era un'indennità notturna che per la polizia locale partiva dalle 16 dei giorni feriali: inaccettabile. Ho cancellato questi privilegi" e ad "alcuni questo metodo non è piaciuto". "Hanno tradito il Corpo, il Comune e i romani", aggiunge.
Il sindaco Marino trova l'appoggio anche del commissario del Partito democratico Matteo Orfini: "L'idea che si possa fare uno sciopero selvaggio contro una misura sacrosanta", che "limita i rischi di corruzione", come la rotazione e "solo perchè devono fare qualche chilometro in più per andare a lavorare ha, semplicemente, dell'incredibile". Per il presidente del Pd, intervistato dal Corriere della Sera, "bene hanno fatto il presidente Matteo Renzi, il ministro Marianna Madia e il sindaco Ignazio Marino ad annunciare provvedimenti. Vadano fino in fondo".
"Il punto è che, a Roma, serve un salto di qualità: bisogna ricostruirla, portarla di nuovo all'altezza del ruolo di Capitale. Da molti punti di vista, anche quello etico", dice riferendosi anche all'inchiesta su Mafia Capitale. "Il Paese non riuscirà a uscire dalla crisi se non si salva Roma, e viceversa. Bisogna agire tutti assieme", afferma. Quindi ammette che mettendosi di traverso al sindaco Marino "il partito romano ha sbagliato: siamo il più grande partito della maggioranza e sembravamo all'opposizione. Adesso anche Marino, insieme con noi, ha di fronte questa sfida da affrontare: è altissima, difficile, ma è anche un'occasione...".
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