venerdì 30 gennaio 2015

Grecia, Ferrero risponde a Juncker: "Dice il falso, la soluzione sul debito c'è"

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"Cancellare il debito della Grecia è escluso. Gli altri Paesi della zona euro non lo accetterebbero", così tuonava il presidente della Commissione europea Juncker ieri in un'intervista a Le Figaro. La retorica degli "altri paesi" è stata un'arma usata anche dai tedeschi che addirittura hanno sollevato l'argomento dell'integrità democratica! Gioco facile per dire che la Grecia non può ricevere alcun trattamento differenziato. Giusto, verrebbe da dire. Infatti la Grecia non propone questo, bensì proprone di riaprire i termini del rispetto dei parametri per tutti i paesi in difficoltà. Orecchie da mercante, quindi, da parte di Juncker che lunedì dopo aver sentito Tsipras ha commentato sarcasticamente: "Mi ha detto che non si vedeva come un pericolo, ma come una sfida per l'Europa. Allora ho risposto che l'Europa non è un pericolo per la Grecia, ma una sfida".

A Junker ha risposto nel merito Paolo Ferrero, segretaario del Prc, definendo le sue affermazioni delle vere e proprie falsità. "E' del tutto evidente che sarebbe sufficiente che una apposita istituzione europea, garantita dalla BCE, acquisti metà del debito pubblico greco e degli altri paesi europei per determinare il dimezzamento nei fatti dei debiti sovrani senza che nessuno debba pagare nemmeno un soldo.

E' sufficiente che la BCE svolga la funzione di banca centrale come fanno tutte le altre banche centrali del mondo - come in modo distorto succede con il Quantitative Easing appena deliberato - per risolvere il problema. Chiunque abbia letto anche solo un manuale di economia per le scuole superiori sa che è così e solo la pervicace volontà di sostenere gli speculatori e i poteri forti permette alla cupola che dirige Bruxelles di sostenere l'opposto, negando il bisogno di un cambiamento che potrebbe avviare l'inizio di una strategia economica per porre fine all'impoverimento continuo, e cominciare a fare i conti con le condizioni di uno sviluppo nel quale i miti neoliberisti vengono accantonati. Come l'arricchimento delle classi egemoni è intervenuto senza alcuna mediazione produttiva, e cioè artificialmente attraverso la speculazione finanziaria, così gli oneri sociali corrispondenti possono ora essere bilanciati, altrettanto artificialmente, con l'intervento della Banca Centrale Europea».

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