venerdì 30 gennaio 2015

Conosci i tuoi file?

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Jpeg, Png e Gif sono i formati immagine più comuni: ecco quale utilizzare in base alle necessità.

Le immagini sono diventate parte integrante dell'esperienza di ogni utente sin dalla comparsa delle prime GUI.
Lavorare con le immagini ora non è più esclusiva di pochi esperti e spesso ci si trova di fronte a formati diversi.
Senza le adeguate conoscenze è difficile stabilire quale formato è più adatto alle nostre necessità, sia che si tratti di un download dal web che propone diverse alternative, di un semplice scarabocchio con Paint o di un lavoro grafico più elaborato con programmi come Photoshop o GIMP, programma di elaborazione grafica con licenza Gnu.

Ad oggi Jpeg, Gif e Png sono i formati più frequentemente utilizzati e dunque più utili e interessanti da analizzare, così da capire qual è il più adatto in base alle circostanze.
Partiamo dal formato Jpeg che si presenta con l'estensione (suffisso preceduto da un punto al termine del nome del file) .jpg o .jpeg. Non esiste alcuna differenza fra .jpg e .jpeg: sono solo un modo diverso di chiamare lo stesso oggetto.
L'acronimo Jpeg (Joint Photographic Experts Group), pronunciato gei-peg, compare per la prima volta nel 1986. Usa un complesso algoritmo di compressione e può mostrare milioni di colori arrivando a una compressione del 60% - 75% dall'originale; è un formato 16-bit.
Per chiarire le idee, strumenti per la digitalizzazione delle immagini come fotocamere e scanner non producono immediatamente una riproduzione dell'immagine in formato Jpeg bensì una copia in un formato denominato Raw.
Raw significa grezzo, crudo, proprio perché ancora non processato: questo file viene poi elaborato dal processore e salvato sulle memoria. Per default i dispositivi solitamente non salvano una copia non processata in memoria, ma vi è la possibilità di farlo se interessati.
Il formato Jpeg è assimilabile a quello Mp3 utilizzato per la musica: elimina alcuni dettagli e informazioni che l'occhio umano non è in grado di percepire, riducendo così le dimensioni del file. Per questo motivo è definitolossy, con perdite, appunto perché si omettono dei dettagli cercando di mantenere identica la qualità percepita.
Jpeg è lo standard per la maggior parte delle fotocamere digitali ed è il formato migliore quando si è interessati più alle dimensioni su disco che alla qualità dell'immagine. Non permette di creare animazioni, è il più adatto per digitalizzazioni come le foto e per mantenere una buona quantità di colori e di sfumature in chiaro-scuro con al contempo delle dimensioni ridotte.
Il formato Gif (Graphics Interchange Format), pronunciato come è scritto (spesso è pronunciato ghif, con la G dura), è stato creato nel 1987 per trasferire velocemente immagini attraverso le connessioni lente e si presenta come estensione .gif.
Questo formato usa solamente 256 colori in 8-bit e un processo chiamato dithering che permette di combinare due pixel di colore per crearne un terzo, così da ridurre i colori necessari e in parte le dimensioni del file finale.
Può essere interlacciato, ovvero l'immagine compare sul display integralmente con una risoluzione più bassa con pochi dettagli e poi gradualmente sempre più definita fino alla massima risoluzione quando viene caricata completamente; questo aveva senso soprattutto con i modem dial-up, quando i tempi di caricamento di un'immagine anche piccola potevano diventare importanti.
Con il formato Gif si possono creare animazioni e trasparenze a un solo bit, ovvero un colore può essere reso trasparente. Meno colori significa minori informazioni: il formato Gif occupa meno spazio di Jpeg.
Questo formato è il più adatto per lavori di grafica web che non necessitano di molti colori, per piccole icone e immagini animate: in generale per ciò che non richiede un alto grado di complessità.
Il formato Png (Portable Network Graphics), pronunciato generalmente piennegi o pi-en-gi, nasce negli anni novanta come alternativa al formato Gif per aggirare la decisione dei detentori del brevetto di richiedere royalty per ogni programma che lo utilizzasse.
Beneficia di caratteristiche sia di Gif che di Jpeg ed è molto versatile. È un formatolossless come Gif, cioè senza perdita di dati; può presentarsi in 8-bit (quindi 256 colori con 1 bit in trasparenza, creando immagini con dimensioni più contenute di Gif) oppure in 24-bit, spostandosi più verso Jpeg (con 16 milioni di colori ma senza compressione e quindi file più grandi del formato Jpeg).
Png permette di creare i canali alpha ovvero di lavorare con le trasparenze e con le scale di opacità: le immagini in Png possono essere apposte su qualunque sfondo mantenendo l'apparenza originale.
Grazie alla possibilità di usare canali alfa in qualunque situazione di necessità di trasparenze, sfumature e opacità, Png è probabilmente il formato migliore: è adatto anche al salvataggio di immagini ancora in fase di lavorazione e alle immagini complesse in cui non si vogliono perdere dati e le dimensioni del file non sono un problema.

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