Grecia, Alexis Tsipras annuncia i ministri. Squadra snella a nessuna donna. Alla destra di Kammenos le forze armate.
Al suo fianco, come vicepremier, Alexis Tsipras ha scelto il sessantottenne Yannis Dragasakis, ex membro di vecchia data del partito comunista greco e designato con un incarico che definire strategico è poco. Dragasakis sarà l’uomo delle trattative con la Troika per la rinegoziazione del debito detenuto dalle grandi istituzioni internazionali (Ue, Bci e Fmi). Eletto per la prima volta in Parlamento nel 1989, come spiega il Wall Street Journal, è l’unico esponente della cabina di regia economica di Syriza che possa vantare una esperienza di governo, avendo ricoperto l’incarico di viceministro delle Finanze tra il 1989 e il 1990.
Sarà invece Yanis Varoufakis, mente del programma economico di Syriza, a sedere accanto a Pier Carlo Padoan e Wolfgang Schaeuble al tavolo del prossimo Ecofin. Riconoscerlo sarà abbastanza facile, il suo stile informale non passa inosservato. E anche oggi, prima ancora che lo stesso Tsipras annunciasse la lista dei ministri, Varoufakis scriveva sul suo blog parlando già da ministro, alcune ore prima dell'ufficialità.
Greco espatriato prima in Australia e poi negli Stati Uniti, Varoufakis dovrebbe essere l’uomo candidato a sbattere i pugni sul tavolo nei vertici europei in materia economica. Il braccio operativo dell’offensiva antiausterity che Tsipras vuole, almeno a parole, condurre in Europa. Una voce fuori dal coro che potrebbe comunque fare molto comodo a quel fronte, particolarmente attivo sull’asse Roma-Parigi, che cerca da tempo nuove sponde per far coagulare un'alleanza pro-flessibilità in Europa.
La triade economica si completa con Giorgos Stathakis, 62 anni, docente universitario con un lungo passato di militanza nel partito comunista. Nelle sue mani uno dei quattro superministeri scelto dal neo premier, quello che accorpa Economia, infrastrutture, Marina mercantile e turismo.
Gli altri superministri. Altro incarico "pesante" sarà il ministero dell'Interno, che ingloberà anche quello delle Riforme amministrative, dell'Ordine pubblico e della protezione del cittadino, e quello della Macedonia e Tracia, e sarà affidato Nick Voutsis. Fino all'ultimo, in pole position c'era una donna, Zoi Konstantopoulou, l'unica in corsa, ma all'ultima curva la sua nomina è tramontata. Segue, tra i dicasteri di peso, quello delle attività produttive, dell'ambiente e dell'energia, che unirà i ministeri dell'Ambiente, dell'Energia e del cambio climatico da una parte, e Sviluppo agricolo e Alimentazione dall'altro. Incarico, questo, affidato a Panayiotis Lafazanis. Chiude la shortlist il ministero della Cultura e dello sport, dell'educazione e degli affari religiosi per cui Tsipras ha scelto Aristides Baltas.
All'alleato "nero" le forze armate. Sulla poltrona degli Esteri arriverà invece Nikos Kotsias, docente di teoria politica all’Università del Pireo, uno dei consiglieri politici dell'ex leader del partito socialsita Pasok, George Papandreou. Unica casella “nera” in un governo tutto rosso sarà quella occupata da Panos Kammenos, leader dei greci indipendentisti, e unico alleato di governo di Syriza. A lui, economista come il vicepremier e i due ministri economici, Tsipras affiderà il controllo della Difesa.
Il ministro non vedente. Tra gli incarichi rimanenti figurano il ministro di Stato Nikos Pappas e il portavoce dell'esecutivo Gabriel Sakellaridis, oltre a Panos Skourletis al Lavoro e Nikos Paraskevopoulos alla Giustizia. Spicca la nomina di Panayiotis Kouroublis, non vedente, che può vantare una scelta di dissenso “pesante” nel proprio passato politico. Nel 2011, quando l’allora governo greco era guidato dal socialista Papandreou e doveva negoziare con Ue e Fondo Monetario una nuova tranche del maxiprestito concesso in cambio di un nuovo pacchetto di misure di austerity, fu l’unico membro del Pasok, partito del premier, a votare contro. Ora, dopo aver lasciato i socialisti e aver sposato la causa di Syriza, nel nuovo governo a trazione antitroika può prendersi la sua rivincita.
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