venerdì 30 gennaio 2015

La strategia di Atene: oggi l'incontro con Dijselbloem e poi Tsipras in Europa per un faccia a faccia sul debito

controlacrisi-fabio sebastiani
Ieri, la borsa di Atene ha perso il 9,34% e le banche greche hanno bruciato un quarto della loro capitalizzazione. Nella stessa giornata, l’agenzia di rating “Standard and Poor’s” ha annunciato l’intenzione di mettere nuovamente sotto osservazione il debito greco. Oggi lo spread sembra viaggiare sui mille punti. Il Governo greco non sembra darsi molta pena di tutto ciò. Intanto, incassa la promessa di un aiuto in moneta sonante da parte della Russia, dopo che anche Obama aveva, molto più velatamente, formulato una offerta di aiuto. E parallelamente apre un largo giro di consultazioni in tutte le capitali europee. Tsipras comincerà con Cipro la prossima settimana, e secondo quanto riporta un quotidiano cipriota sarà poi a Roma per incontrare Renzi


Insomma, Tsipras sta accumulando energia, che oggi spenderà nell’incontro con Jeroen Dijsselbloem, il duro presidente dell’Eurogruppo venuto a trattare sul debito. Il ministro Yannis Varufakis proporrà, tra le altre cose, una moratoria di 5 anni nel pagamento del debito, l'eliminazione dell'obbligo di avanzo primario e la convocazione di una conferenza internazionale sul debito. E proprio per preparare questa conferenza Varoufakis la settimana prossima effettuerà un tour per le capitali europee, fra queste Roma, Londra e Parigi, alla ricerca di sostegno per la nuova politica greca. Atene vuole finanziare le proprieobbligazioni riducendo dal 4,5 all'1- 1,5% del Pnl il livello del surplus primario, ovvero la liquidità presente nelle casse greche dopo aver pagato spese ed interessi del debito. Varoufakis, in una intervista al New York Times, conta anche sui creditori per una qualche forma di riduzione del debito, ognuno per la sua tranche. 
"Tutto quello che chiediamo - afferma- è l'opportunità di mettere assieme una proposta che minimizzi i costi dell'accordo suldebito greco e dia al paese la possibilità di respirare di nuovo". Il problema non è se la Grecia debba incassare l'ultima rata di sette miliardi di euro del debito internazionale. "Noi non vogliamo quei 7 miliardi", afferma l'economista, spiegando che servirebbe solo "a calciare il barattolo più lontano". "Vogliamo invece sederci e ripensare all'intero programma , perchè il vero obiettivo "è ristrutturare il debito e l'economia per ottenere il denaro che ci serve".

Ieri Tsipras ha incontrato il Presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, che alla fine della giornata ha mostrato tutta la sua doppiezza. Mentre all’uscita si è mantenuto su una linea di estrema cautela parlando di incontro cordiale e di parole chiare, in un'intervista rilasciata ieri sera alla stazione TV privata Skai, è stato meno diplomatico sottolineando di "non essere d'accordo su molti punti con il governo di Atene". Ha previsto anche che il governo di coalizione Syriza-Greci Indipendenti avrà contrasti con l'Ue in un momento in cui non sarebbe opportuno.

Secondo il Presidente dell'europarlamento, esistono problemi seri riguardo le pensioni, gli investimenti, la troika e il programma di risanamento dell'economia greca, ed il settore pubblico, ma - come ha ribadito - non intende intromettersi in questioni interne.
Schulz, c’è da dire, ha anche incontrato il leader del Pasok, Evanghelos Venizelos, aggiungendo che sia lui stesso sia il leader socialista "sono preoccupati per quanto avviene in Grecia". "Siamo giunti alla conclusione - ha detto Schulz – che dobbiamo cercare compromessi mentre il governo greco deve mostrare responsabilità per poter tornare allo sviluppo e all'occupazione nel Paese". Inoltre Schulz ha ringraziato Venizelos - come ex vice premier e Antonis Samaras come ex premier - perché‚ "hanno servito gli interessi della Grecia nel miglior modo possibile" e per il rapporto di fiducia e di collaborazione che si era instaurato fra di loro in un periodo che "non è stato sempre facile".

Intanto, la lista della solidarietà si allunga, anche se solo simbolicamente, con il disco verde del popolo tedesco. Stando ai risultati di un sondaggio, circa un tedesco su due è pronto a venire incontro alla Grecia, almeno in parte, sulla questione del debito pubblico e della restituzione degli aiuti. Secondo i risultati della ricerca, commissionata dall'emittente N24, il 16% si è detto favorevole persino a un taglio del debito, ipotesi finora rifiutata da tutti i governi europei, Berlino in testa. Un terzo degli intervistati, inoltre, è disponibile a rinegoziare le condizioni della restituzione degli aiuti a favore di Atene.

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