venerdì 23 gennaio 2015

Nichi Vendola e Pippo Civati lanciano il patto anti-Nazareno: "Dobbiamo fare una proposta per il Quirinale".

Si apre con le immagini della chiusura della campagna elettorale di Alexis Tsipras ad Atene la conferenza programmatica di Sel a Milano. Nichi Vendola arriva mentre in sala risuonano le note di "Bella ciao", cantata in piazza Omonia.

VENDOLA CIVATIIl leader di Sel raccoglie subito l'invito di Pippo Civati, e a sua volta chiama a raccolta "un fronte anti-Nazareno" nella elezione del nuovo Presidente della Repubblica. "Non solo la sinistra di alternativa ma tutte le forze che amano la Costituzione e che considerano il patto del Nazareno come una forma di inquinamento permanente della vita politica italiana - dice Vendola - hanno non solo il diritto ma il dovere di convergere e di impedire che questo delitto venga compiuto".
A chi gli chiede se questo valga anche per i Cinque stelle, Vendola risponde che si rivolge a "tutti, a tutti coloro che vogliono giocare questa partita e non vogliono replicare il copione delle belle statuine. C'è la possibilità - conclude - che il Parlamento riguadagni sovranità rispetto ai giochini che si fanno nelle segrete stanze".

L'input arriva proprio dal democrat Civati che lancia la candidatura 'NN', non Nazareno, per il Quirinale e chiama a raccolta quanti non sono d'accordo con una candidatura decisa lungo l'asse Renzi-Berlusconi. "Tutti coloro che stanno dicendo peste e corna del patto del Nazareno e della sua estensione (e addirittura della sua finalizzazione alla creazione di un nuovo soggetto politico) dovrebbero fare una proposta sul Presidente della Repubblica perché non sia espressione del Nazareno, come ormai scrivono tutti i giornali, e quindi di quella che si può definire una mezza trattativa privata" (fino alla rottura in senato, tutti negavano che nel patto ci fosse anche il Quirinale, ma ormai tutti ammettono che non era vero)".
"Se fosse un'iniziativa che nasce in Parlamento - osserva Civati - oltre al nome della rosa (e alla rosa dei nomi), costringerebbe tutto il Pd a un dibattito vero, non al solito 'canguro' tra le dichiarazioni, al termine delle quali si arriva puntualmente all'o così, o niente. Un candidato NN, non-Nazareno, che non nasce tra quattro mura, ma all'aperto, nell'aula parlamentare e nella società italiana, perché le sappia rappresentare entrambe, con autorevolezza e autonomia (che poi sono la stessa cosa). Un candidato che possa arrivare ai voti necessari, senza essere il candidato di questo o di quello".

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