venerdì 2 gennaio 2015

Nel milleproroghe non c'e' proroga blocco sfratti per 2015.

Il decreto 'milleproroghe', pubblicato sulla Gazzetta Uffciale, non prevede la proroga del blocco sugli sfratti. Il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, spiega che il provvedimento non e' stato prorogato perche' il Governo ha scelto un altra soluzione al problema. Sono stati costituiti due fondi: uno da 200 milioni di euro per gli affitti e, un secondo da 226 milioni per la morosita' incolpevole. Sono stati poi stanziati 400 milioni per la ristrutturazione degli alloggi nelle case popolari. Questa, spiega il ministero, e' la strada per risolvere il problema dell'emergenza abitativa. 


Continua la guerra di Renzi ai poveri: 30mila sfratti in arrivo.
Il Manifesto Roberto Ciccarelli 
Casa. Il governo ha negato il rinnovo della sospensione degli sfratti per finita locazione nel «Milleproroghe». Walter De Cesaris (Unione Inquilini): «Chiediamo un piano per la residenza popolare da un milione di case».
Il Con­si­glio dei mini­stri ha negato alle fami­glie disa­giate il rin­novo della sospen­sione degli sfratti per finita loca­zione. Pub­bli­cato in Gaz­zetta uffi­ciale, il testo del «Mil­le­pro­ro­ghe» che ha rece­pito la deci­sione presa alla vigi­lia di natale è un nuovo epi­so­dio della guerra ai poveri ini­ziata dal governo Renzi sin dal suo inse­dia­mento. Il mini­stero delle Infra­strut­ture l’ha giu­sti­fi­cata soste­nendo che il «Decreto Lupi» sulla casa ha incre­men­tato i fondi per gli affitti e per la moro­sità incol­pe­vole per un totale di 446 milioni di euro. I fondi per la sospen­sione degli sfratti sareb­bero stati assor­biti in que­sto provvedimento.
Una valu­ta­zione rite­nuta del tutto errata dai sin­da­cati degli inqui­lini. Nel suo comu­ni­cato, il mini­stero di Lupi avrebbe indi­cato la somma degli stan­zia­menti fino al 2020, non quella riser­vata per il 2014–2015. L’esecutivo ha stan­ziato 100 milioni di euro per il fondo affitti nel 2014 e nel 2015, 35 milioni di euro per il 2014 e 35 milioni di euro per il 2015 per il fondo moro­sità incol­pe­vole. Somme che non sono ancora arri­vate ai comuni inte­res­sati. Per il bien­nio 2014–2015 il totale fa 270 milioni e non 446. Cifre asso­lu­ta­mente ina­de­guate per affron­tare la crisi abi­ta­tiva attuale. A titolo di esem­pio, si pos­sono ricor­dare quelle stan­ziate nel 1999, sedici anni fa: solo il fondo per gli affitti con­tava su 350 milioni di euro all’anno. Oggi il fondo è stato can­cel­lato, men­tre gli sfratti aumen­tano a valanga.
Per Aldo Rossi, segre­ta­rio nazio­nale del Sunia, que­sta deci­sione met­terà a rischio sfratto 30 mila fami­glie. Nella sola città di Roma, a gen­naio, potranno essere sfrat­tate circa 3 mila sfratti a fami­glie che con­ti­nuano rego­lar­mente a pagare l’affitto, ma hanno il con­tratto sca­duto. Que­sta è la pre­vi­sione di Guido Lan­ciano, segre­ta­rio dell’Unione Inqui­lini di Roma e del Lazio.
I desti­na­tari del prov­ve­di­mento sono i nuclei con red­diti com­ples­sivi lordi infe­riori a 29 mila euro annui che, in più, vedono la pre­senza di anziani, minori, por­ta­tori di han­di­cap gravi e malati ter­mi­nali. Par­liamo di fami­glie che non hanno alcuna pos­si­bi­lità di tro­vare un allog­gio alter­na­tivo. Con­si­de­rata la dram­ma­tica carenza strut­tu­rale di alloggi sociali, i comuni non riu­sci­ranno ad inter­ve­nire in maniera effi­cace e tem­pe­stiva per con­tra­stare la nuova emer­genza sociale, una goc­cia nell’oceano di una situa­zione disperata.
Dal 2009, ci sono stati 350 mila sfratti, ad un ritmo di 80 mila sen­tenze all’anno. Il 90% di que­sti prov­ve­di­menti sono per «moro­sità incol­pe­vole». Il nuovo anno ini­zia con 300 mila sen­tenze ana­lo­ghe pen­denti. Set­te­cento mila fami­glie hanno fatto domanda per una casa popo­lare, ma non hanno rice­vuto una rispo­sta. Si cal­cola che per ogni sfratto accer­tato ci siano almeno altre 10 fami­glie «bor­der line», quelle cioè che hanno almeno due men­si­lità di affitto arretrate.
Invece di inve­stire sulle poli­ti­che degli alloggi sociali, l’esecutivo incen­tiva gli sfratti e con­so­lida un record tutto ita­liano. Il nostro paese riserva il 4% per gli alloggi sociali con­tro una media euro­pea del 16% e nulla fa per pre­miare la ricerca di indi­pen­denza dei gio­vani dalle fami­glie di ori­gine. A pesare è cer­ta­mente la disoc­cu­pa­zione di massa, ma è chiaro che una poli­tica abi­ta­tiva mirata aiu­te­rebbe i ragazzi ita­liani a con­qui­stare la loro libertà.
Con­fe­di­li­zia è sod­di­sfatta: «Il governo ha evi­tato il 31esimo blocco degli sfratti: ha rotto la rituale litur­gia» sostiene Cor­rado Sforza Fogliani, pre­si­dente dell’associazione secondo il quale la «legge dell’equo canone che non risolse alcun pro­blema ma nel con­tempo ne creò tanti». Sforza Fogliani auspica che il governo man­tenga la sua deci­sione con­tro una «peri­co­losa dema­go­gia». Si rife­ri­sce, pro­ba­bil­mente, a chi denun­cia l’emergenza sociale degli sfratti.
Come Wal­ter De Cesa­ris, segre­ta­rio nazio­nale del sin­da­cato degli inqui­lini. In una let­tera a Renzi, De Cesa­ris ha chie­sto di emen­dare il «Mil­le­pro­ro­ghe» nella discus­sione par­la­men­tare e lo ha invi­tato a inter­ve­nire sui pre­fetti per evi­tare il ricorso agli sgom­beri vio­lenti con poli­zia e cara­bi­nieri per i nuclei in pos­sesso dei requi­siti. Biso­gna evi­tare che il dramma si tra­sformi nelle tra­ge­die viste a Milano, o a Roma, negli ultimi mesi.
Gli inqui­lini annun­ciano un gen­naio pieno di mobi­li­ta­zioni e fanno appello ai movi­menti per il diritto all’abitare e alla società civile. In que­sti mesi sono riu­sciti a bloc­care il decreto sulla dismis­sione dell’edilizia resi­den­ziale pub­blica che pre­ve­deva l’asta delle case popo­lari a prezzi di mer­cato e senza tutele per gli asse­gna­tari. Duris­sima è l’opposizione con­tro l’articolo 5 del decreto Lupi, una misura liber­ti­cida che taglia acqua luce e gas a chi occupa immo­bili vuoti e ne chiede il riuso per fini abi­ta­tivi. A Renzi gli inqui­lini chie­dono un incon­tro per esporre un piano arti­co­lato in tre mosse: un incre­mento dell’offerta pub­blica di alloggi sociali pari a un milione di case; un inter­vento shock sul mer­cato degli affitti pri­vati a costo zero e il blocco di un anno sugli sfratti, com­presi quelli per moro­sità incolpevole.

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