sabato 14 dicembre 2013

Roma. Forconi, prosegue il presidio a Ostiense "Mercoledì tutti a piazza del Popolo".



Gazebo e tende in piazzale dei Partigiani nel sesto giorno di protesta. Poi l'annuncio: "Il 18 dicembre appuntamento nel centro di Roma. Nessun corteo in programma". Blitz di Casapound nella sede della rappresentanza in Italia dell'Unione Europea, fermato il vicepresidente Di Stefano.

Prosegue il presidio del movimento dei Forconi a Piazzale dei Partigiani, a Roma, in attesa della grande manifestazione annunciata per il 18 dicembre nella capitale. "L'appuntamento per mercoledì prossimo è alle ore 15 in piazza del Popolo, nessun corteo. Ci vedremo direttamente lì con le bandiere dell'Italia", hanno detto al megafono gli organizzatori della protesta a Ostiense. Anche uno dei leader della protesta, Mariano Ferro, ha ribadito: "Monteremo un presidio con delle tende da mercoledì prossimo alle ore 15 e ad oltranza in piazza del Popolo, nel centro di Roma. Non faremo manifestazioni o marce su Roma per non dare pretesti ai violenti - ha aggiunto - I presidi rimarranno aperti in tutta Italia". Ferro ha aggiunto che d'ora in poi, dopo le polemiche per le frasi antisemite, parleranno per il movimento solo lui, Lucio Chiavegato e Danilo Calvani. Il portavoce del movimento "9 dicembre" Andrea Zunino aveva definito l'Italia come "schiava dei banchieri come i Rotschild: è curioso che 5 o 6 tra i più ricchi del mondo siano ebrei, ma è una cosa che devo approfondire.".
Oggi è il sesto giorno di presidio del Coordinamento 9 dicembre, da lunedì in piazzale dei Partigiani con bandiere e striscioni che resta monitorato a distanza dalle forze dell'ordine. "E qui abbiamo intenzione di rimanere fino a quando tutti quelli al governo non se andranno a casa" hanno fatto sapere. Certamente fino a mercoledì. Quel giorno, infatti, è in programma la protesta 'ufficiale' del movimento, con l'arrivo nella capitale di tutti coloro che hanno animato in questi giorni i vari sit-in in tutta Italia. Nessun corteo, comunque, come ha spiegato Mariano Ferro, uno dei leader dei Forconi: "Faremo un presidio statico dove nessuno potrà spaccare vetrine o dare sfogo all'istinto animale - ha detto - Noi vogliamo fare tutto nella legalità". In piazzale dei Partigiani prosegue il viavai di persone, che si danno il cambio per mantenere attivo il presidio, dove sono stati sistemati tende, un camper e un gazebo. Ai megafoni si alternano testimonianze di persone che protestano raccontando i problemi affrontati a causa della crisi. Anche oggi alcuni di loro girano nella capitale per distribuire volantini.

Blitz di Casapound. Non sono mancati però momenti di tensione questa mattina in via IV Novembre, nella sede della rappresentanza in Italia dell'Unione Europea, a causa di un blitz del movimento '9 dicembre' e di Casapound. I manifestanti, con il volto coperto da maschere di fantasmi, hanno fatto irruzione nell'edificio. Il vicepresidente di CasaPound Italia Simone Di Stefano è salito al primo piano e ha tentato di sostituire la bandiera dell'Ue con il tricolore. Le forze dell'ordine sono immediatamente intervenute fermando l'irruzione e Di Stefano è stato bloccato mentre con una scala tentava di sostituire la bandiera blu dell'Unione europea. Nel corso del blitz, a cui partecipavano un centinaio di persone, una decina di manifestanti sono rimasti feriti durante una carica della polizia, come riporta una nota di Casapound. "La reazione delle forze dell'ordine è stata assolutamente sproporzionata e liberticida - sottolinea l'associaizone di destra - Quella messa in atto questa mattina dal popolo del 9 dicembre era una manifestazione totalmente pacifica: un centinaio di persone con maschere tricolore da fantasma e cappi al collo, a simboleggiare gli italiani 'suicidati' a causa delle folli politiche europee, che, in maniera non violenta, esponevano uno striscione con su scritto 'gli italiani non si arrendono' sono stati caricati senza che avessero fatto il minimo gesto di provocazione".

Sul caso dell'antisemitismo sono intervenuti l'Anpi (Associazione Nazionale Partigiani) e l'Aned (ex deportati) di Roma. "I saluti romani di vari manifestanti, le dichiarazione assurde sull'Italia 'schiava dei banchieri ebrei', i libri bruciati a Savona, le minacce ai negozianti che si rifiutano di abbassare le serrande, sono segnali preoccupanti delle pulsioni razziste, antisemite e neofasciste che animano le proteste di questi giorni in tutta Italia da parte del cosiddetto Movimento dei Forconi -
scrivono in una nota - La democrazia, l'uguaglianza e la libertà sono valori imprescindibili, frutto delle lotte e dei sacrifici dei Partigiani e dei deportati, e nessuno ha il diritto di metterli in discussione. Fermo restando il diritto alla protesta civile e democratica da parte di chiunque, chiediamo però alle forze dell'ordine di vigilare e a tutte le forze democratiche di mobilitarsi per scongiurare episodi di violenza, di razzismo e di negazione della libertà".

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