martedì 17 dicembre 2019

Le sardine

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Fanno branco, le sardine: questa è una buona notizia. L’entusiasmo dei tantissimi giovani che si aggregano e si muovono, scendendo addirittura in piazza, è sano, dimostra che sono tutt’altro che rassegnati e indifferenti, i nostri giovani. Bene.
Poi ci sono le sarde, quelle importanti, i capi branco. Bisogna ascoltarli per cercare di capire, fino in fondo, quali sono le rivendicazioni, le proposte, le idee attorno alle quali gira il movimento. Movimento? Sì, presto si organizzano in tal senso: formazione politica. Lo hanno annunciato dall’Annunziata, dove già vengono intervistati quelli che si presentano come referenti regionali. Bene, la Politica è una cosa seria. Non se ne può più di  sperare che altri ci salvino; basta deleghe in bianco! È tempo di prenderci le nostre responsabilità in prima persona, finalmente.
Prendiamo ad esempio Mattia Santori. Non uno qualunque, ma uno dei fondatori, con tanto di laurea in economia e diritto. Come si dice oggi, è un “influencer”, davanti al quale si è spalancato, come per incanto, lo spazio mediatico.
Richiesto di esprimersi sul MES, tema caldo di questi giorni, ci dice che quello è un problema tecnico, un problema complesso che bisogna lasciar gestire ai “competenti”. Perché, precisa, la politica con la P maiuscola richiede proprio questo: delega ai competenti.

Qui puoi ascoltare il suo intervento, con le tue orecchie. (https://www.la7.it/dimartedi/video/mes-mattia-santori-sardine-politica-con-la-p-maiuscola-significa-delegare-a-qualcuno-che-e-04-12-2019-296718 ).
Io non credevo alle mie: la Politica, dunque, non si deve prendere altre responsabilità che delegare ai “competenti”?! E chi sono i competenti? I sardoni, chi sono i sardoni? Forse Prodi, (mentore di Mattia)? O Monti? Che il MES ce lo ha regalato nel 2012 assieme alle scelte molto tecniche che hanno condannato i nostri giovani ad una precarietà perpetua, ed oggi sorride entusiasta alla nascita del movimento delle sardine.
Come si può credere che un laureato in economia e diritto che chiama gli italiani in rivolta non si sia fatta un’idea personale, almeno sommaria, sul MES, che è proprio una questione di diritto (negato) che si occupa di economia (per devastarla)? Cosa si insegna oggi nelle università?
Quello che mi stupisce, mi sconcerta, mi fa cascare le braccia, mi addolora profondamente, è constatare quanto Mattia & C. piacciano ai giovani. Compresi figli e nipoti, parenti e amici, convinti della spontaneità e del candore dei soggetti coinvolti.
Quanto è profondo il mare! Quanto è potente il marketing!
Quale può essere la misteriosa forza che attira i giovani verso il simbolo delle sardine che, diciamocelo francamente, sarà pure originale ma è quantomeno equivoco?
Ieri non c’erano, le sardine. Sbucano all’improvviso dalle profondità del mare. Oggi sono lì, evidenti, concrete, veloci. Attraversano l’oceano e sbarcano a New York! Un mio amico mi dice che la figlia è responsabile delle sardine di Zurigo. Sardine globali.
Com’è profondo il mare! Com’è potente il sistema mediatico.
Mi domando se i giovani che aderiscono entusiasti siano mai andati a pesca, in mare. Ogni pescatore di mare che si rispetti sa due cose: le sardine sono “esche” che vengono usate per catturare pesci più grandi. Le sarde, quelle grandi, puzzano. Forse i giovani non vanno a pesca, forse non sanno.
Da dove sbucano? Sì, qualche passaggio in piazza e su internet ma, essenzialmente, è dentro le TV e i giornali che si muovono le sarde. Ecco da dove sbucano. Perché, capisci, se non passi da TV e giornali a diffusione globale, non riesci neppure a far sapere che esisti, al mondo d’oggi. Figurati se riesci a portare nelle piazze del mondo così tante persone in così poco tempo senza un adeguato supporto mediatico, logistico, economico, organizzativo.
Ah, dimenticavo: se il messaggio che porti fa veramente luce sui meccanismi del sistema di potere economico sopra nazionale che usa i tecnici per togliere alla politica gli strumenti di governo dell’economia, col ravanello che ci entri, nelle trasmissioni delle TV controllate dal sistema economico. Parla piuttosto d’altro, qualsiasi altra cosa, e sei il benvenuto.
Di cosa ci parlano le sardine, esattamente? Nelle TV di stato e nei media controllati dal potere economico, che spalancano le loro porte al nuovo che avanza, parlano di antifascismo, di clima, e poco altro. Presto ci parleranno del green new deal, e dei metodi per sublimare i rifiuti (se ne occupa personalmente, Mattia). Sono amici di Greta.
Per ora, parlano male di Salvini, più che del fascismo. Accompagnati dal plauso di tutti gli altri partiti che si auto proclamano “responsabili” e “competenti” (con il plauso del sistema mediatico).
Cosa ne sanno le sardine del fascismo? Sanno distinguere fra ciò che appare e ciò che c’è dietro? La classe dirigente che oggi le applaude, non è forse la stessa che si è premunita di emarginare per legge, nella scuola dell’obbligo e nei licei, lo studio della storia, della filosofia, della letteratura, della politica?
Non è stato mai raccontato ai nostri giovani, purtroppo, il legame immancabile di ogni vero fascismo con il potere del grande capitale sopra nazionale, che inventa il razzismo e lo usa per distrarre.
Glielo ha raccontato qualcuno alle sardine che uno dei modi per togliere di mezzo la democrazia – obiettivo di ogni fascismo – è quello sempiterno di individuare un nemico? Serve a distrarre dalle cose serie. Non ce l’hai, un nemico vero? Inventalo.
Detesto il Salvini politico, che distrae gli italiani dalle cose serie con l’ossessione degli immigrati e fa cadere incomprensibilmente un governo che, meritatamente o meno, godeva di supporto popolare.
Ma pensare che sia quello, il nemico di cui avere paura, e non piuttosto i competenti che in giacca e cravatta e fare forbito ci rifilano fregature colossali come il MES, l’Unificazione del sistema bancario e altre diavolerie come il BICC, tutte intese a uccidere la democrazia per sottrarre alla politica le risorse finanziarie e gli strumenti per decidere… che tristezza.
Scendere in piazza contro l’opposizione (che non ha il potere di decidere) per lamentarti delle cose che non vanno, e non piuttosto contro il governo (che prende le decisioni e determina le cose che ti fanno stare male) ha del paradossale. Come fate a non vederlo, figli miei? Ma non c’è nulla da fare.
Ora lo so, ora lo sento. Il MES in Italia verrà. Eccome, se verrà. Preparato con cura, accompagnato dal “pacchetto” che i “competenti” ci stanno preparando. Ma non sarà doloroso come in Grecia. Questo il potere l’ha capito: il potere manipolatorio è ancora altamente efficace, la violenza non serve, va evitata. Si può procedere a spogliare il bel paese con gradualità e costanza. Di grasso, e di incoscienza, ce ne sono ancora fin troppe.
Non sento le sarde parlare delle cose serie.
Per esempio, del perché la politica, attraverso i tecnici, sceglie l’austerità, codifica l’austerità, pianifica l’austerità. Quella che condanna i giovani ad un’incertezza senza precedenti. In un mondo che letteralmente affoga nelle risorse, materiali e finanziarie, la politica dei “competenti”, ciechi, sceglie l’austerità.
Mi piange il cuore vedere i miei figli applaudire ai loro carnefici.
Penso a mia madre e mio padre che da bambini, negli anni venti, calzoncini corti e divisa in gonnella, marciavano entusiasti ed inconsapevoli con i giovani “Balilla”. Vent’anni dopo salivano sulle montagne con i partigiani. Si cambia idea, quando si sbatte il muso contro la durezza della guerra che squarcia i veli dell’ipocrisia.
Ci vorrà dunque una guerra, per far aprire gli occhi a queste generazioni diseducate alla politica, al diritto, all’economia?
Quando la tecnica si sostituisce alla responsabilità della politica, la Politica muore, alto che P maiuscola. La democrazia muore.
Ma io ho fiducia nelle sardine. So che i miei figli capiranno, tutti i figli delmondo riusciranno a vedere quello che oggi rifiutano di vedere (o non gli viene mostrato). La verità trova sempre la sua strada. Spero solo non serva una guerra.
Una considerazione importante, per me stesso ed i miei amici. La Politica con la P maiuscola deve assolutamente cambiare linguaggio, se vuole farsi riconoscere dai giovani. Se vuole far capire ai giovani che Politica è assunzione diretta e condivisa di responsabilità, allora dobbiamo prenderci responsabilità molto diverse. Indicare programmi, seri e realizzabili. Ora. Senza scuse. Senza nemici che impediscono di fare. Responsabilità, è abilità a dare risposte. Dimostriamolo.

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