giovedì 19 dicembre 2019

Le banche creano moneta “dal nulla”? L’ex vicepresidente della BCE spiega cosa significa

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Cogliendo l’occasione di un articolo comparso su VoxEU, Vitor Constâncio, ex vicepresidente della BCE con Mario Draghi, spiega su Twitter in che senso è corretto sostenere che le banche commerciali creano moneta “dal nulla” e cosa questo significhi. Non è vero, come molti pensano, che le banche prestano i soldi depositati dai clienti. E non è rilevante l’esistenza di un obbligo di riserva (che, infatti, in Inghilterra, Canada ed Australia è stato abolito tempo fa). Tutta la storia del “moltiplicatore dei depositi” è priva di senso. BCE, Banca d’Inghilterra e persino la Bundesbank smontano la teoria monetaria esogena ancora oggi riportata sui testi introduttivi di economia: è la vittoria definitiva per la teoria della moneta endogena.
di Vitor Constâncio
I testi della Bank of England [1] e della Bundesbank [2] sulla creazione di moneta, citati in questo strano articolo [3], sono assolutamente corretti. Le banche creano moneta, naturalmente non senza vincoli e senza limiti. L’articolo non sembra contestare queste opinioni.
L’articolo si concentra solo nel criticare l’espressione “creato dal nulla” perché le attribuisce il significato che le banche creano denaro senza vincoli e senza limiti. Che significhi questo o meno, non è un punto tanto rilevante da richiedere un pezzo su Voxeu.

Ciò che conta è che le banche non aspettano che i precedenti risparmi siano depositati presso di loro per creare credito/moneta, ma creano “potere d’acquisto” quando concedono credito, che è un’attività rischiosa, basata su una promessa di rimborso. Che questo non sia al 100% uguale a “creare dal nulla” non è importante.
L’importante è che le banche permettono ad un imprenditore senza abbastanza denaro/risparmio di finanziare il suo investimento. Anche altre parti del sistema finanziario possono finanziare gli investimenti, ma non lo fanno creando un “potere d’acquisto” generale (moneta). Redistribuiscono il “potere d’acquisto” esistente.
Per Schumpeter [4] ciò che conta per la crescita è “la creazione di potere d’acquisto da parte delle banche […] Non si tratta di trasformare il potere d’acquisto che già esiste in possesso di qualcuno, ma di creare nuovo potere d’acquisto dal nulla” (!)
Sicuramente, Schumpeter scrivendo “dal nulla” non vuole dire che le banche possono farlo senza vincoli e senza limiti: le banche hanno bisogno di capitale e devono trovare abbastanza debitori solvibili. Questo [processo] sarà influenzato anche dalle politiche della banca centrale e dalla regolamentazione bancaria.
La creazione di nuova moneta amplia il sistema e questo è ciò che conta per il non-keynesiano Schumpeter che, come Keynes, non credeva che il risparmio dovesse concretizzarsi prima che l’investimento fosse finanziato e realizzato.
Sempre Schumpeter: “Il banchiere…. non è tanto un intermediario nella merce del “potere d’acquisto” quanto un produttore di questa merce”. Gli investimenti sono finanziati dalla liquidità del “potere d’acquisto” e non dal risparmio.
I grandi aggregati monetari sono costituiti per lo più da moneta bancaria; sono per lo più endogeni per l’economia; non esiste un moltiplicatore stabile e prevedibile e il risparmio non precede necessariamente gli investimenti, anche se, per definizione, sono uguali a posteriori.
La creazione di moneta bancaria non dipende dal fatto che le banche abbiano precedenti depositi o riserve presso la Banca Centrale. Le riserve possono essere ottenute successivamente, se necessario. Invece di un “moltiplicatore” si potrebbe parlare di un “divisore” che va dalla moneta bancaria alle riserve della banca centrale (cfr. Goodhart [5]).
Le nostre economie hanno assolutamente bisogno che una parte del sistema monetario e finanziario assicuri questa funzione di creazione di credito/moneta e la funzione di trasformazione delle scadenze, cioè avere crediti/attività con scadenze lunghe e passività/depositi con scadenze a breve termine.
Gary Gorton [6]: “Le banche producono[ …] moneta […]. Il debito a breve termine è una caratteristica intrinseca delle economie di mercato. È un dato di fatto che l’output dalla produzione reale avvenga su orizzonti più lunghi di quelli in cui gli agenti vorrebbero operare […] la trasformazione delle scadenze è una caratteristica intrinseca di un’economia di mercato”.
Queste due funzioni di trasformazione del credito/moneta e di trasformazione delle scadenze sono ciò che rende e banche e l’attività bancaria indispensabili per le nostre economie. Tutte le utopie tecnologiche di eliminazione delle banche e dell’attività bancaria sono quindi errate.
Queste caratteristiche sono anche ciò che rende le banche fragili e che richiedono una pesante regolamentazione per proteggere i consumatori e l’economia dalle esternalità che generano, soprattutto se falliscono.
L’equazione dello stato patrimoniale rende l’attivo uguale al passivo (+ il patrimonio netto), ma la vera sequenza di eventi nella creazione di moneta è molto importante per capire il funzionamento e la logica della nostra economia monetaria di produzione imprenditoriale.
L’articolo in questione, concentrandosi sulla propria interpretazione di ciò che significa “creazione dal nulla”, speriamo non venga interpretato nel senso di mettere in discussione l’ampia visione sulla moneta qui richiamata. Ma quel rischio esiste, e da qui questi tweet.

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