È
più “sincero” il segretario generale della NATO Stoltenberg, il quale
ha invitato la Turchia ad agire con moderazione e non oltre gli
obiettivi dichiarati.
Cioè, come ha anche confermato il governo
spagnolo, la NATO approva e sostiene l’intervento purché non sia
esagerato.
D’altra
parte se i governi che si autodefiniscono con orgoglio ed enfasi
euroatlantici volessero davvero fermare la Turchia, avrebbero enormi
mezzi ad azione immediata per farlo. Dalla sospensione del rifornimento
di armi – l’Italia fa affari con i militari e ha soldati schierati con Erdogan
– alla cancellazione dei 6 miliardi di euro con cui la UE paga i lager
turchi, che impediscono ai rifugiati dalle guerre di giungere in Europa.
Poi
ci sarebbero le sanzioni, che invece colpiscono Russia, Venezuela e
ogni stato che non accetti la supremazia e gli ordini dell’imperialismo
euroatlantico.
Bisognerebbe infine resuscitare l’ONU, che invece le
guerre umanitarie e democratiche dell’Occidente euroatlantico hanno
affossato, assieme alla legalità ed al diritto internazionale.
L’infamia
dell’abbandono dei curdi è solo l’ultimo di una lunga serie di
tradimenti e vendite di popoli, di cui sono stati responsabili il
colonialismo europeo e l’imperialismo americano che ne ha rilevato le
imprese e gli affari.
E il cinismo e l’ipocrisia con i quali le
cancellerie occidentali seguono i massacri di Erdogan fa venire in mente
il patto di Monaco del 1938.
Quando
le “democrazie” occidentali, con la complicità di Mussolini e
rifiutando l’offerta di aiuti dell’URSS, vendettero la Cecoslovacchia ad
Hitler. Fu quel patto ad avviare la seconda guerra mondiale come
dovrebbe essere ricordato al falso e bugiardo Parlamento UE che ha
equiparato comunismo e nazismo.
Dalla
guerra del Golfo del 1991, gli USA e la NATO sono in guerra in Medio
Oriente. Sono 28 anni di guerra che hanno causato milioni di vittime
civili e di profughi, devastato e smembrato stati e che hanno anche
prodotto il terrorismo islamista. Che è stato inventato da Arabia
Saudita e Turchia e a lungo finanziato dal loro grande alleato, gli USA.
L’ISIS è figlio loro.
Gli
USA hanno poi usato la lotta di liberazione dei curdi, ma non tanto per
combattere il fascismo islamista, che hanno anzi sostenuto contro
Assad, ma per mettere un piede un Siria. Piede che ora affiancano con
quello di Erdogan. E alle spalle di tutto questo sporco gioco al
massacro dei popoli sta il primo alleato dell’Occidente in Medio
Oriente: Israele. Che ha costruito e rafforzato il suo apartheid verso i
palestinesi proprio grazie alle guerre occidentali nella regione.
Ovunque
si guardi e ci si muova in Medio Oriente, dallo Yemen a Kobane, si
vedono i disastri e le vittime delle sporche guerre euroatlantiche per
il petrolio. Di queste guerre tutti i governi italiani, nessuno escluso,
sono stati complici e partecipi.
Per
questo le deprecazioni di Di Maio e quelle di Zingaretti sono oggi
parole false ed ipocrite. Se non si mettono in discussione la NATO, i
suoi affari e le sue guerre. Se come ha fatto recentemente anche
Mattarella, ci si richiama ai “valori positivi” dell’alleanza
euroatalantica, che invece andrebbe gettata nella pattumiera della
storia assieme al colonialismo di cui è erede diretta.
Se
si fanno parole mentre la Turchia bombarda con gli aerei forniti dai
suoi alleati. Se non si sostiene concretamente la resistenza curda,
allora si è solo complici. Noi stiamo con con il popolo del Rojava che
difende la sua libertà. Di Maio e Zingaretti, Salvini e Mattarella fino a
prova contraria sono alleati di Erdogan.
Scendiamo in piazza sostegno dei curdi e contro tutti i complici euroatlantici dei loro massacratori.
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