domenica 20 ottobre 2019

Ancora oscurata la pagina Fb di Je so’ pazzo

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La censura di Facebook continua: dopo la denuncia che abbiamo fatto nei giorni scorsi dell’oscuramento di decine pagine che si esprimevano in solidarietà al popolo curdo, oggi anche la pagina dell’Ex Opg Je So’ Pazzo è stata oscurata dalla multinazionale americana. I motivi sono gli stessi: sotto “l’imparziale” giudizio di Facebook sono caduti numerosi post in cui la nostra Casa del Popolo napoletana esprimeva solidarietà al popolo curdo, diffondeva le immagini e le notizie del conflitto, raccontava il modello di integrazione e cooperazione portato avanti dal Confederalismo Democratico Kurdo, denunciava la pulizia etnica messa in atto dal regime di Erdogan.
Ma secondo la gestione privatistica di Facebook, tutto questo non è ammesso: nessuno può prendere posizione, soprattutto contro Erdogan. Nessuno può informare liberamente del massacro che sta avvenendo nel Nord della Siria. Nessuno devono avere un’idea schierata, tutti devono essere politically correct”.

Questa la denuncia di Potere al Popolo espressa in una nota dove si sottolinea come “i social network sono ormai l’infrastruttura dell’informazione del XXI secolo, e per questo come Potere al Popolo riteniamo inammissibile che un algoritmo deciso arbitrariamente da una multinazionale privata possa decidere cosa è giusto o meno difendere e supportare”.
Non è politicamente corretto – si chiedono i militanti di Pap – durante una guerra di aggressione, diffondere contenuti che informano sullo stato di salute del popolo aggredito? Perché si decide di classificare come “odio” contenuti e immagini che condannano una potenza che vuole attuare una vera e propria pulizia etnica nei confronti di un altro popolo? Perché si può scegliere arbitrariamente che supportare il popolo kurdo vuol dire supportare terroristi?”.
E ancora: “La potenza turca, che sta ridando forza e vitalità all’Isis, non deve essere censurata? Perché censurare la pagina di un centro sociale, politico, culturale che ogni giorno porta avanti attività mutualistiche, assiste centinaia di persone attraverso l’ambulatorio popolare, il doposcuola sociale, gli sportelli legali, crea comunità e aggregazione?”
La censura verso le pagine pro-kurdi “fa schifo”, sostengono gli attivisti che come Potere al Popolo annunciano che continueranno a diffondere le notizie relative al conflitto e “a supportare la resistenza delle popolazioni del Rojava, nonostante il forte di rischio di vedere anche la nostra pagina oscurata dal – per niente imparziale – algoritmo del social network”.
La guerra – conclude Pap – oggi si combatte anche attraverso i media e i social network, e noi non siamo disposti a tirarci indietro”.

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