sabato 16 dicembre 2017

CAMPAGNANO DI ROMA: ACQUA NON POTABILE. ENNESIMO DISSERVIZIO NELLA GESTIONE DELL’ACQUEDOTTO COMUNALE E ASSENZA DI UN PIANO DI COMUNICAZIONE ADEGUATO DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE PER SEGNALARE IL SUPERAMENTO DEI VALORI DI LEGGE DEL FLUORO.


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redazione diffusa Campagnano r@p 

Come noto, come Associazione, abbiamo promosso e organizzato negli anni passati una causa collettiva per la vicenda acqua&arsenico. Abbiamo potuto rilevare  come  il gestore, la Crea Gestioni Srl, non abbia pagato le spese di registrazione delle sentenze emesse da numerosi Giudici di Pace che l’hanno condannata a risarcire  i numerosi  cittadini organizzati. Da anni segnaliamo numerose criticita’ nella gestione del servizio idrico integrato. La scorsa estate,  durante il periodo di razionamento dell’acqua, numerose sono state le perdite dell’acquedotto segnalate dalla cittadinanza. Il sito della Crea non fornisce utili informazioni e non contiene le analisi sulla potabilita’ dell’acqua, le bollette risultano di difficile comprensione, la lettura dei contatori e l’emissione delle bollette non e’ avvenuta negli anni passati con regolarita’ … Anche in questa ultima vicenda, che ha determinato l’emissione dell’ordinanza di non potabilita’ dell’acqua del 12 dicembre scorso, rileviamo l’assoluta mancanza di trasparenza e comunicazione su una vicenda che riguarda la salute dei cittadini.
Anche l’attuale Amministrazione Comunale, cosi’ attenta a pubblicizzare altre iniziative, nella circostanza ha mostrato una sottovalutazione della vicenda e la mancanza di un piano di comunicazione adeguato alla gravita’ dell’evento. Ancora non e’ chiaro  a quando risalgono le analisi precedenti a quelle del 27 novembre scorso che hanno rilevato lo sforamento dei valori di legge. I cittadini che pagano, tra l’altro, bollette salate ancora non sono stati informati su quali accorgimenti tecnici siano possibili per impedire il verificarsi di simili eventi, trattandosi di impianto di recente costruzione, che ha comportato la spesa di un  mucchio di soldi pubblici e che richiede costi elevati di gestione che ricadranno sulla popolazione stessa. Alcune domande ci vengono spontanee: Quali saranno le ripercussioni sulle attivita’ commerciali che utilizzano l’acqua dell’acquedotto? Quali azioni intende avviare nei confronti del gestore? Perche’ non e’stata creata una consulta popolare per seguire con la dovuta attenzione la gestione dell’acqua, composta da cittadini, tecnici e Amministratori?  Con l’avvicinarsi della scadenza della Convenzione con la Crea Gestioni, nel 2021, perche’ non avviare per tempo un confronto circa l’ esistenza delle condizioni per la ripubblicizzazione dell’acqua, come votato dalla maggioranza del paese nel 2011?.
L’acqua e’ un diritto, non una merce.  

Ass.ne Campagnano R@p   

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