L'appello del governo e delle
imprese ai giovani che rischiano di essere penalizzati dalla stretta
sull'immigrazione legata alla Brexit: "Ci serve ogni tipo di lavoratore
qualificato". Ma sui migranti extracomunitari Copenaghen continua a
mantenere la linea dura.
repubblica.it ANDREA TARQUINI
COPENAGHEN - Sei cittadino di un paese membro dell´Unione europea, lavori nel Regno Unito e temi con la Brexit il non rinnovo del permesso di soggiorno? Tranquillo, vieni da noi in Danimarca, siamo ospitali, paghiamo bene e abbiamo grande bisogno di persone qualificate come te. Ecco in sostanza il messaggio che la Confindustria danese, con le circa diecimila aziende che ne fanno parte, e il governo conservatore danese del premier Lars Lokke Rasmussen, lanciano ai giovani europei continentali spaventati dalla linea dura di Londra. E´ un segnale di quanto il Regno Unito puó perdere, mentre episodi di intolleranza xenofoba già spingono expat polacchi a tornare nella patria in florida espansione economica.
Dice Steen Nielsen, responsabile della strategia dell´occupazione alla Confindustria danese, citato dall´agenzia Bloomberg: "Abbiamo bisogno di molti giovani qualificati, e quelli di loro che sono in UK affrontano la totale mancanza di chiarezza sulle scelte future di Londra nei loro riguardi". La Danimarca, prospera e in crescita, ha spiegato, ha bisogno di adottare politiche proattive sul tema, perché già molti altri paesi in crescita nella Ue hanno messo gli occhi sul potenziale degli expat a rischio in UK. E almeno il 40 per cento delle aziende danesi - giganti come Lego numero uno mondiale dei giocattoli, le aziende elettroniche che lavorano per l´indotto delle eccellenze svedesi, Maersk colosso logistica, Bang&Olufssen per la HiFi, non riescono a trovare abbastanza giovani qualificati e spesso rinunciano ad assumere persone.
"Abbiamo bisogno di ogni tipo di lavoratore qualificato, dagli elettricisti ed elettromeccanici agli operai specializzati nell´elettronica o nella metalmeccanica", ha detto ancora Nielsen.
Spera di trovare appoggio da parte del governo, che pensa a riduzioni fiscali per incentivare arrivo e assunzioni di giovani stranieri membri della Ue, ma deve ancora definire in che misura estendere loro i benefici dell´ottimo welfare danese. Sui migranti extracomunitari Copenaghen invece continua a mantenere una linea dura. Ma il problema del basso tasso di natalità frena la crescita economica e alla lunga anche il finanziamento del welfare. Anche campagne pubblicitarie pubbliche incitanti i danesi a procreare di piú si sono rivelate inutili e insufficienti. E allora la Confindustria locale suona l´allarme.
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