martedì 31 ottobre 2017

La Valsusa brucia.


Ci sarà tempo per approfondire le diverse cause che hanno provocato gli immensi incendi in Valsusa. Ora c’è solo da sostenere le comunità abituate a difendere in modo straordinario quel territorio. Una cosa però sanno bene in Valle: “quelli che sono in alto” hanno bucato per decenni le montagne della Valsusa – con la prima centrale in caverna a Venaus da parte di Enel e dei francesi di Edf, che qui alcuni chiamano la Nonna delle Grandi opere, e più recentemente con i lavori per l’alta velocità – massacrando quei recipienti millenari di acqua che ora avrebbero difeso case e boschi. E ora istituzioni e grandi media si disperano mentre i canadair arrivano fino in Croazia… Perfino studi commissionati per la Torino-Lione mostrano l’evidente relazione tra il disseccamento delle montagne e il progredire dello scavi delle Grandi opere. Il fumo delle fiamme alte più di cinquanta metri che hanno devastano Mompantero puzza di ipocrisia e di profitto.
comune-info.net Claudio Giorno
Borgone Susa, domenica 29 ottobre. Ottava giornata di fuoco e fumo. Altri ettari di boschi resi estremamente infiammabili da oltre novanta giorni di siccità stanno bruciando inesorabilmente nonostante la lotta commovente che sfinisce pompieri, Aib (Antincendi boschivi) e volontari che non contano le ore, i pasti saltati e i veleni respirati.
Loris Mazzetti – scrittore, giornalista e dirigente Rai che era venuto a trovarci giovedì per presentare il suo ultimo lavoro, La profezia del Don dedicato a un prete che non prometteva miracoli, (li faceva) – ha voluto trattenersi per altri due giorni per vedere di persona quel che stava succedendo nella Valle dei No Tav… Ecco cosa ha scritto sulla piazza virtuale facebook, la più frequentata al mondo:

“Sono stato in Valsusa a presentare il libro La Profezia del Don. La valle è devastata da incendi dolosi, non si vede il sole per colpa del fumo, si respira a fatica, la solidarietà non basta, occorre la presenza dell’esercito, ci vogliono leggi adeguate contro chi provoca gli incendi. L’informazione nazionale deve fare di più, non è un problema che riguarda solo il Piemonte è l’Italia che è stata colpita. In alcune zone le fiamme sono a ridosso delle case, un giovane di venti…sei anni mentre tentava di spegnere le fiamme è morto d’infarto, vigili del fuoco salvati per miracolo, animali morti. No, no la solidarietà non basta. Basta con i soldi sperperati dalla politica per inutili referendum, basta con treni che vanno su e giù per il Paese per campagne elettorali che durano mesi e mesi. I cittadini della Valsusa hanno bisogno di risposte immediate. Portiamo le telecamere nella valle”.
Di telecamere siamo invasi ma per inquadrare noi, la nostra ribellione contro chi – prima che qualcuno desse fuoco ai boschi – ha bucato per decenni le nostre montagne, i recipienti millenari di acqua potabile e di quella (comunque di buona qualità) di fossi e torrenti che oggi sarebbe stata preziosa per difendere le case, oltre le piante.

Milioni di metri cubi persi per sempre con la realizzazione – oltre mezzo secolo fa – della prima centrale in caverna a Venaus da parte dell’Enel e dei francesi di Edf che non appena appropriatisi del Moncenisio nel 1947 – come ritorsione per la guerra persa dall’Italia del duce – vi hanno costruito una della più imponenti dighe d’alta quota d’Europa, decapitando – allo scopo – una montagna trasformata in cava di inerti (la Carrier du Paradis che forse dovrebbe essere rinominata “dell’inferno”)Fino alla grande centrale in caverna – questa Iren, ma sempre a Venaus – che dopo il versante Cenischia ha mezzo disseccato il versante Dora prelevando l’acqua fin da Pont-Ventoux per far girare le turbine dell’ingegner Garbati  (anno 2006) … Versante che era già stato impoverito negli anni Settanta/Ottanta con lo scavo delle gallerie di raddoppio delle ferrovia esistente (altro che storica) e successivamente (anni Ottanta/Novanta) dallo scavo delle innumerevoli gallerie dell’Autostrada A32 del Frejus! Per finire, per adesso, con lo scavo del cunicolo della Maddalena di Chiomonte che appena terminato ci si è accorti di dover prolungare di mezzo chilometro e che – nonostante i soli 7 chilometri di lunghezza e il piccolo diametro – di acqua ne ha dispersa e avvelenata in modo sproporzionato.Mentre non si ricorda mai abbastanza che un experise internazionale commissionato dagli stessi proponenti la galleria Tav Torino-Lione aveva quantificato nel fabbisogno di una città di un milione di abitanti l’acqua potabile che sarebbe sparita con lo scavo di 57 chilometri di doppia galleria… Paolo Ferrero – naturalista e guardaparco – ha realizzato qualche anno fa un censimento delle sorgenti disseccate che mostra (attraverso delle slide comprensibili persino da un politico di professione) la evidente interrelazione tra il loro disseccamento e il progredire dello scavi di “Grandiopere”. Mentre scrivo sento l’ormai familiare rumore dei Canadair che fanno la spola ancora tra il lago di Viverone (credo) e le Pendici del Rocciamelone dove sta notte sono state evacuate altre borgate di Monpantero e alcune cascine (anche nel territorio della stessa Susa!).Ora quel che sto facendo, scrivere, so che è una attività che – per inutilità conclamata – è seconda solo alle visite pastorali dei politici di palazzo, come quella di di Sergio Chiamaparino che di ognuna di queste Grandiopere è stato ed è un fan scatenato. La drammatica notte di Mompantero e Susa appena trascorsa speriamo lo inducano almeno a restarsene nel suo polveroso e fuligginoso ufficio di Piazzacastello e ad uscirne solo per andare a ricevere a Portanuova il suo amico Matteo Renzi di ritorno dal comizio-omelia nella chiesa di Capaccio (Paestum)… .

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