Fabio Marcelli Giurista internazionale
Sul piano decisivo dei risultati concreti conseguiti nessuno dei personaggi appena citati può pertanto essere ritenuto di sinistra. Idem dicasi per quanto riguarda gli altri insegnamenti menzionati, coerenza e disinteresse, sarà meglio stendere un velo pietoso.
I tre aspetti menzionati per il Che, d’altronde, sono tra di loro interrelati. La ricerca del beneficio personale prende il sopravvento nel momento in cui viene meno il progetto complessivo di trasformazione sociale che mette al primo posto gli interessi e la dignità dei settori subalterni a livello economico e sociale. In tale stesso momento ovviamente la coerenza va a farsi benedire.
Notevole anche la stupidità della quale, in tale contesto, ha dato prova la cosiddetta sinistra, illudendosi che la società, per qualche strana ragione, avrebbe continuato ad appoggiarla nonostante la pochezza dei suoi risultati e il sempre maggiore squallore della sua immagine. Ovviamente la società, che non è stupida, si è resa conto della situazione ed ha voltato le spalle alla sedicente sinistra, rifugiandosi nell’astensionismo, nella fuga dalla politica, nell’adesione ai cinquestelle e in qualche caso perfino in quella alla linea razzista di Salvini & C., che alla lotta di classe ha sostituito quella contro i “clandestini invasori”, che è più facile da fare e non fa per nulla male al capitale.
Nonostante questa catastrofe di portata storica, una sinistra si rivela tuttora indispensabile in Italia come in Europa e come nel mondo intero. Di un certo conforto sono a tale riguardo i successi incontestabili di Jeremy Corbyn in Gran Bretagna e di Bernie Sanders negli Stati Uniti, come pure la resistenza al contrattacco imperialista di Stati latinoamericani come Cuba, Venezuela e Bolivia, mentre si prepara la riscossa dei popoli argentino e brasiliano, rapidamente disgustati e stanchi del neoliberismo di Macri e Temer.
Tornando al nostro Paese, l’insegnamento e l’esempio di Ernesto Che Guevara restano, a cinquant’anni dalla sua morte, di importanza fondamentale, per riaffermare nella coscienza del popolo e dei giovani la necessità di una trasformazione sociale radicale e ripudiare senza alcun compromesso e cedimento i fallimenti rovinosi del centrosinistra, del montismo e del renzismo tuttora imperante. Nell’Italia che sfratta le novantenni terremotate, premia corrotti ed evasori fiscali, licenzia i lavoratori in aperto dispregio degli accordi stipulati. ecc. Un posto da incubo venuto in essere soprattutto “grazie” alla profonda degenerazione della sinistra, dimentica degli insegnamenti del Che.
Nessun commento:
Posta un commento