martedì 4 ottobre 2016

Migranti, nella giornata della memoria Sant'Egidio ricorda che dall'inizio di quest'anno i morti sono stati 3.498

controlacrisi 
A tre anni dalla tragedia di Lampedusa, nella prima giornata della memoria e dell'accoglienza, la Comunita' di Sant'Egidio tornata a sottolinea che in mane si continua a morire e, nel 2016, con cifre mai raggiunte: 3.498 vittime dall'inizio dell'anno (dati Unhcr), un morto ogni 42 profughi che partono dall'altra sponda del Mediterraneo, una percentuale ancora piu' elevata di quella registrata nel 2015.

Di fronte a questo drammatico scenario la Comunita' di Sant'Egidio ribadisce "che la soluzione non sono certamente i muri, ma al contrario le risposte di umanita' e accoglienza che negli ultimi mesi hanno avuto una loro concretezza con l'avvio dei corridoi umanitari", promossi da Sant'Egidio insieme alla Federazione delle Chiese Evangeliche e alla Tavola Valdese: 300 profughi siriani gia' arrivati dal Libano con regolari voli di linea e non sui barconi e altre centinaia che giungeranno prossimamente. Occorre moltiplicare le vie legali che consentono l'arrivo dei migranti in tutta sicurezza, per chi viaggia e per chi accoglie, e facilitano l'integrazione.
Nel frattempo, in Sicilia, il grosso degli arrivi si e' traferito a Catania, dove la Comunita' di Sant'Egidio continua ad accogliere nei luoghi degli sbarchi e a lavorare per una maggiore inclusione sociale, a partire dal grave problema dei minori non accompagnati, che risultano anch'essi in aumento rispetto all'anno scorso: solo a Catania 800 dall'inizio del 2016, la stessa cifra che si raggiunse alla fine del 2015.

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