OpenOffice è morto, lunga vita a LibreOffice, ecco cosa succede…
Se hai seguito la storia sin dall’ inizio, potresti pensare che OpenOffice sta diventando un programma poco sicuro rispetto a LibreOffice e questa affermazione corrisponde al vero, infatti OpenOffice non ha abbastanza programmatori per garantire la sicurezza del programma, questo perché tutti i suoi migliori sviluppatori si sono sposatati su LibreOffice anni fa.
Poco tempo fa il vice-presidente di Apache OpenOffice Dennis Hamilton ha scritto che per aggiornare OpenOffice con patch di sicurezza è diventato un lavoro molto pesante, causa mancanza di sviluppatori con capacità e carenza di quest’ ultimi.
Questa non è di certo una novità per chi ha seguito la saga OpenOffice / LibreOffice , dove i migliori progettisti sono passati alla the document foundation di LibreOffice, e nello scorso anno, ha visto ben 14 aggiornamenti di versione a fronte di un aggiornamento di versione per OpenOffice.
Tutto ha avuto inizio, quando Oracle sponsor di OpenOffice prima della Apache Foundation, ha cacciato i programmatori nel 2010, che sono poi confluiti nel fork LibreOffice.
Allo stesso tempo, Oracle non ha investito in OpenOffice, e nel giro di un anno aziende come Canonical sono passate LibreOffice, e alla fine Oracle abbandona OpenOffice, ormai alla deriva all’ Apache Foundation.
Da allora, anche sotto l’ Apache Foundation, Openoffice non è riuscito a decollare e LibreOffice è cresciuto in modo esponenziale e adesso gira su computer Linux, MacOS e Windows e molte agenzie governative in Italia, Francia e Regno Unito sono passate a LibreOffice.
L’ anno scorso, i sostenitori dell’ Open Source, hanno esortato Apache ad abbandonare ufficialmente OpenOffice, Christian Schaller, direttore di ingegneria Red Hat sostiene che, lasciando OpenOffice ancora sul mercato come se fosse ancora vivo e nel pieno del suo sviluppo, danneggia la reputazione del software liberoOpen Source.
Ormai sembra proprio giunto il momento di iniziare seriamente di accantonare OpenOffice e passare al suo Fork più affidabile LibreOffice.
Fonte Zdnet
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