Non mi stancherò di ribadirlo: la cosiddetta Buona scuola promossa da Matteo Renzi si pone come momento culminante e forse definitivo del processo di dissoluzione della scuola italiana; processo portato avanti, con folle tenacia, da anni di “riforme” della scuola da interscambiabili governi di centrodestra e di centrosinistra ugualmente proni al cospetto della tendenza post-1989 alla aziendalizzazione integrale del mondo della vita.
Proprio come la riforma della Costituzione distrugge la Carta costituzionale, proprio come la riforma del lavoro (pateticamente detta Jobs Act) distrugge i diritti del lavoro, così la riforma della scuola annienta definitivamente la scuola. Si chiama orwellianamente Buona scuola, si chiama dissoluzione della scuola o, se preferite, sua rottamazione. Da istituto etico di formazione di esseri umani completi, pensanti e consapevoli delle loro radici e prospettive (così era la scuola grandiosamente pensata da Giovanni Gentile), la scuola diventa così una semplice azienda capitalistica che eroga debiti e crediti ai consumatori di formazione.
Addirittura introduce i “bonus premio“: i professori vengono valutati dagli studenti, perché il cliente ha sempre ragione… la scuola non educa più esseri umani, ma prepara giovani senza coscienza critica e radicamento culturale al mercato flessibile e precario del lavoro. Nel quadro del capitalismo flessibile, devono esservi solo atomi sradicati e senza identità culturale: senza memoria storica e senza prospettiva progettuale, pure monadi senza finestre, incapaci di prendere coscienza della falsità totale in cui sono inserite.
Ecco, così, che l’alternanza scuola-lavoro – uno dei “pezzi forti” della Buona scuola – mostra ora il suo vero volto. E lo fa con l’accordo tra Miur e McDonald’s. Ora è chiaro a tutti, spero: l’alternanza scuola-lavoro è la reintroduzione a norma di legge dellosfruttamento del lavoro minorile. È la prova che la scuola riformata, anzi rottamata, dal Pd è un crimine ai danni delle nuove generazioni: a cui ora è negato il diritto di formarsi e di istruirsi.
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