«Il Consiglio Europeo deve invertire la rotta e seguire l’esempio della Vallonia – dichiara Monica Di Sisto, portavoce della Campagna Stop TTIP Italia – Il tentativo di far entrare in vigore il CETA prima della discussione nei parlamenti nazionali è un atto che incrina irrimediabilmente le fondamenta democratiche dell’Unione Europea. I cittadini vogliono esprimersi su temi che li investono direttamente e possono cambiare la loro esistenza. Il tentativo del governo italiano di chiudere la bocca al Parlamento è inaccettabile».
Per rispondere al tentativo di accelerazione dei principali esecutivi europei, che tentano di raggiungere l’unanimità sull’applicazione provvisoria del trattato dopo la firma della Commissione e il voto del Parlamento Europeo, la Campagna Stop TTIP Italia lancia un autunno di mobilitazioni che dal 22 ottobre al 5 novembre si dispiegheranno lungo tutto il Paese. L’obiettivo è sollecitare i parlamentari italiani all’esercizio del diritto di rappresentanza dei cittadini, e a non subire passivamente una decisione antidemocratica che impedisce alle assemblee legislative di avere una qualche voce in capitolo su decisioni assunte altrove, da organi tecnici e lontani dalla volontà popolare.
Campagna STOP TTIP
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