Appena proponiamo come ospite un nostro giovane
rappresentante, sui 30-40 anni, alla Rai cancellano l’invito. Vogliono
rappresentare il fronte del No come quello degli anziani e dei politici
della prima Repubblica.
Anna Falcone, vicepresidente del Comitato per il No (Il Fatto Quotidiano, 22 ottobre)
Anna Falcone, vicepresidente del Comitato per il No (Il Fatto Quotidiano, 22 ottobre)
Per sicurezza il Fatto Quotidiano e ilfattoquotidiano.it raccoglieranno tutte le informazioni di lettori ed elettori su eventuali condizionamenti all’esercizio della piena libertà di voto, che pubblicheremo dopo le opportune verifiche. Sarà un modo per dire No ai tanti SignorSì che pensano di trattare l’Italia come una caserma, con gli ordini affissi in bacheca dall’informazione unica e pensando di mettere sull’attenti i cittadini. Inutile ripetere che la posta in gioco è altissima, come dimostra lo schieramento corazzato sceso in campo a favore di Matteo Renzi e del suo governo. Da J.P. Morgan alle agenzie di rating, da Marchionne a Confindustria, dal commissario europeo Moscovici alla Merkel a Barack Obama. Inutile dire che nei quaranta giorni che mancano al voto il renzismo muoverà mari e monti pur di ottenere anche soltanto un voto in più del No. Inutile dire che se anche dovesse riuscire a far passare lo stravolgimento della Costituzione sarebbe una vittoria di Pirro. Perché secondo tutti i sondaggi il 5 dicembre lo statista di Rignano sarà comunque investito dal No massiccio di decine di milioni di italiani. Non si governa avendo contro metà del Paese. Ma questo lo ha voluto lui.
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