L’appuntamento è alle ore 14.00, in Piazza della Repubblica, punto di partenza del corteo che sfilerà per il centro della città per giungere in Piazza San Giovanni alle ore 15.30, dove sono previsti interventi dal palco e l’esibizione di artisti e gruppi musicali.
Dieci giorni fa in 90mila
sono scesi in piazza ad Hannover, in Germania, e anche in Italia
l’interesse sul trattato cresce dopo la lettura delle 248 pagine di
testi negoziali desecretate e rese pubbliche da Greenpeace: oltre i due
terzi della sostanza del Ttip, dal quale molti protagonisti della
politica internazionale – compresi i candidati alla Casa Bianca Trump e
Clinton, ma anche Sanders e Cruz – si sono smarcati da tempo. Dal canto
suo, la Commissario europea al Commercio Cecilia Malmström, a dover
ribadire sul blog della Commissione “ancora e ancora, che nessun
trattato commerciale sottoscritto dall’Ue abbatterà il nostro livello di
protezione dei consumatori, della sicurezza alimentare o
dell’ambiente”. "L'Unione Europea ha detto di avere ottenuto protezioni
per settori sensibili della nostra vita quotidiana" dichiara Monica Di
Sisto, tra i portavoce della Campagna Stop TTIP Italia, "come
l'agricoltura, il cibo, i prodotti di qualità, ma sono ancora tutti
aperti e in molti casi è evidente che li sta solo usando come merce di
scambio per quello che vuole davvero: appalti, lavoro senza garanzie e a
basso costo, finanza e privatizzazioni senza controllo sulle due sponde
dell'Atlantico. Dobbiamo fermarli e subito, il 7 maggio dobbiamo essere
tanti e uniti per ottenerlo".
Una mobilitazione, quella di domani, a cui partecipa anche la Cgil per denunciare i rischi per i diritti del lavoro, per l’occupazione, per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, per i servizi pubblici e lo stato sociale, insiti nell’accordo di Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti (TTIP) che da quasi tre anni si sta negoziando tra Unione Europea e Stati Uniti.
Anche l’Unione Sindacale di Base aderisce alla manifestazione nazionale che si svolgerà domani ed invita i cittadini, i lavoratori, i piccoli agricoltori, le associazioni per la difesa del territorio e dei beni comuni a partecipare.
"Il vero obbiettivo di questo Trattato è quello di costruire la più vasta area di libero scambio tra Usa e Ue senza barriere tariffarie, ormai ridotte al minimo, ma con l’abbattimento di regole e leggi che ostacolano il libero scambio tra USA e UE", si legge in una nota.
"Le multinazionali sono le uniche che trarrebbero enormi vantaggi dalla firma di questo Trattato: tutti i settori di produzione e consumo come cibo, farmaci, energia, chimica, trasporti e telecomunicazioni, ma anche i nostri diritti connessi all’acqua, previdenza, sanità, istruzione pubbliche, sarebbero oggetto di ulteriori e definitive privatizzazioni e all’acquisizione da parte di imprese e gruppi economici-finanziari più famelici e competitivi", continua Usb.
Un rapporto europeo smentisce la vulgata
E se c’era ancora qualche dubbio che il Ttip potesse portare qualche beneficio al settore agroalimentare italiano che pure oggi, in assenza del trattato, è molto apprezzato e presente nel mercato Usa, è venuto il tempo della verità. Un nuovo rapporto europeo, pubblicato in contemporanea in 17 Paesi europei e negli Usa dall’ong internazionale Friends of the Earth Europe, con il supporto di Fairwatch per l’Italia, mette in fila tutti gli studi econometrici ufficiali d’impatto più recenti delTtip sul settore agroalimentare europeo, e le somme che tira sono tutt’altro che rassicuranti.
Il rapporto “Contadini europei in svendita – I rischi del Ttip per l’agricoltura europea” rivela come il Ttip possa rappresentare per esso una vera e propria minaccia. Il Ttip aumenterà le importazioni dagli Stati Uniti, con un vantaggio per le grandi imprese Usa fino a 4 miliardi di euro, mentre avrà pochi benefici e per pochissimi grandi produttori europei, la maggior parte del settore industriale. il contributo dell’agricoltura al Pil europeo potrebbe diminuire dello 0,8%, con conseguente perdita di posti di lavoro, quello statunitense aumenterebbe dell’1,9%. Una vera e propria ristrutturazione del mercato che avrebbe effetti anche sulla gestione del territorio e sulle caratteristiche del tessuto produttivo agricolo europeo e italiano.
Il rischio è di importare tonnellate di carne bovina dagli Usa
Tutti gli studi analizzati prevedono che, se le tariffe dell’Ue saranno eliminate come previsto, ci saranno aumenti significativi delle importazioni di carne bovina statunitense verso l’Europa, che varranno fino a $ 3,20 miliardi. Gli allevamenti di manzo europei che producono carne di alta qualità, sono considerati particolarmente a rischio. Nel settore del latte e dei latticini, già particolarmente colpito a livello nazionale, si prevede che le esportazioni Usa aumentino fino a 5,4 miliardi di dollari in più, mentre quelle europee al massimo di 3,7 miliardi di dollari. Per tutti i produttori di latte europei si verificherà, al tempo stesso, una ulteriore caduta dei prezzi interni già oggi decisamente stracciati. Al momento c’è molto poco commercio di pollame o uova tra Stati Uniti e l’Ue, ma i gruppi di pressione degli Stati Uniti vogliono usare il Ttip per aprire il mercato Ue abbattendone gli standard di sicurezza alimentare.
Nessun riferimento al principio di precauzione
Nel capitolo sulle misure sanitarie e fitosanitarie, che dovrebbe stabilire gli standard di riferimento per la qualità e la salubrità dei cibi, non c'è alcun riferimento a quel Principio di precauzione che l'Unione Europea dice di voler salvaguardare, ma vengono ben specificati quegli organismi che promuovono gli standard a livello internazionale, come il Codex Alimentarius, che hanno criteri meno rigidi dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare. "Nella Cooperazione regolatoria" dichiara Elena Mazzoni, tra i coordinatori della Campagna Stop TTIP Italia "emerge come la cosiddetta armonizzazione degli standard e delle normative venga fatta al di fuori degli occhi indiscreti degli organismi democraticamente eletti. A dirigere i giochi la Commissione Europea e le Agenzie federali statunitensi. E senza il minimo accenno, peraltro, al Principio di Precauzione".
Marco Bersani: "Nelle carte segrete quello che denunciavamo da tempo"
La documentazione resa pubblica da Greenpeace nei giorni scorsi, come sottolinea Marco Bersani, tra i coordinatori della Campagna Stop TTIP Italia, "dimostra quello che da tempo la campagna Stop TTIP denuncia: il TTIP è un attacco generalizzato ai diritti e alla democrazia.Se ad oggi era la democrazia a definire i limiti del mercato, con il TTIP sarà il mercato a definire i limiti della democrazia. Per opporsi a tutto questo, tutte e tutti in piazza a Roma il prossimo 7 maggio".
Una mobilitazione, quella di domani, a cui partecipa anche la Cgil per denunciare i rischi per i diritti del lavoro, per l’occupazione, per la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, per i servizi pubblici e lo stato sociale, insiti nell’accordo di Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti (TTIP) che da quasi tre anni si sta negoziando tra Unione Europea e Stati Uniti.
Anche l’Unione Sindacale di Base aderisce alla manifestazione nazionale che si svolgerà domani ed invita i cittadini, i lavoratori, i piccoli agricoltori, le associazioni per la difesa del territorio e dei beni comuni a partecipare.
"Il vero obbiettivo di questo Trattato è quello di costruire la più vasta area di libero scambio tra Usa e Ue senza barriere tariffarie, ormai ridotte al minimo, ma con l’abbattimento di regole e leggi che ostacolano il libero scambio tra USA e UE", si legge in una nota.
"Le multinazionali sono le uniche che trarrebbero enormi vantaggi dalla firma di questo Trattato: tutti i settori di produzione e consumo come cibo, farmaci, energia, chimica, trasporti e telecomunicazioni, ma anche i nostri diritti connessi all’acqua, previdenza, sanità, istruzione pubbliche, sarebbero oggetto di ulteriori e definitive privatizzazioni e all’acquisizione da parte di imprese e gruppi economici-finanziari più famelici e competitivi", continua Usb.
Un rapporto europeo smentisce la vulgata
E se c’era ancora qualche dubbio che il Ttip potesse portare qualche beneficio al settore agroalimentare italiano che pure oggi, in assenza del trattato, è molto apprezzato e presente nel mercato Usa, è venuto il tempo della verità. Un nuovo rapporto europeo, pubblicato in contemporanea in 17 Paesi europei e negli Usa dall’ong internazionale Friends of the Earth Europe, con il supporto di Fairwatch per l’Italia, mette in fila tutti gli studi econometrici ufficiali d’impatto più recenti delTtip sul settore agroalimentare europeo, e le somme che tira sono tutt’altro che rassicuranti.
Il rapporto “Contadini europei in svendita – I rischi del Ttip per l’agricoltura europea” rivela come il Ttip possa rappresentare per esso una vera e propria minaccia. Il Ttip aumenterà le importazioni dagli Stati Uniti, con un vantaggio per le grandi imprese Usa fino a 4 miliardi di euro, mentre avrà pochi benefici e per pochissimi grandi produttori europei, la maggior parte del settore industriale. il contributo dell’agricoltura al Pil europeo potrebbe diminuire dello 0,8%, con conseguente perdita di posti di lavoro, quello statunitense aumenterebbe dell’1,9%. Una vera e propria ristrutturazione del mercato che avrebbe effetti anche sulla gestione del territorio e sulle caratteristiche del tessuto produttivo agricolo europeo e italiano.
Il rischio è di importare tonnellate di carne bovina dagli Usa
Tutti gli studi analizzati prevedono che, se le tariffe dell’Ue saranno eliminate come previsto, ci saranno aumenti significativi delle importazioni di carne bovina statunitense verso l’Europa, che varranno fino a $ 3,20 miliardi. Gli allevamenti di manzo europei che producono carne di alta qualità, sono considerati particolarmente a rischio. Nel settore del latte e dei latticini, già particolarmente colpito a livello nazionale, si prevede che le esportazioni Usa aumentino fino a 5,4 miliardi di dollari in più, mentre quelle europee al massimo di 3,7 miliardi di dollari. Per tutti i produttori di latte europei si verificherà, al tempo stesso, una ulteriore caduta dei prezzi interni già oggi decisamente stracciati. Al momento c’è molto poco commercio di pollame o uova tra Stati Uniti e l’Ue, ma i gruppi di pressione degli Stati Uniti vogliono usare il Ttip per aprire il mercato Ue abbattendone gli standard di sicurezza alimentare.
Nessun riferimento al principio di precauzione
Nel capitolo sulle misure sanitarie e fitosanitarie, che dovrebbe stabilire gli standard di riferimento per la qualità e la salubrità dei cibi, non c'è alcun riferimento a quel Principio di precauzione che l'Unione Europea dice di voler salvaguardare, ma vengono ben specificati quegli organismi che promuovono gli standard a livello internazionale, come il Codex Alimentarius, che hanno criteri meno rigidi dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare. "Nella Cooperazione regolatoria" dichiara Elena Mazzoni, tra i coordinatori della Campagna Stop TTIP Italia "emerge come la cosiddetta armonizzazione degli standard e delle normative venga fatta al di fuori degli occhi indiscreti degli organismi democraticamente eletti. A dirigere i giochi la Commissione Europea e le Agenzie federali statunitensi. E senza il minimo accenno, peraltro, al Principio di Precauzione".
Marco Bersani: "Nelle carte segrete quello che denunciavamo da tempo"
La documentazione resa pubblica da Greenpeace nei giorni scorsi, come sottolinea Marco Bersani, tra i coordinatori della Campagna Stop TTIP Italia, "dimostra quello che da tempo la campagna Stop TTIP denuncia: il TTIP è un attacco generalizzato ai diritti e alla democrazia.Se ad oggi era la democrazia a definire i limiti del mercato, con il TTIP sarà il mercato a definire i limiti della democrazia. Per opporsi a tutto questo, tutte e tutti in piazza a Roma il prossimo 7 maggio".
Nessun commento:
Posta un commento