Piercamillo Davigo, presidente dell'Anm, torna a parlare dei politici e dei loro problemi con la giustizia. Ed è un duro j'accuse. "La classe dirigente italiana, e non parlo solo dei politici, ha una tendenza alla devianza sconosciuta ad altri paesi - ha detto durante la trasmissione 2Next su RaiDue-. Per molto meno di quello che emerge in Italia all'inizio di una vicenda giudiziaria, all'estero le persone si dimettono. Da noi fanno cose orribili e dicono aspettiamo la sentenza".
Sulla stepchild adoption, ha continuato, sarebbe stata "meglio una legislazione chiara", ma l'intervento del giudice "è sostanzialmente inevitabile". Davigo ha affermato che il giudice che viene investito da una caso "non può non pronunciarsi". Anche perché "spesso le regole non ci sono o sono scritte in maniera così ambigua da poter essere interpretate in ogni modo".
Commentando le riforme del governo, il presidente dell'Anm ha detto: Piuttosto che niente...". Un giudizio che vale tanto per quella sulla giustizia civile, per cui "la situazione è così grave che qualunque riforma ben venga", tanto per gli interventi in materia di corruzione. Un problema quest'ultimo, però, "così grave" da rendere le soluzioni adottate dei "palliativi".
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