contropiano giorgio cremaschi
Leggenda racconta che il sindaco monarchico fascista di
Napoli, Achille Lauro, negli anni 50 distribuisse ai suoi elettori la
scarpa sinistra prima del voto e quella destra dopo, in caso di
vittoria.
Matteo Renzi sta facendo la stessa cosa con le pensioni. Ha
annunciato che nella legge di stabilità per il 2017 ci sarà la
possibilità per alcuni di andare in quiescenza prima di quanto imposto
dalla tagliola Fornero. Come si sa la legge di stabilità si vota in
autunno, cioè dopo che sarà stato effettuato il Referendum
costituzionale, che il presidente del consiglio vuole sia un plebiscito
sulla sua persona.
Ma Renzi sembra Lauro non solo per la sfacciataggine elettorale, ma anche per la miseria di ciò che promette.
Andando a guardare la sua proposta si capisce che essa non tocca
nulla della Fornero. Cioè l’età della pensione resta follemente a 67
anni che marciano verso i 70. Solo a chi è nato nel 1951, 52, 53 avrà la
possibilità di andare in pensione tre anni prima della scadenza, una
volta compiuti 64 anni. Una volta passata questa drastica selezione, i
beneficiati, se vorranno, potranno finire di lavorare, ma l’assegno
pensionistico sarà tagliato. Quindi un provvedimento una tantum
per poche migliaia di persone che, guarda caso, corrisponde ai bisogni
di alcuni grandi aziende, e soprattutto delle banche, di tagliare il
personale più anziano. Che ci rimetterà per il resto della vita sul
valore della pensione. Per tutti gli altri milioni di lavoratori il
sistema pensionistico manterrà inalterata tutta la sua vergognosa
iniquità.
Intanto però, come al solito, l’effetto annuncio dilaga nei mass
media e Renzi viene presentato come quello che cambierà le pensioni,
dopo il referendum. Non so come fosse quella di Lauro, ma quella dal
presidente del consiglio è una offerta di poche scarpe vecchie che
offende i lavoratori e i cittadini. Avanti con il NO alla controriforma
costituzionale.
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