Rete per l'Autorganizzazione Popolare - http://campagnano-rap.blogspot.it
Pagine
- Home
- L'associazione - lo Statuto
- Chicche di R@P
- Campagnano info, news e proposte
- Video Consigliati
- Autoproduzione
- TRASHWARE
- Discariche & Rifiuti
- Acqua & Arsenico
- Canapa Sativa
- Raspberry pi
- Beni comuni
- post originali
- @lternative
- e-book streaming
- Economia-Finanza
- R@P-SCEC
- il 68 e il 77
- Acqua
- Decrescita Felice
- ICT
- ECDL
- Download
- हृदय योग सारस
lunedì 30 novembre 2015
Per Natale regala un computer RAP a un ipovedente o a un anziano
L'Associazione Campagnano R@P può fornirti un Computer ricondizionato con un Sistema Operativo adatto a ipovedenti o anziani. Caratteri grandi, colori con alto contrasto e lettura di quello che è sotto il mouse.
Basta un piccolo contributo all'associazione per poter regalare un Computer RAP con tastiera, monitor piatto e mouse.
L'associazione Campagnano R@P per info 335 649 6392
Repetita iuvant
legalizziamolacanapa
Secondo l’annuale rapporto dell’Onu sulle sostanze stupefacenti, la marijuana sarebbe la droga più largamente prodotta, commercializzata e consumata dell’intero pianeta, indistintamente dal Paese in cui si indaga, a prescindere che sia legale o meno.
Terrorismo di stato in Turchia. Perché è stato ucciso Tahir Elci
rete kurdistan italia contropiano
L’avv. Tahir Elci, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Diyarbakir, è stato proditoriamente ucciso dalle forze di polizia turche perché era da sempre un nemico delle politiche repressive dell’AKP e del governo, perché era uno strenuo difensore dei diritti del popolo curdo e della democrazia, perché non aveva mai taciuto di fronte alla barbarie e alle ingiustizie, ed in ultimo perché aveva avuto “l’ardire” di dichiarare pubblicamente, appena qualche settimana fa, che il PKK, il partito nel quale si riconoscono milioni di curdi, e non solo in Turchia, non è una formazione terrorista, frase che gli era già costata la carcerazione ed una condanna a sette anni di carcere.
Deep web e dark web
http://www.zeusnews.it/
Le zone nascoste della Rete costituiscono oltre il 90% del web
Le zone nascoste della Rete costituiscono oltre il 90% del web
Il World Wide Web corrisponde in pieno al suo nome. È mondiale (worldwide) ed estremamente vasto, ma se ci limitassimo a considerarne le pagine web che i motori di ricerca indicizzano ci limiteremmo a considerarne soltanto una parte, quella più visibile.
La realtà è che possiamo immaginare il web come costituito da diversi strati. Il primo, quello più superficiale, è anche quello più frequentato. Chiamato per l'appunto Surface Web o Visibile Web (web di superficie o visibile) consta di tutte le pagine raggiunte dai motori di ricerca, che non sono poche.
I 45 secondi di saggezza di José Mujica conquistano il web.
repubblica.it
"Abbiamo inventato una montagna di consumi superflui. E viviamo comprando e buttando... E quello che stiamo sprecando", spiega Mujica, "è tempo di vita perché quando compri qualcosa non lo fai con il denaro, ma con il tempo di vita che hai dovuto utilizzare per guadagnare quel denaro. L'unica cosa che non si può comprare è la vita. La vita si consuma. Ed è da miserabili consumare la vita per perdere la libertà"
Lavoro, calano beneficiari delle politiche attive. “Centri per l’impiego inefficienti, agenzia prevista da Jobs act mai nata”.
Nel 2014, stando ai dati Inps, hanno usufruito delle misure pubbliche che aiutano a trovare un'occupazione 936.640 persone: il 5,2% in meno rispetto al 2013 e il 21% in meno rispetto al 2010. Alessandro Rosina, docente di Demografia alla Cattolica e coordinatore dell'indagine Rapporto giovani: "Bassa copertura del territorio, poca qualità e scarsi investimenti".
Nel 2014 sono calati i beneficiari delle politiche attive, quelle misure pubbliche che aiutano chi non ce l’ha a trovare un lavoro. A partire dai centri per l’impiego. Lo riporta l’Inps, che spiega come l’anno scorso gli utenti di questi servizi siano stati 936.640: un calo del 5,2% rispetto al 2013 e addirittura del 21% rispetto al 2010. Ma quindi, meno gente ai centri per l’impiego significa un aumento del lavoro? “No. Il fatto è che in Italia le politiche attive non funzionano, sono inefficienti“, spiega Alessandro Rosina, professore di Demografia e statistica sociale all’Università Cattolica di Milano, coordinatore dell’indagine Rapporto giovani. Il tutto mentre la riforma di questo settore, annunciata con il Jobs act, è rimasta sulla carta.“L’asse portante delle politiche attive sono i servizi per l’impiego – prosegue il docente – Ma il problema è che in Italia sono caratterizzati da bassa copertura del territorio, bassa qualità e scarsi investimenti”. Per trovare una conferma a questa tesi, basta guardare il confronto con l’estero. A dare un quadro della situazione ci ha pensato Giovanni Alleva, presidente Istat, in audizione al Senato: “Nel 2013, l’Italia ha speso lo 0,03% del Pil in servizi per il lavoro rispetto allo 0,36% della Germania, allo 0,25% della Francia (dato al 2012) e allo 0,08% della Spagna (dato al 2012). In termini di spesa per disoccupato e forze lavoro potenziali, si va dai circa 2.800 euro pro-capite spesi dalla Germania, ai 1.500 della Francia, ai 122 della Spagna e gli 84 dell’Italia (dati 2012)”.
Cop 21 a Parigi, i limiti della crescita nel mondo di ‘Buridano’.
Un asino affamato e assetato siede tra due mucchi di fieno. Vicino a ognuno, c’è un secchio d’acqua. Ma non c’è nulla che lo porti ad andare da una parte piuttosto che dall’altra. Perciò, resta fermo e muore. Così l’umanità imita l’asino di Buridano di fronte ai limiti della crescita, limiti che la Terra stessa ci segnala ormai da tempo.
Renzo Rosso Professore ordinario di Costruzioni Idrauliche e Marittime e Idrologia, Politecnico di Milano
La crescita economica asfittica in stile giapponese mina le basi del neo-liberismo, che politici ed economisti hanno esaltato quale teoria razionale e asettica. Un impasto ideologico e fideistico che ha permeato la società, stregando i progressisti di tutto il mondo. Costretto la Terra a svilupparsi come una mega-macchina che massimizza e accumula, sotto forma di capitale e insieme di potere, il valore estraibile sia dagli esseri umani, sia dagli ecosistemi. Luciano Gallino, uno dei pochi pensatori italiani che ha lasciato un segno nella coscienza collettiva di questo secolo, ha scritto che «l’estrazione di valore è un processo affatto diverso dalla produzione di valore. Si produce valore quando si costruisce una casa o una scuola, si elabora una nuova medicina, si crea un posto di lavoro retribuito, […] o si piantano alberi. Per contro si estrae valore quando si provoca un aumento del prezzo delle case manipolando i tassi di interesse o le condizioni del mutuo; si impone un prezzo artificiosamente alto alla nuova medicina; si aumentano i ritmi di lavoro a parità di salario; […] o si distrugge un bosco per farne un parcheggio».
Quasi 50 anni fa, il Rapporto MIT-Club di Roma su I limiti della crescita (che in Italia titolarono I limiti dello sviluppo in modo un po’ canagliesco) dimostrò che la crescita di ogni sistema è regolata da confini intrinsechi e inviolabili, da cui si rimbalza attraverso le catastrofi. L’infinito è un’astrazione leopardiana o la conseguenza di un assioma matematico, ma il mondo è fatto di acqua, terra, vegetazione e carne. La ricerca di combustibili fossili raschia il barile e rasenta la catastrofe ecologica e umanitaria. Il permafrost si scioglie, intriso di idrocarburi. La frantumazione del sottosuolo rischia di inquinare le riserve idriche del Mid-West. I giapponesi vogliono raccogliere gli idrati di metano arando i fondali marini. Grazie alle politiche di land grabbing, le coltivazioni di bio-combustibili aumentano la fame dei paesi poveri. Un mondo finito; ma controllato dal debito, dalla moltiplicazione del denaro e dalla sublimazione del potere gestito da un impero reticolare. Un mondo che cresce spinto dall’illusione che i limiti fisici siano solo una profezia di alcune Cassandre.
Guerra. Erdogan, cosa vuole (e perché non lo avrà).
L’obiettivo primario di Erdogan è stato, ed è, quello di abbattere Bashar al-Assad. Lo spingono le sue ambizioni neo-ottomane, il suo islamismo sunnita ma anche capitalista, comunque anti-sciita.
Giulietto Chiesa Giornalista
Lo spinge il calcolo tattico di compiacere i neo-con americani (che sono alleati di Israele e, quindi, puntano a liquidare la Siria, ostacolo principale alla costruzione della Grande Israele, dal Sinai fino all’Eufrate). Lo spinge la convergenza di interessi anti sciiti tra Israele, Arabia Saudita e Qatar. Da non dimenticare il “presidential order” con cui Obama, in fotocopia con l’analogo “order che costituiva la dichiarazione di morte di Gheddafi, affermò nel 2011 che il governo di Damasco costituiva una minaccia per gli interessi americani nell’area.
Erdogan sa di essere nella Nato con lo scopo di difendere quegli interessi strategici, in attesa di costruirsene di propri. La fine di Bashar era il punto di convergenza di tutti questi disegni. Si aggiunga a questo che la Turchia è l’unico paese che può svolgere il ruolo (molto proficuo) di compratore del petrolio che lo Stato Islamico preleva in Siria e Iraq.
Quale avrebbe potuto essere il regime che veniva dopo Assad non gli importava molto. In primo luogo perché, con ogni probabilità, la caduta di Assad avrebbe coinciso con il crollo dello Stato siriano, con il massacro degli alauiti-sciiti, e lo smembramento del suo territorio. Cosa che sarebbe stata oltremodo gradita anche a Israele e all’Arabia Saudita. Insomma una ripetizione (ma in grande) della demolizione della Libia. A quel punto ci sarebbe stato solo il problema di tenere a bada gli agenti occidentali di Al Nusra/Al Qaeda. E di competere con Israele nella conquista dei territori rimasti. In primo luogo nel dare un colpo cruciale a Hezbollah e nel prendere il Libano sotto controllo.
Cambiamenti climatici e consumo di suolo.
Carlo Petrini teme, giustamente, che la mancanza di una legge nazionale a difesa dei terreni agricoli sia un pesante contrbuto dell'Italia al degrado dell'ambiente. E necessario approvare la legge sul consumo di suolo in discussione al Parlamento? Abbiamo intervistato in proposito Vezio De Lucia.
di Vezio De Lucia eddyburg.it
Si apre a Parigi la Conferenza mondiale sui cambiamenti di clima. Si parlerà molto di energie alternative, di risparmio energetico, di riduzione dei fattori inquinanti, di green economy e così via. I rappresentanti degli Stati si barcameneranno tra l’esigenza di dover contribuire alla riduzione di un rischio di catastrofe e quella di non ridurre il Pil, che sembra essere il totem della religione dominante. C’è grande attesa per i risultati, e una forte pressione che nasce dalle manifestazioni popolari in corso nelle strade e nelle piazze di tutti i continenti.
C’è invece chi denuncia già i limiti della conferenza, della sua stessa impostazione. Carlo Petrini, sul manifesto di oggi, rivendica il ruolo dell’agricoltura riprendendo una problematica sviluppata qualche giorno fa da Piero Bevilacqua. Petrini pone la questione del consumo di suolo. Egli scrive: “In Italia ancora manca una legge nazionale a difesa dei terreni agricoli sempre più invasi dalla cementificazione. Se continuiamo così oltre al dissesto idrogeologico avremo un deserto di cemento”.
Vezio De Lucia è tra quelli che nel 2005 contribuirono a porre la questione promuovendo la sessione della Scuola di eddyburg dedicata al tema dello sprawl:
l’insensato consumo di suolo provocato dalla sua utilizzazione edilizia
al di là di ogni ragionevole utilità. Gli chiediamo di esprimere il
suo parere odierno sull’argomento.
Guerra. Le combattenti curde sono la prima difesa contro Daesh.
La
rappresentante del movimento delle donne curde in prima linea contro i
terroristi in Iraq e in Siria, dimostra la sua solidarietà alla Francia.
rifondazione.it Intervista a cura di Jérémy Andre
The Point - Qual è stata la reazione dei curdi agli attentati di Parigi?
Nursel Kilic
Con tutti i
rappresentanti delle associazioni della comunità curda in
Francia eravamo presenti per i tre giorni successivi agli attentati di
Oberkampf per commemorare questo terribile massacro perpetuato nel cuore
di Parigi. I curdi sono stati profondamente toccati e rattristati da
questo attacco. Infatti i combattenti curdi, uomini e donne, sono la
prima difesa contro Daesh nel Medio Oriente. I curdi sono colpiti
regolarmente da simili massacri. È per questo che ci troviamo nella
posizione migliore per capire e condividere con tutto il cuore il dolore
e la rabbia dei francesi.
Il Medio Oriente è comunemente ritenuto maschilista. Come è possibile che le donne curde siano state in grado di organizzarsi e di prendere le armi contro Daech?
Non sono venute fuori dal nulla! Queste
combattenti sono impregnate di una lunga eredità di resistenza delle
donne curde, di figure emblematiche: donne artiste, come le cantanti
Meryem Xan e Aysha Shan nel XX secolo, come le combattenti Leyla Qasim, e
le prime militanti politiche venute dalla Turchia,
come Sakine Cansiz , una dei fondatori del PKK. Il movimento si è
organizzato in Europa a partire dal 1987 con l’Associazione delle donne
curde. Questa organizzazione ha permesso alle donne di organizzarsi
autonomamente e di interrogarsi sul ruolo della donna nella famiglia,
sulla laicità, sulla emancipazione. Gli atelier, il porta a porta di
quartiere in quartiere, tutti questi piccoli sforzi hanno dato i loro
frutti. Affinché le donne si rendano conto che non sono schiave, che non
si devono sottomettere al sistema patriarcale, alle regole del marito,
del padre o del fratello. Le donne al fronte sono solo l’avanguardia di
questo ampio movimento internazionale.
Classe Operaia. Inail, dopo dieci anni tornano a crescere le morti bianche
A far diminuire i caduti sul lavoro non è bastata la riduzione degli incidenti. Nel 2005, tuttavia, i morti erano stati 1.278.
repubblica.it
MILANO - Aumentano le morti bianche. Un dato tragico e in controtendenza rispetto al calo degli infortuni sul lavoro registrato a fine ottobre quando i caduti sul lavoro - in base alle denuncia arrivate - sono stati circa 100 in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Così gli organi dell'Inail, nel giorno dell'Assemblea sull'Amianto, spiegando che è in corso uno studio per appurare e comprendere le cifre.
A ottobre, l'ente aveva pubblicato il consuntivo per il periodo gennaio-settembre 2015, registrando 463.189 denunce d'infortunio, con un calo del 4,2% rispetto all'analogo periodo del 2014 (oltre 20mila casi in meno), sintesi di un calo più sostenuto per gli infortuni in occasione di lavoro (-4,6%) e di uno più contenuto per quelli in itinere (-2,0%). Sono, invece state di 856 le denunce d'infortunio mortale, in aumento del 13,5% rispetto all'analogo periodo del 2014 (+102 casi).
Significa che già da oggi il 2015 si chiuderà con un rialzo significativo di morti bianche rispetto all'anno passato, quando gli infortuni mortali erano stati di 662.
repubblica.it
MILANO - Aumentano le morti bianche. Un dato tragico e in controtendenza rispetto al calo degli infortuni sul lavoro registrato a fine ottobre quando i caduti sul lavoro - in base alle denuncia arrivate - sono stati circa 100 in più rispetto allo stesso periodo del 2014. Così gli organi dell'Inail, nel giorno dell'Assemblea sull'Amianto, spiegando che è in corso uno studio per appurare e comprendere le cifre.
A ottobre, l'ente aveva pubblicato il consuntivo per il periodo gennaio-settembre 2015, registrando 463.189 denunce d'infortunio, con un calo del 4,2% rispetto all'analogo periodo del 2014 (oltre 20mila casi in meno), sintesi di un calo più sostenuto per gli infortuni in occasione di lavoro (-4,6%) e di uno più contenuto per quelli in itinere (-2,0%). Sono, invece state di 856 le denunce d'infortunio mortale, in aumento del 13,5% rispetto all'analogo periodo del 2014 (+102 casi).
Significa che già da oggi il 2015 si chiuderà con un rialzo significativo di morti bianche rispetto all'anno passato, quando gli infortuni mortali erano stati di 662.
Guerra. Russia Turchia, Putin gela Erdogan: "Nessun incontro a Cop21". Ankara concede spazio aereo a Parigi per i raid
Nessun chiarimento in vista tra il presidente russo Vladimir Putin e il
capo di Stato turco Recep Tayyip Erdogan. La gelata arriva dal leader
del Cremlino, che ha respinto con forza i ripetuti inviti da parte di
Erdogan a incontrarsi a margine della Conferenza Onu sul clima in corso a Parigi.
"Di questo incontro non se ne parla, non è in agenda", ha reso noto
Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino. Erdogan aveva chiesto un
incontro con Putin in seguito alle tensioni legate all'abbattimento del jet russo da parte dell'aviazione turca.
Con molta probabilità, invece, Putin incontrerà il presidente americano
Barack Obama a margine della Cop21, ha aggiunto lo stesso Peskov.
Al rifiuto di Putin risponde piccato il primo ministro turco Ahmet Davutoğlu, secondo il quale Ankara non si è scusata con Mosca per il jet abbattuto semplicemente perché "ha fatto il suo dovere". "Non ci possiamo scusare per aver fatto il nostro dovere", ha detto Davutoğlu da Bruxelles, dove ha incontrato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al quartier generale dell'Alleanza atlantica. Incidenti come quello dell'abbattimento del jet russo al confine sono "difficili da prevenire se in Siria continueranno ad operare due coalizioni", ha aggiunto il premier turco, che ha anche chiesto alla Russia di rivedere la decisioni di imporre sanzioni economiche alla Turchia.
Redazione, L'Huffington Post
Al rifiuto di Putin risponde piccato il primo ministro turco Ahmet Davutoğlu, secondo il quale Ankara non si è scusata con Mosca per il jet abbattuto semplicemente perché "ha fatto il suo dovere". "Non ci possiamo scusare per aver fatto il nostro dovere", ha detto Davutoğlu da Bruxelles, dove ha incontrato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg al quartier generale dell'Alleanza atlantica. Incidenti come quello dell'abbattimento del jet russo al confine sono "difficili da prevenire se in Siria continueranno ad operare due coalizioni", ha aggiunto il premier turco, che ha anche chiesto alla Russia di rivedere la decisioni di imporre sanzioni economiche alla Turchia.
Rifugiati, il nuovo bando della Prefettura: servono strutture per più di 3mila stranieri.
Rifugiati, il nuovo bando della Prefettura: servono strutture per più di 3mila stranieri
„
Rifugiati, il nuovo bando della Prefettura: servono strutture per più di 3mila stranieri
„Rifugiati, il nuovo bando della Prefettura: servono strutture per più di 3mila stranieri
„Un importo di quasi 40 milioni di euro per il periodo compreso tra gennaio e dicembre 2016.
romatoday.it
Da accogliere in totale 3104 richiedenti asilo, alcuni da riallocare ma già presenti sul territorio“
Potrebbe interessarti: http://www.romatoday.it/politica/bando-rifugiati-roma-prefettura-2016.html
Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/RomaToday/41916963809 Ancora più di 3mila rifugiati aspettano un tetto nella Capitale. Per la precisione, 3104, come indicato nel nuovo bando della Prefettura. Pubblicato il 25 novembre per il periodo compreso tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2016, è volto ad "assicurare i servizi di accoglienza ai cittadini stranieri richiedenti asilo". E non solo per i nuovi arrivi. Il bando riguardo anche "quelli già presenti nelle strutture temporanee della provincia di Roma e che devono essere riallocati".
“
Potrebbe interessarti: http://www.romatoday.it/politica/bando-rifugiati-roma-prefettura-2016.html
Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/RomaToday/41916963809
„
Rifugiati, il nuovo bando della Prefettura: servono strutture per più di 3mila stranieri
„Rifugiati, il nuovo bando della Prefettura: servono strutture per più di 3mila stranieri
„Un importo di quasi 40 milioni di euro per il periodo compreso tra gennaio e dicembre 2016.
romatoday.it
Da accogliere in totale 3104 richiedenti asilo, alcuni da riallocare ma già presenti sul territorio“
Potrebbe interessarti: http://www.romatoday.it/politica/bando-rifugiati-roma-prefettura-2016.html
Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/RomaToday/41916963809 Ancora più di 3mila rifugiati aspettano un tetto nella Capitale. Per la precisione, 3104, come indicato nel nuovo bando della Prefettura. Pubblicato il 25 novembre per il periodo compreso tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2016, è volto ad "assicurare i servizi di accoglienza ai cittadini stranieri richiedenti asilo". E non solo per i nuovi arrivi. Il bando riguardo anche "quelli già presenti nelle strutture temporanee della provincia di Roma e che devono essere riallocati".
“
Potrebbe interessarti: http://www.romatoday.it/politica/bando-rifugiati-roma-prefettura-2016.html
Seguici su Facebook: http://www.facebook.com/pages/RomaToday/41916963809
Roma Tpl ancora ferma: ottavo giorno di sciopero. Tensione in periferia.
Roma Tpl ancora ferma: ottavo giorno di sciopero. Tensione in periferia
„
Roma Tpl ancora ferma: ottavo giorno di sciopero. Tensione in periferia
„
TENSIONI - Tra i cittadini infatti è forte la spaccatura tra chi è solidale con gli autisti, da tempo senza stipendi, e chi invece vive il disagio della mancanza dei mezzi. E' il presidente del XIV municipio, zona tra le più servite dalla Roma Tpl, a raccontare di "risse sfiorate in via Casal del Marmo e in via Ipogeo degli Ottavi". Secondo Barletta "si sono sfiorati i blocchi stradali".
romatoday.it
STIPENDI - Non è bastata l'apertura del Campidoglio che venerdì ha fatto sapere di aver liquidato 12 milioni di euro a favore della società per il pagamento degli stipendi che però non sono stati ancora accreditati. Si attende quindi che la promessa si tramuti in fatto concreto, con l'accredito degli stipendi. "Ad oggi, nonostante le promesse, solo una parte dei lavoratori ha ricevuto lo stipendio" spiega Ilario Ilari, sindacalista dell'Unione sindacale di base. "I soldi sono stati accreditati solo a una delle consorziate, la Roma Tpl, e non a tutte le categorie. Non vorremmo sia un modo per creare delle divisioni" continua. "Tutto questo nonostante lo sblocco è stato annunciato nei giorni scorsi. Un film già visto troppe volte. Una situazione che si trascina ormai da tanto tempo, non ci fidiamo più".
„
Roma Tpl ancora ferma: ottavo giorno di sciopero. Tensione in periferia
„
TENSIONI - Tra i cittadini infatti è forte la spaccatura tra chi è solidale con gli autisti, da tempo senza stipendi, e chi invece vive il disagio della mancanza dei mezzi. E' il presidente del XIV municipio, zona tra le più servite dalla Roma Tpl, a raccontare di "risse sfiorate in via Casal del Marmo e in via Ipogeo degli Ottavi". Secondo Barletta "si sono sfiorati i blocchi stradali".
romatoday.it
STIPENDI - Non è bastata l'apertura del Campidoglio che venerdì ha fatto sapere di aver liquidato 12 milioni di euro a favore della società per il pagamento degli stipendi che però non sono stati ancora accreditati. Si attende quindi che la promessa si tramuti in fatto concreto, con l'accredito degli stipendi. "Ad oggi, nonostante le promesse, solo una parte dei lavoratori ha ricevuto lo stipendio" spiega Ilario Ilari, sindacalista dell'Unione sindacale di base. "I soldi sono stati accreditati solo a una delle consorziate, la Roma Tpl, e non a tutte le categorie. Non vorremmo sia un modo per creare delle divisioni" continua. "Tutto questo nonostante lo sblocco è stato annunciato nei giorni scorsi. Un film già visto troppe volte. Una situazione che si trascina ormai da tanto tempo, non ci fidiamo più".
Terrorismo, D'Alema ironico: "Controllo Playstation? E' attacco ai vertici Pd".
"Il controllo delle Playstation sembra un attacco ai vertici del partito e del governo...".
repubblica.itE' la battuta di Massimo D'Alema sulle misure anti terrorismo proposte dal ministro Orlando, nel corso del convegno "1° Festival della Legalità: 'Io ho paura'" svoltosi a Roma lo scorso 27 novembre.
Aziz, cacciatore di scafisti e kebabbaro: “I trafficanti usano le nostre prigioni come alberghi fra un viaggio e l’altro”.
“Se non conosci lo scafista lui ti frega”. Sembra lo spot contro l’Aids che andava in onda in tv negli Anni ’80, invece è il “mantra investigativo” di Abdelaziz Mouddih, detto Aziz, di giorno ausiliario di polizia giudiziaria alla Procura di Siracusa, di notte gestore di un ristorante di kebab con la moglie a Ortigia. E’ immigrato in Italia dal Marocco negli anni ’80.
F.Q. Lorenzo Galeazzi e Mario PortanovaLink alla video intervista
Lo chiamano “il cacciatore di scafisti” e a sentirlo parlare c’è da crederci. Aziz infatti da quasi vent’anni affianca il team guidato dal sostituto commissario Carlo Parini presso la procura siciliana: il Gicic, Gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina: “Il gruppo è composto da uomini della Guardia costiera che sanno tutto di rotte, di barconi e di carte nautiche, da elementi della polizia giudiziaria e da me che oltre all’interprete faccio indagini anche sotto copertura”. (Guarda l’inchiesta del FattoTv sugli scafisti)
Lui e Parini sono i primi a salire sui barconi degli immigrati dopo i soccorsi in alto mare. Sono loro che iniziano a dividere e interrogare i passeggeri in modo da individuare subito i trafficanti. “Lo scafista è quello con il pacchetto di sigarette ancora pieno, vestito meglio degli altri e soprattutto asciutto.
Inquinamento, in Italia record Ue di morti premature: “Nella Penisola 84.400 decessi su 491mila”.
Un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente attribuisce il record negativo a tre agenti killer: le micro polveri sottili, il biossido di azoto e l’ozono presente nei bassi strati dell’atmosfera. L'area più colpita è quella della Pianura Padana, in particolare Brescia, Monza e Milano ma anche Torino.
di F. Q.
Il bilancio più grave se lo aggiudicano le micropolveri sottili, che provocano 403mila vittime nell’Ue a 28 e 432mila nel complesso dei 40 Paesi europei considerati dallo studio. L’impatto stimato dell’esposizione al biossido di azoto e all’ozono invece è rispettivamente di circa 72mila e 16mila vittime precoci nei 28 Paesi Ue e di 75mila e 17mila per 40 Paesi europei.
Italia Bio. La rabbia di Aboca: "Troppi pesticidi e ogm inquinano il nostro raccolto bio, ci trasferiamo in Marocco".
Una scelta quasi obbligata per preservare la qualità rigorosamente bio delle piante coltivate in Toscana: la Aboca, l'azienda di prodotti fitoterapici leader del settore in Italia, annuncia che trasferirà le coltivazioni in Marocco per sfuggire ai pesticidi e ai raccolti ogm che minacciano il suo raccolto.
hp.it
Repubblica Firenze
La notizia è riportata dall'edizione toscana di La Repubblica:
"Tutti gli oltre 1.000 ettari - spiega l'azienda - vengono coltivati seguendo il Regolamento europeo sull'agricoltura biologica che comporta preservare la struttura e gli equilibri micro organici del terreno, l'utilizzo di varietà vegetali adatte all'ambiente specifico, l'esclusione di fertilizzanti e antiparassitari chimici e il divieto di utilizzo di Ogm". Tutte attenzioni che l'impiego scriteriato di chimica nelle coltivazioni intorno minaccia di mettere in crisi. E allora Aboca lascia la Valtiberina.
Migranti e Profughi. Ue-Turchia, ad Ankara 3 miliardi per l'emergenza rifugiati.
Renzi: "No a prove muscolari, sì alla diplomazia". Nella bozza del
summit previsto una sorta di scambio tra gli aiuti per la gestione dei
migranti in arrivo e l'accelerazione dei negoziati sull'adesione.
repubblica.it
BRUXELLES - Ankara mette a segno un mezzo punto sulla partita dei soldi per i rifugiati, mentre Renzi detta la linea della politica estera italiana a proposito della situazioni di crisi che si sono innescate dopo gli attentati di Parigi: "No a prove muscolari, sì alla diplomazia".
Renzi, "no a prove muscolari". Le grandi crisi internazionali in atto, ha detto Matteo Renzi arrivando a Bruxelles, "non si risolvono con qualche dichiarazione verbale muscolare". "Ci vuole - ha aggiunto - un investimento di natura diplomatica". Occorre avviare un progetto lungo mesi se non anni e che tenga insieme per ogni centesimo speso in sicurezza, un centesimo investito in cultura, per ogni centesimo speso in polizia, uno in identità. Questa è la posizione italiana. E credo che sulla nostra posizione verranno anche gli altri Paesi nei prossimi mesi".
repubblica.it
BRUXELLES - Ankara mette a segno un mezzo punto sulla partita dei soldi per i rifugiati, mentre Renzi detta la linea della politica estera italiana a proposito della situazioni di crisi che si sono innescate dopo gli attentati di Parigi: "No a prove muscolari, sì alla diplomazia".
Renzi, "no a prove muscolari". Le grandi crisi internazionali in atto, ha detto Matteo Renzi arrivando a Bruxelles, "non si risolvono con qualche dichiarazione verbale muscolare". "Ci vuole - ha aggiunto - un investimento di natura diplomatica". Occorre avviare un progetto lungo mesi se non anni e che tenga insieme per ogni centesimo speso in sicurezza, un centesimo investito in cultura, per ogni centesimo speso in polizia, uno in identità. Questa è la posizione italiana. E credo che sulla nostra posizione verranno anche gli altri Paesi nei prossimi mesi".
COP 21. Clima, New York Times: report cinese spaventa Pechino sui rischi per ambiente, economia e sicurezza nazionale.
Nel giorno di apertura della Conferenza sui cambiamenti climatici di Parigi, Pechino registra livelli record di inquinamento, mantenendo l'allerta al livello arancione, il secondo stadio più grave dopo l'allerta massima.
New York Times
Nel documento governativo si spiega come il rapido innalzamento della temperatura terrestre, cui la Cina contribuisce in modo significativo essendo il Paese responsabile delle maggiori emissioni di gas serra (il doppio degli Stati Uniti), possa minacciare il Paese su tre fronti: l'ambiente, l'economia, e la sicurezza nazionale.
Nel primo caso, i pericoli sono più immediati. Nel report si spiega che l'aumento del riscaldamento globale potrebbe pportare a un aumento del livello delle acque nelle coste anche più rapido di quanto accade nel resto del mondo. Le proiezioni di Pechino parlano di un innalzamento di 40-60 centimetri in più rispetto alla media del ventesimo secolo, mettendo a rischio città come Shanghai e le aree vicine. "Ogni infrastruttura costruita sulla costa è potenzialmente vulnerabile", scrive il New York Times citando un'esperta. "Si tratta di una fetta importante del Pil cinese".
Papa. Centrafrica, Papa Francesco in moschea: "Diciamo no a violenza in nome di Dio".
"Insieme,diciamo no all'odio, alla vendetta,alla violenza, in particolare a quella che è perpetrata in nome di una religione o di Dio. Dio è pace, salam". Lo ha detto Papa Francesco alla Moschea centrale di Bangui a Koudoukou, nella Repubblica Centrafricana, durante l'incontro con la Comunità musulmana.
"Sappiamo bene - ha sottolineato Bergoglio - che gli ultimi avvenimenti e le violenze che hanno scosso il vostro paese non erano fondati su motivi propriamente religiosi. Chi dice di credere in dio dev'essere anche un uomo o una donna di pace.
Cristiani, musulmani e membri delle religioni tradizionali hanno vissuto pacificamente insieme per molti anni. Dobbiamo dunque rimanere uniti perché cessi ogni azione che, da una parte e dall'altra, sfigura il volto di dio e ha in fondo lo scopo di difendere con ogni mezzo interessi particolari, a scapito del bene comune"
Vaticano. Vatileaks: "Sesso, bugie e padrini politici, io e la Chaouqui amanti e nemici".
La corte dice no alla perizia
psichiatrica su monsignor Balda, accusato di essere uno dei corvi E lui
si affida a un memoriale, che oggi sarà al centro del suo interrogatorio.
NEL memoriale che monsignor Lucio Vallejo Balda ha consegnato al primo avvocato (poi sostituito) l'8 novembre scorso c'è la confessione dei suoi rapporti, anche carnali, con Francesca Immacolata Chaouqui. Ci sono le sue convinzioni preoccupate: "Lei era dei servizi segreti, aveva dietro Bisignani". E c'è il racconto di tutti gli amici importanti della pierre assurta a commissario delle finanze del Vaticano per volontà di Papa Bergoglio.
I giorni della tentazione. "Io non potevo cedere... Avevo sempre il Papa davanti agli occhi che parlava della sacralità delle donne sposate e del matrimonio", si tormenta monsignore. È il momento più drammatico della confessione a proposito del suo rapporto con la Chaouqui, uno dei commissari alle finanze della Santa Sede. Sono trascorsi sei giorni dal suo arresto e monsignore detta il suo memoriale sulla diffusione delle carte segrete della Prefettura economica di cui era il segretario. "Repubblica" presenta questo documento mentre oggi, al processo sul caso Vatileaks, sia il monsignore spagnolo sia la pierre cosentina saranno interrogati dalla Corte. Sul tavolo, una prima importante decisione presa nei giorni scorsi: il rifiuto da parte della corte della richiesta avanzata dal legale d'ufficio di Balda (tutti gli imputati di questo processo presso la Santa Sede non hanno avvocati di fiducia) di sottoporre il suo assistito a una perizia psichiatrica.
Vaticano. Il Monsignore, la Madonna e il postribolo.
Dal
sostegno a Berlusconi all’epoca del processo Ruby all’augurio di morte a
Papa Francesco. Pontifica, insulta, sputa sentenze. Ossessionato dal
satanismo, dall’omosessualità e dal mondo giovanile. Fino
all’islamofobia e alla nostalgia delle Crociate. Un ritratto senza
sconti dell’Arcivescovo di Ferrara Luigi Negri, esponente di primo piano
di quella parte più retriva del mondo cattolico oggi dominante in
Emilia Romagna.
C’erano una volta Peppone e don Camillo, comunista vecchio stampo l’uno e prete partigiano l’altro, emblemi dell’eterna lotta tra il diavolo e l’acqua santa cui si è tradizionalmente assistito nella Regione rossa per eccellenza: l’Emilia-Romagna. C’erano, perché nel tempo il fronte dei comunisti vecchio stampo è stato rimpiazzato da un ceto politico selezionato per la sua vicinanza ideologica ora con la classe imprenditoriale, ove presente, ora con la cultura cattolica, diffusa nelle aree a vocazione agricola. Anche dalle parti di don Camillo, però, si sono avute trasformazioni epocali. Nell’Emilia-Romagna delle cooperative rosse oramai in combutta con le cooperative bianche, la geografia del potere clericale ha assunto tinte fosche: quelle della parte più retriva del mondo cattolico, premoderna e antilluminista, pronta a contrastare la liberazione dell’umano da ordini sovraumani repressivi, per questo omofoba, islamofoba, misogina e in genere antropologicamente incapace di provare empatia per tutto quanto non sia contemplato dal dogma.
COP 21. Clima, a cosa serve la conferenza di Parigi.
L'incontro Cop21, che riunisce i rappresentanti di oltre 150 Paesi, deve porre le basi per un accordo sulla riduzione delle emissioni da gas serra. E dopo anni di flop potrebbero esserci reali passi avanti. Ma non è detto saranno sufficienti.
L'Espresso di Marco Magrini
Ottantadue presidenti, sei vicepresidenti, quarantasette primi ministri, due cancellieri, cinque re, tre principi, un emiro e un segretario di Stato che parlano al microfono, uno dopo l’altro. I massimi rappresentanti di oltre 150 Paesi del mondo, da Barack Obama a Xi Jingpin, da Vladimir Putin a Recep Erdogan, da Matteo Renzi al cardinale Pietro Parolin, aprono oggi a Parigi la conferenza sul clima delle Nazioni Unite, battezzata Cop21 . Un fiume di parole che dovrebbe preludere all’accordo internazionale su una monumentale ricoversione energetica, necessaria a ridurre la collettiva dipendenza dai combustibili fossili che riscaldano l’atmosfera.
Ecco le trattative che vanno a cominciare, in cinque punti.
COP 21. Clima mondiale. Il rebus da sciogliere.
Il messaggio, trainato dalla mongolfiera di Greenpeace, è salito verso
il cielo mentre climatologi e politici scendevano dagli aerei:
«Rinnoviamo l’energia».
repubblica.it a. cianciullo
Oggi, dopo un minuto di silenzio per le vittime degli attentati del 13 novembre, ne hanno cominciato a discutere i delegati Onu di 195 Paesi che dovranno sciogliere un rebus non facile. Servono più fonti pulite e meno combustibili fossili, più sicurezza e meno squilibri sociali, più governance globale dei grandi ecosistemi e meno intromissioni esterne che irritano la sensibilità dei paesi leader.
La conferenza che deciderà il futuro climatico del pianeta si apre tra le tensioni con un giorno di anticipo sulla tabella di marcia della diplomazia e con anni di ritardo sulla tabella di marcia degli scienziati che da tempo invocano un freno alle emissioni serra. Parte con il vantaggio di un successo non trascurabile, impegni volontari di taglio delle emissioni di CO2 che coprono metà del percorso verso la stabilità climatica, ma con la consapevolezza che il resto del tragitto sarà in salita.
Molto probabilmente si andrà avanti invertendo il processo che nel 1997 ha portato al protocollo di Kyoto. Non si partirà dall’obiettivo ideale ma da quello che c’è sul tavolo, cercando via via di far salire la posta. Speriamo bene.
repubblica.it a. cianciullo
Oggi, dopo un minuto di silenzio per le vittime degli attentati del 13 novembre, ne hanno cominciato a discutere i delegati Onu di 195 Paesi che dovranno sciogliere un rebus non facile. Servono più fonti pulite e meno combustibili fossili, più sicurezza e meno squilibri sociali, più governance globale dei grandi ecosistemi e meno intromissioni esterne che irritano la sensibilità dei paesi leader.
La conferenza che deciderà il futuro climatico del pianeta si apre tra le tensioni con un giorno di anticipo sulla tabella di marcia della diplomazia e con anni di ritardo sulla tabella di marcia degli scienziati che da tempo invocano un freno alle emissioni serra. Parte con il vantaggio di un successo non trascurabile, impegni volontari di taglio delle emissioni di CO2 che coprono metà del percorso verso la stabilità climatica, ma con la consapevolezza che il resto del tragitto sarà in salita.
Molto probabilmente si andrà avanti invertendo il processo che nel 1997 ha portato al protocollo di Kyoto. Non si partirà dall’obiettivo ideale ma da quello che c’è sul tavolo, cercando via via di far salire la posta. Speriamo bene.
Buon Natale. Milano, emergenza freddo: clochard trovato morto tra le vetrine di piazza San Babila
L'uomo passava abitualmente la notte sotto i portici della piazza. La
notizia mentre in stazione arrivano le cancellate per tenere lontani i
senzatetto.
repubblica.it
Un clochard dell'età apparente di 45 anni è stato trovato morto domenica mattina nella centralissima piazza San Babila a Milano, nel cuore dello shopping milanese. L'uomo, cittadino egiziano, secondo i dipendenti del bar che lo hanno trovato, è tra i senzatetto che abitualmente trovano riparo sotto i portici degli edifici della piazza. "Era una brava persona, tranquilla, era sempre qui. Non si può morire così".Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, gli agenti della questura e il medico legale che dovrà accertare le cause esatte della morte e se l'uomo avesse delle patologie che, unitamente al freddo, lo hanno stroncato. Secondo l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, "l'uomo non è morto per assideramento - dice - gli avevamo proposto ospitalità nelle nostre strutture, ma aveva rifiutato. Da quanto sappiamo, non si era mai rivolto ai nostri centri, era a Milano da poco. Non ci risulta che la causa del decesso sia da ricondurre al freddo - aggiunge - tuttavia la morte di questo cittadino immigrato, presumibilmente giunto a Milano recentemente, non può che farci rinnovare l'appello alla massima collaborazione da parte dei cittadini".
repubblica.it
Un clochard dell'età apparente di 45 anni è stato trovato morto domenica mattina nella centralissima piazza San Babila a Milano, nel cuore dello shopping milanese. L'uomo, cittadino egiziano, secondo i dipendenti del bar che lo hanno trovato, è tra i senzatetto che abitualmente trovano riparo sotto i portici degli edifici della piazza. "Era una brava persona, tranquilla, era sempre qui. Non si può morire così".Sul posto sono intervenuti gli operatori del 118, gli agenti della questura e il medico legale che dovrà accertare le cause esatte della morte e se l'uomo avesse delle patologie che, unitamente al freddo, lo hanno stroncato. Secondo l'assessore al Welfare Pierfrancesco Majorino, "l'uomo non è morto per assideramento - dice - gli avevamo proposto ospitalità nelle nostre strutture, ma aveva rifiutato. Da quanto sappiamo, non si era mai rivolto ai nostri centri, era a Milano da poco. Non ci risulta che la causa del decesso sia da ricondurre al freddo - aggiunge - tuttavia la morte di questo cittadino immigrato, presumibilmente giunto a Milano recentemente, non può che farci rinnovare l'appello alla massima collaborazione da parte dei cittadini".
Classe Dirigente. Sicilia, fondi Ue spesi in sagre e presepi. Bruxelles blocca rimborsi per 70 milioni.
162mila euro per il presepe di Custonaci, 70mila per il giro podistico di Castelbuono, 45mila per la settimana santa di Enna e ben 315mila per "la Scala illuminata" del santo patrono di Caltagirone... Così la Regione ha impiegato risorse vincolate al finanziamento di iniziative "di grande richiamo turistico". La Commissione: "Insieme frammentato di attività sporadiche, nessuna visione strategica". E nei conti di Crocetta si apre un buco.
Il carnevale di Termini Imerese e quello di Sciacca, la festa di Sant’Agata a Catania e la processione dei Misteri a Trapani, il presepe vivente di Agira e il convegno di studi pirandelliani ad Agrigento, un curiosissimo festival del Paesaggio e persino una kermesse musicale dal nome quasi equivoco: Palermo non scema. Sono solo alcuni degli eventi che la Sicilia ha finanziato con i fondi europei per il turismo, quelli previsti dai Fesr (fondi europei sviluppo regionale) 2007-2013. Novantacinque milioni di euro, messi a disposizione da Bruxelles per le manifestazioni di grande richiamo turistico, ovvero quella misura ideata dall’Ue per dotare le Regioni meno ricche di infrastrutture culturali e territoriali. Denaro che la Regione Siciliana ha quasi totalmente impegnato per cofinanziare fiere, sagre, e piccoli eventi locali, magari sponsorizzati dai vari deputati regionali, desiderosi di foraggiare i loro feudi elettorali. Con il risultato che adesso l’Unione Europea non intende erogare i fondi già impegnati dall’isola in piccole feste che di “grande richiamo turistico” non hanno nulla.domenica 29 novembre 2015
Cop21, manifestazione non autorizzata in Place de la Republique. Incidenti: polizia usa lacrimogeni.
di F. Q.
Ucciso Tahir Elci, capo degli avvocati curdi di Diyarbakir in Turchia. Erdogan attacca il PKK, scontri a Istanbul.
Neanche i turchi accettano la morte dell'avvocato curdo Tahir Elci ucciso nel sudest della Turchia, in una sparatoria che è stata filmata e le cui immagini hanno fatto il giro del mondo.
Elci era a processo in Turchia per aver detto in tv che il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) non è una organizzazione terroristica, come il governo la definisce. Tuttavia, ne denunciava le violenze. L'ambasciata Usa dopo la sua morte l'ha definito un "coraggioso difensore dei diritti umani". Intanto, nell'area di Diyarbakir è stato dichiarato il coprifuoco. Da quando a luglio è collassato il cessate il fuoco tra Pkk e Ankara, si è riacceso il conflitto che dal 1984 ha ucciso 40mila persone.
Iscriviti a:
Post (Atom)