lunedì 16 febbraio 2015

Roma. Svendopoli in Comune, "Pronti a chiedere i danni all'ex gestore Romeo"

Svendopoli in Comune, "Pronti a chiedere i danni all'ex gestore Romeo"A Sabella (Assessore alla Legalità) la task-force anti furbetti: stop a subaffitti e occupazioni abusive. Tra canoni mai versati e bollette non pagate un'evasione di 25 milioni.

Si insedierà oggi la task force antifurbetti, capitanata dall'assessore alla Legalità Alfonso Sabella, per fare piena luce sulla dismissione dei 751 immobili di proprietà comunale in discussione in Aula Giulio Cesare. "Il sindaco Marino mi ha chiamato sabato e mi ha chiesto di svolgere un'istruttoria che conto di concludere entro un mesetto", spiega l'ex pm. "Sulla base dei dati in nostro possesso, cercheremo di capire se fra le case in vendita ci sono situazioni di illegalità, in particolare sotto due profili", prosegue l'assessore. "Uno è il subaffitto e relative speculazioni; l'altro riguarda le occupazioni sine titulo". Che rappresentano la stragrande maggioranza dei casi: l'84% del totale, ha calcolato la Lista Marchini.

Fenomeno fra le cause, sebbene non l'unica, della gigantesca evasione: 8 milioni di canoni mai versati. Ai quali bisogna aggiungere i 17,5 milioni di bollette non pagate. "Un danno erariale che si aggira intorno al 25 milioni, ma potrebbe essere ancora maggiore", denuncia Alessandro Onorato: "Ora Marino e Nieri facciano un'operazione trasparenza e tirino fuori l'elenco completo degli immobili comunali". Il sospetto è che il marcio, scovato su questa prima tranche in vendita, possa riguardare tutte le proprietà del Campidoglio. Tant'è che "se accertati, l'amministrazione è pronta a chiedere il risarcimento alla Romeo, la società che ha gestito il patrimonio fino a dicembre tollerando abusivi e morosi", dice il capogruppo del Pd Fabrizio Panecaldo. "E non solo alla Romeo: va anche accertato se ci sono responsabilità da parte del Comune, nella persona di qualche direttore o ex direttore di dipartimento".

Intanto oggi si saprà se il maxiemendamento che cancella lo sconto del 30% nella città storica verrà approvato domani in Commissione Patrimonio oppure già stasera in giunta. Fra le modifiche in ballo, quelle suggerite dal radicale Magi: una per garantire lo stesso la prelazione agli inquilini delle
case in centro, ma al prezzo uscito dall'asta; l'altra per offrire ai morosi la possibilità di mettersi in regola fino alla proposta d'acquisto. Non si tocca invece la clausola di salvaguardia voluta dal dem Pedetti: degli immobili assegnati agli ultra 75enni verrà venduta solo la nuda proprietà. "Per la prima volta si impedisce che un bene pubblico possa passare di padre in figlio, come accade da decenni".

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