È prevista per oggi la conference call in 'formato Normandia' tra il leader del Cremlino Vladimir Putin, il presidente ucraino Petro Poroshenko, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Francoise Hollande per tirare le somme dei negoziati dei giorni scorsi sul nuovo piano di pace per il Donbass, frutto di una controproposta franco-tedesca ad una proposta del Cremlino.
La Merkel ha definito utile l'iniziativa ma non si è detta certa della sua riuscita. Dal canto suo il ministro degli esteri russo, Serghiei Lavrov, ha assicurato che Mosca è pronta ad agire come garante di un eventuale accordo. Gli Usa, intanto, continuano a tenere aperta l'opzione di fornire armi letali difensive a Kiev, alla quale è contraria gran parte dei Paesi Ue, Germania in testa.
Per il capo della diplomazia russa Lavrov il piano, discusso a Washington, di fornire armi a Kiev potrebbe avere conseguenze imprevedibili e minare gli sforzi per una soluzione politica alla crisi ucraina.
"Vi assicuro che non ci sono divisioni, noi siamo uniti, siamo uniti nella diplomazia e lavoriamo insieme, tutti d'accordo sul fatto che non possa esserci una soluzione militare", ha risposto John Kerry.
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