I separatisti non si sentono vincolati dal patto siglato da Kiev, Mosca,
Washington e Bruxelles e chiedono un referendum sull'autonomia.
Ricercato per 'falso' uno dei figli di Yanukovich.
KIEV - Nessun passo
indietro. I filorussi non hanno intenzione di lasciare gli edifici
amministrativi che occupano nell'Ucraina orientale se prima non si
dimette il governo "illegale" di Kiev. Lo ha detto uno dei portavoce dei
pro-Mosca, Alexander Gnezdilov, in un'intervista alla Bbc. Il vice comandante della 'milizia popolare' della 'Repubblica di Donetsk', Serghiei
Tsipliakov, ha detto in un'intervista alla testata Rbk che
i suoi uomini sono disposti ad accordarsi con il governo di Kiev solo
se sarà concesso il referendum per definire lo status delle regioni di
Donetsk e Lugansk e chiedere la sovranità della zona e forse anche
l'annessione alla Russia. Dal canto suo, il governo ucraino non ritira
le forze militari disclocate nel sud est del paese, ha annunciato il
ministro degli esteri Andrei Deshchytsa.
L'intesa di Ginevra.
All'indomani dell'intesa tra Kiev, Mosca, Washington e Bruxelles per
allentare la tensione nella regione, gli insorti, dunque,sfidano quanto
stabilito a Ginevra. Nell'ambito dell'accordo a sorpresa messo a punto
dai capi delle quattro diplomazie, "tutti i gruppi armati illegali"
dovranno essere disarmati e lasciare gli edifici pubblici. Ma i
combattenti filo-Cremlino che hanno conquistato i municipi di una decina
di città del sudest russofono dell'Ucraina non danno segni di voler
levare le tende. A Slavyansk, vari uomini armati restano asserragliati
nella stazione di polizia e presidiano una barricata di pneumatici
all'esterno. I sei blindati dell'esercito ucraino catturati dai
militanti durante la fallita operazione per sgomberarli restano
parcheggiati per strada. A Donetsk, gli attivisti rimarcano la sfida
cantando l'inno nazionale russo. In base all'accordo anche i
manifestanti filoeuropei che hanno mantenuto le loro barricate sulla
Maidan di Kiev dovranno abbandonare l'occupazione, che invece avevano
giurato di proseguire fino alle presidenziali del 25 maggio. Ma anche
loro esprimono l'intenzione di non mollare.
Ricercato figlio Yanukovich.
Oleksandr Yanukovich, uno dei figli del deposto presidente Viktor
Yanukovich, è stato inserito nella lista dei ricercati del ministero
dell'Interno ucraino, consultabile anche su Internet. L'accusa è quella
di "falso", che prevede una pena da due a cinque anni di reclusione.
Oleksandr Yanukovich si era arricchito dopo che il padre era diventato
capo di Stato, arrivando a controllare aziende per almeno 130 milioni di
dollari. Di lui si sarebbero perse le tracce il 23 febbraio.
Cautela Usa.
Il presidente Usa, Barack Obama, protagonista di duri scontri a
distanza con il collega russo Vladimir Putin sul futuro dell'Ucraina, ha
rilasciato commenti improntati alla cautela. "Non ci conteremo finché
non lo vedremo" ha detto, avvertendo che se i progressi non saranno
visibili nel giro di qualche giorno, verranno imposte "conseguenze
aggiuntive" a Mosca oltre alle sanzioni che già
prendono di mira il circolo più vicino a Putin.
Il diritto russo.
Il presidente russo non ha commentato l'intesa, dopo aver dichiarato
nella giornata di ieri che l'Ucraina sta precipitando nell'"abisso".
Putin ha detto di avere il "diritto" di inviare truppe in Ucraina ma di
"sperare moltissimo" di non essere costretto a farlo. La Russia al
momento ha decine migliaia di soldati ammassati al confine ucraino.
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venerdì 18 aprile 2014
Ucraina, filorussi: "Non legati ad accordo Ginevra, non molliamo se governo Kiev non si dimette".
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