venerdì 18 aprile 2014

Ucraina, filorussi: "Non legati ad accordo Ginevra, non molliamo se governo Kiev non si dimette".

Ucraina, filorussi: "Non legati ad accordo Ginevra, non molliamo se governo Kiev non si dimette" I separatisti non si sentono vincolati dal patto siglato da Kiev, Mosca, Washington e Bruxelles e chiedono un referendum sull'autonomia. Ricercato per 'falso' uno dei figli di Yanukovich.

KIEV - Nessun passo indietro. I filorussi non hanno intenzione di lasciare gli edifici amministrativi che occupano nell'Ucraina orientale se prima non si dimette il governo "illegale" di Kiev. Lo ha detto uno dei portavoce dei pro-Mosca, Alexander Gnezdilov, in un'intervista alla Bbc. Il vice comandante della 'milizia popolare' della 'Repubblica di Donetsk', Serghiei
Tsipliakov, ha detto in un'intervista alla testata Rbk che i suoi uomini sono disposti ad accordarsi con il governo di Kiev solo se sarà concesso il referendum per definire lo status delle regioni di Donetsk e Lugansk e chiedere la sovranità della zona e forse anche l'annessione alla Russia. Dal canto suo, il governo ucraino non ritira le forze militari disclocate nel sud est del paese, ha annunciato il ministro degli esteri Andrei Deshchytsa.


L'intesa di Ginevra. All'indomani dell'intesa tra Kiev, Mosca, Washington e Bruxelles per allentare la tensione nella regione, gli insorti, dunque,sfidano quanto stabilito a Ginevra. Nell'ambito dell'accordo a sorpresa messo a punto dai capi delle  quattro diplomazie, "tutti i gruppi armati illegali" dovranno essere disarmati e lasciare gli edifici pubblici. Ma i combattenti filo-Cremlino che hanno conquistato i municipi di una decina di città del sudest russofono dell'Ucraina non danno segni di voler levare le tende. A Slavyansk, vari uomini armati restano asserragliati nella stazione di polizia e presidiano una barricata di pneumatici all'esterno. I sei blindati dell'esercito ucraino catturati dai militanti durante la fallita operazione per sgomberarli restano parcheggiati per strada. A Donetsk, gli attivisti rimarcano la sfida cantando l'inno nazionale russo. In base all'accordo anche i manifestanti filoeuropei che hanno mantenuto le loro barricate sulla Maidan di Kiev dovranno abbandonare l'occupazione, che invece avevano giurato di proseguire fino alle presidenziali del 25 maggio. Ma anche loro esprimono l'intenzione di non mollare.

Ricercato figlio Yanukovich
. Oleksandr Yanukovich, uno dei figli del deposto presidente Viktor Yanukovich, è stato inserito nella lista dei ricercati del ministero dell'Interno ucraino, consultabile anche su Internet. L'accusa è quella di "falso", che prevede una pena da due a cinque anni di reclusione. Oleksandr Yanukovich si era arricchito dopo che il padre era diventato capo di Stato, arrivando a controllare aziende per almeno 130 milioni di dollari. Di lui si sarebbero perse le tracce il 23 febbraio.

Cautela Usa. Il presidente Usa, Barack Obama, protagonista di duri scontri a distanza con il collega russo Vladimir Putin sul futuro dell'Ucraina, ha rilasciato commenti improntati alla cautela. "Non ci conteremo finché non lo vedremo" ha detto, avvertendo che se i progressi non saranno visibili nel giro di qualche giorno, verranno imposte "conseguenze aggiuntive" a Mosca oltre alle sanzioni che già prendono di mira il circolo più vicino a Putin.

Il diritto russo. Il presidente russo non ha commentato l'intesa, dopo aver dichiarato nella giornata di ieri che l'Ucraina sta precipitando nell'"abisso". Putin ha detto di avere il "diritto" di inviare truppe in Ucraina ma di "sperare moltissimo" di non essere costretto a farlo. La Russia al momento ha decine migliaia di soldati ammassati al confine ucraino.

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