mercoledì 30 aprile 2014

Federico Aldrovandi, standing ovation del sindacato per tre poliziotti responsabili della sua morte.

  Aggiornamento ore 22. Telefonata di solidarietà in serata da parte del Presidente del Consiglio Matteo Renzi alla madre di Federico Aldrovandi.Alla solidarietà del premier si sono associati i vicesegretari del Pd Deborah Serracchiani e Lorenzo Guerini che hanno espresso la loro piena, totale vicinanza alla signora Patrizia a fronte della indegna vicenda avvenuta nel pomeriggio. 

L'Huffington Post
Circa cinque minuti di applausi e delegati in piedi alla sessione pomeridiana del Congresso nazionale del Sap, il sindacato autonomo di Polizia, per tre dei quattro agenti condannati in via definitiva per la morte del 18enne Federico Aldrovandi durante un controllo il 25 settembre del 2005 a Ferrara: Paolo Forlani, Luca Pollastri e Enzo Pontani.
aldrovandi poliziotti applauditiI tre agenti presenti al congresso del Sap sono stati condannati dalla Corte di Cassazione il 21 giugno del 2012 per eccesso colposo in omicidio colposo a tre anni e sei mesi, tre anni dei quali coperti dall'indulto. Oltre ai tre poliziotti presenti al congresso riminese, nel caso Aldrovandi era coinvolta anche un'altra poliziotta, Monica Segatto. I quattro hanno trascorso alcuni mesi in carcere.
"Il Sap applaude a lungo i condannati per l'omicidio di mio figlio: provo ribrezzo per tutte quelle mani", ha commentato con un post su Facebook Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi. Più tardi all'agenzia Agi ha detto: "Come fanno i tutori dell'ordine ad applaudire questi agenti condannati? E' una cosa terrificante".



In precedenza durante il congresso gli applausi se li era presi il Capo della Polizia Alessandro Pansa quando ha esposto la necessità di "nuove regole di ingaggio" sui comportamenti delle forze dell'ordine durante il servizio in modo da evitare equivoci e abusi come quelli avvenuti durante la manifestazione dello scorso 12 aprile, quando un celerino pestò il fianco a una ragazza per terra. Pansa ha anticipato l'arrivo di un testo in Parlamento che renderà superfluo il numero identificativo per gli operatori dell'ordine, così come richiesto a gran voce da molte parti della società.
"Una volta approvato questo meccanismo", ha sottolineato il Capo della Polizia, le regole di ingaggio saranno chiare "a tutti, sia ai manifestanti sia alle forze dell'ordine".Pansa davanti ai delegati del Sap non ha dimenticato di toccare il tasto del reato di tortura, in discussione in Parlamento ("la lettera della norma deve essere chiara e non deve dare adito ad interpretazioni estensive"), né gli strascichi di quanto avvenuto a Roma lo scorso 12 aprile quando un funzionario di polizia calpestò una ragazza a terra, venendo apostrofato, dallo stesso Pansa, come un "cretino". Quel giorno, ha puntualizzato, il capo della Polizia "c'è stato un "comportamento individuale irragionevole e irresponsabile.
"Dinnanzi a questo gesto che non ci appartiene e non può essere giustificato per nessun motivo quando è compiuto nei confronti di una persona inerme, è scattata in me una reazione forte, dolorosa che mi ha portato ad esprimere un giudizio molto duro - ha concluso - per il disappunto nel vedere l'abnegazione e il sacrificio di tutti offuscato da un comportamento capace di arrecare un danno enorme".

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