martedì 29 aprile 2014

Carceri: in Europa solo la Serbia peggio dell'Italia.

Carceri: in Europa solo la Serbia peggio dell'ItaliaRapporto 2012 del Consiglio d'Europa sul sovraffollamento. Il nostro paese nella top ten di quelli con il maggior numero di detenuti per posti disponibili.

repubblica.it

STRASBURGO - Solo la Serbia peggio dell'Italia per sovraffollamento delle carceri in Europa. E' uno dei dati pubblicati nel rapporto 2012 sugli istituti di pena del Consiglio d'Europa. L'analisi non fa che confermare che l'Italia deve riuscire a risolvere il problema del sovraffollamento carcerario. Nel 2012, un anno prima della sentenza Torreggiani con cui la Corte di Strasburgo condannava il nostro Paese per il sovraffollamento carcerario infatti, l'Italia è risultata ancora una volta nella top ten di quelli con il maggior numero di detenuti per posti disponibili. In quel momento, con 66.271 detenuti e 45.568 posti disponibili, c'erano 145 carcerati per ogni 100 posti. Peggio dell'Italia solo la Serbia, con un rapporto di quasi 160 detenuti per ogni 100 posti.

Il monito di Napolitano. Nuovi dati che fanno riemergere la questione. Un problema quello del sovraffollamento degli istituti di detenzione che ha sollevato proprio da poco ancora una volta l'attenzione del capo dello Stato.  Giorgio Napolitano ha chiesto alle Camere di fare il punto sulle misure adottate e di rispettare la sentenza di Strasburgo. E a tenuto a ringraziare il Papa per la telefonata a Marco Pannella: il leader radicale che, come ha detto il presidente della Repubblica, "perora la causa dei detenuti anche a rischio della sua salute".

Detenuti in attesa di giudizio. Secondo il Consiglio d'Europa, l'Italia con 12.911 detenuti in attesa di giudizio (di cui 10.717 stranieri) è preceduta da Turchia (32.470) e Ucraina (16.281). Ma tra i paesi Ue il nostro paese precede Francia (12.870) e Germania (11.195). Non sono invece pervenuti i dati che riguardano invece la Grecia.

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Gli stranieri.  L'Italia nel 2012 è stato il paese del Consiglio d'Europa con il maggior numero di detenuti stranieri nelle sue carceri. In totale erano 23.773, e rappresentavano quasi il 36% dell'intera popolazione carceraria. Dopo l'Italia i paesi con più detenuti stranieri sono la Spagna (23.423), la Germania (19.303), la Francia (13.707) e l'Inghilterra e il Galles (10.861).

I suicidi. Nelle carceri italiane nel 2011 si sono suicidate 63 persone e il nostro paese è secondo solo alla Francia, dove nello stesso anno si sono tolti la vita 100 detenuti. Seguono poi le carceri d'Inghilterra e Galles (57), Germania (53) e Ucraina (48). L'Ucraina è invece lo Stato dove si registra il maggior numero di morti dietro le sbarre, 1009, seguono poi la Turchia (270), la Spagna (204) e Inghilterra e Galles (192).

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Le fughe. Il nostro è uno dei paesi del Consiglio d'Europa con il minor numero di fughe dal carcere o durante il trasporto in tribunale, ad altro istituto penitenziario o all'ospedale. In totale nel 2011 sono riusciti a evadere 5 detenuti. Il primato per numero di evasioni spetta alla Svizzera (33), seguita dall'Austria (30), Francia (29), Belgio (28), Turchia e Scozia entrambe con 24 evasioni. La maggior parte dei detenuti fugge durante i permessi d'uscita o quando è sotto un regime di semi libertà. Le persone fuggite in Italia in queste circostanze sono state 148 nel 2011. Numero molto distante da quelli riportati per la Spagna (1.510), la Francia (888) o il Belgio (702).

Il costo.
L'Italia ha  speso in media 123,75 euro al giorno per ogni detenuto nel 2011, quasi 7 euro in più rispetto all'anno precedente (116,68 euro). Dallo stesso rapporto del Consiglio d'Europa emerge anche che tra il 2011 e il 2012 è aumentato il numero di guardie carcerarie, mentre al contempo scendeva il numero di detenuti.
Un problema quello del sovraffollamento che colpisce non solo i detenuti, ma anche chi lavora nelle carceri. Proprio nel giorno della diffusione del rapporto del Consiglio d'Europa, un agente della polizia penitenziaria di Padova, 47 anni, è stato trovato privo di vita nel garage della sua abitazione a Villafranca Padovana. "L'agente - come spiega Donato Capece, segretario nazionale del Sappe - si sarebbe suicidato sparandosi alla testa per lo stress da lavoro, una circostanza che accade sempre più spesso tra i colleghi più fragili e generata dalla mancanza di personale e turni troppo pesanti".

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