Faccia a faccia, questa volta nella sede del governo, a pochi giorni dalla decisione sull'affidamento ai servizi sociali dell'ex premier. Sul tavolo eventuali modifiche al patto del Nazareno dello scorso gennaio.
A spiegare il motivo di questo nuovo incontro il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Delrio: “Tutti abbiamo notato una certa difficoltà – ha dichiarato durante la registrazione della puntata di Porta a Porta – un certo nervosismo negli ultimi giorni e credo sia giusto sentirsi per non compromettere il cammino delle riforme, per proseguire questo cammino che così bene fa all’Italia. È bene ed è importante per il bene del Paese che i leader continuino a parlarsi”. Il nervosismo a cui fa riferimento Delrio in effetti è quello che si è fatto sentire sia dentro Forza Italia sia dentro il Pd.
Nel primo caso basta prendere l’ultima dichiarazione disponibile del capogruppo alla Camera Renato Brunetta: “Io l’ho letta con grande attenzione, è assolutamente scritta con i piedi, lo dice persino Scalfari che è scritta con i piedi, lo dice Grasso, il mite e ortodosso Grasso, presidente del Senato, che la riforma è scritta con i piedi. Lo dice Veltroni, lo dice Bersani, lo dice persino Cuperlo: e sarà pur vero. Posso dirlo anch’io?”.
D’altra parte è successo la scorsa settimana che il ddl presentato dall’ex ministro democratico per le Riforme Vannino Chiti (minoranza Pd) aveva accolto il sostegno dei Cinque Stelle, degli ex M5s e a un certo punto anche quello del capogruppo di Forza Italia al Senato Paolo Romani. Gianni Cuperlo però fa il pompiere: “Non si fa l’asse tra Forza Italia e la minoranza del Pd. Noi siamo il Pd, il primo partito del Paese, che mette in campo la sua proposta e la discute”. Il Pd, ha aggiunto, è “un partito che discute alla luce del sole, si confronta, e cerca le soluzioni migliori nell’interesse del Paese”.
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