Ormai
gli amministratori lombardi sono fuori controllo ed in evidente ansia
da prestazione mediatica per il Coronavirus. E’ come se facessero a gara
a chi la spara più grossa.
Se
due giorni fa è toccato al Presidente Fontana munirsi di inutilissima
mascherina e fare la sua comparsata da grottesco eroe mediatico, ieri è
stato l’assessore al Welfare Gallera a tirar fuori dal cilindro una
proposta d’emergenza che è infinitamente più pericolosa del virus
stesso: richiamare in servizio i medici e gli infermieri in pensione!
Si
tratta della proposta più oscena che un assessore che si occupa di
sanità potesse concepire: oggi c’è la possibilità – e l’urgenza!- di
assumere immediatamente personale sanitario dalle tante graduatorie
aperte e di stabilizzare tutto il personale precario. Due possibilità
concrete e immediatamente attuabili contenute nella recente legge di
bilancio approvata dal parlamento.
L’USB
ha sollecitato ripetutamente l’assessorato e le amministrazioni degli
ospedali a predisporre le procedure per l’assunzione; si tratterebbe di
una pura formalità, attuabile in pochissimo tempo e che consentirebbe
alla sanità di uscire da quella difficoltà esistente già prima del
Coronavirus e che lo stesso Gallera aveva ammesso il giorno 11
settembre, in sede di Commissione Regionale Sanità, parlando della
mancanza di personale per “un totale di 40 milioni di euro”.
Oggi,
le norme e l’urgenza legata al virus danno la possibilità di realizzare
un piano di assunzioni straordinario e lui che fa: pensa di richiamare
in servizio i pensionati!
E
allora, noi ci chiediamo: che cosa fa il governo di fronte a questo
scandalo? Accetterà di vedere vanificare le norme varate apposta per
risolvere i problemi di personale? Ma soprattutto, accetterà che la
sanità pubblica non debba mai uscire da una condizione di precariato che
la sta uccidendo, neanche di fronte ad una dichiarata emergenza
nazionale?
Ecco,
riteniamo che questo sia un banco di prova definitivo per il governo
nazionale e, soprattutto, per il Ministro Speranza al quale chiediamo un
intervento tempestivo che sblocchi le assunzioni in Sanità e costringa
le regioni – maledetta la regionalizzazione del SSN!- a stabilizzare i
precari, per una sanità pubblica forte, universale e in grado di far
fronte alla salvaguardia della salute dei cittadini.
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