Ennio Remondino
Olanda paradiso fiscale. L’accusa arriva dal Parlamento Ue, che in un rapporto ha acceso un faro sulle politiche di Lussemburgo, Belgio, Cipro, Ungheria, Malta e, per l’appunto, Paesi Bassi. I quali agirebbero come paradisi fiscali “di fatto”, incuneandosi tra le lacune delle normative nazionali (Italia con la ex Fiat in testa).
Il governo olandese che si oppone ai ‘coronabond’ in nome del rigore dovrebbe rigorosamente pensare a tagliare i troppi vantaggi fiscali che concede a grosse aziende, facendosi di fatto un paradiso fiscale a svantaggio dei colleghi europei a cui sottrae tasse di aziende furbe e poi rifiuta di condividere il debito della pandemia. Governo olandese a chiedere sempre maggiori dosi di rigore agli altri mentre, allo stesso tempo, ne mette in difficoltà i relativi bilanci con un sistema fiscale che ‘ruba‘ al vicino di casa.
Peccati caraibici
L’Olanda come le Cayman con furberie caraibiche. Predica austerità e disciplina di bilancio in lungo e in largo, poi ‘lavora sottotraccia’ per attirare le sedi fiscali di multinazionali di mezzo mondo. «Che nella maggior parte sono rappresentate da una cassetta delle lettere o poco più. Neanche fossimo in un qualsiasi arcipelago caraibico», commenta ‘Economia Spiegata Faciile’. Ma sui dettagli tecnici del ‘peccato ‘ e sui sorprendenti ‘peccatori, ci affidiamo alla ‘bibbia’ economica di Confindustria, Il sole 24ore, che non è il sovversivo Manifesto.Grossi peccatori di casa
«Da Mediaset a Fiat-Chrysler, Olanda paradiso delle holding». Non è soltanto il Fisco, praticamente inesistente per le holding di partecipazioni, ad attirare uomini e capitali, spiega il Sole24.https://stream24.ilsole24ore.com/video/commenti-e-idee/made-olanda-anche-spaghetti-bolognese-e-coni-gelato/AEFSRcnG
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