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«Il governo si sbrighi ad attuare misure immediate e concrete per
assistere gli italiani rinchiusi nelle loro case, o presto scenderemo in
piazza». L’annuncio, clamoroso, proviene da Gioele Magaldi, presidente
del Movimento Roosevelt. Autore del bestseller “Massoni”, edito da
Chiarelettere nel 2014, nonché “gran maestro” del Grande Oriente
Democratico, Magaldi è il frontman italiano del circuito massonico
progressista sovranazionale che si oppone all’austerity neoliberista. E’
stato il primo, sei mesi fa, ad annunciare con larghissimo anticipo lo
storico dietrofront di Mario Draghi: «L’ex presidente della Bce è pronto
a smentire il teorema del rigore, tornando a un’impostazione keynesiana
dell’economia,
cioè alla creazione monetaria teoricamente illimitata, all’occorrenza».
La conferma è giunta dallo stesso Draghi, che – con il suo dirompente
intervento sul “Financial Times” – ora sostiene la necessità di azzerare
i vincoli finanziari dell’Eurozona. Dal grande banchiere centrale,
un’inversione completa di rotta: urge ricorrere a una spesa pubblica
illimitata, «come in guerra», per uscire dall’emergenza sanitaria e dalle sue spaventose conseguenze economiche, che per l’Italia si annunciano devastanti.
«Attenti: Draghi non è solo», spiega Magaldi: «A passare dalla nostra
parte, in queste ore, sono in tanti, tra le fila dei potenti che fino a
ieri sostenevano il paradigma dell’austerity». La posta in gioco è
altissima, afferma il presidente del MovimentoRoosevelt:
«Dietro all’emergenza sanitaria del coronavirus, e alla sua gestione di
tipo cinese, si nasconde infatti un piano preciso, cinico e spietato,
orchestrato da filiere oligarchiche: i nuovi “golpisti” sognano un mondo
abitato da cittadini impauriti, chiusi in quarantena e privati di
diritti, libertà e democrazia
– oggi a causa del Covid-19, e domani del prossimo virus». Magaldi
denuncia l’esistenza di un preciso piano internazionale, che utilizza il
sistema-Cina come modello autoritario, sperando di estenderlo anche
all’Occidente: efficienza economica, ma senza libertà democratiche.
Contro questo possibile “golpe” mondiale, affidato alla nuova “polizia
sanitaria” – avverte il leader “rooseveltiano” – è in atto una
controffensiva poderosa, a ogni livello: il back-office del massimo potere è in subbuglio. Sarebbero in atto «rivolgimenti di portata epocale», destinati a cambiare la governance del pianeta.
Ne è una prova la spettacolare risposta di Donald Trump: 2.000
miliardi di dollari pronta cassa, a disposizione degli statunitensi.
«Tutto il contrario di quanto avviene in Italia: molte famiglie sono
allo stremo, senza soldi per fare la spesa. E moltissimi italiani – che
dal governo non hanno ancora visto un euro – non sanno neppure se
riusciranno a riaprire la propria attività». Magaldi resta contrario al
modello-Wuhan della quarantena imposta a tutti, ma precisa: «Si poteva
comunque attuare una vera quarantena, rigidissima e tempestiva.
Garantendo, al tempo stesso, che nessun italiano ne avrebbe subito
danni. E invece – aggiunge – questo governo di cialtroni incapaci ha
lasciato scappare i buoi prima di chiudere la stalla, favorendo
l’espansione del contagio, e poi ha sprangato l’Italia senza offrire
nessuna vera garanzia economica». Di qui l’annuncio: «A breve, il
Movimento Roosevelt inoltrerà al governo una sorta di ultimatum,
pacifico e democratico, chiedendo provvedimenti immediati per salvare l’economia del paese. In mancanza di risposte – conclude Magaldi – protesteremo apertamente, manifestando nelle piazze».
Un’esternazione decisamente inaudita, in questa Italia frastornata
dal coprifuoco imposto (tardivamente) da Conte. Magaldi l’ha anticipata
il 30 marzo in video-chat su YouTube
con Fabio Frabetti di “Border Nights”, tribuna web-streaming da cui già
nei giorni scorsi erano scaturiti messaggi nettissimi: «A nessuno venga
in mente, come pare sia stato ventilato, di ordinare ai militari di
fare irruzione nelle case degli italiani». La sensazione, dice Magaldi, è
quella di un governo allo sbando: incapace di frenare il contagio,
impotente di fronte al tracollo degli ospedali lombardi e addirittura
ridicolo, sul piano economico, non sapendo come rassicurare
materialmente le famiglie che ha costretto a stare chiuse in casa. «E
hanno anche il coraggio di indicare la catastrofe italiana come modello
per l’Europa?». Attenzione, la pazienza
ha un limite: «Le scimmiette ammaestrate hanno già smesso di
esorcizzare la paura dai balconi, intonando canzoni: cosa di cattivo
gusto, peraltro, visto che siamo in mezzo ai morti e al dolore. Finiti i
cori, ora emergono le tensioni».
Buio pesto, intanto, dalla politica
italiana: se Conte emette «decretini sconclusionati che sembrano
scritti, appunto, da cretini», l’opposizione non è da meno. Lega,
Fratelli d’Italia e Forza Italia sono allineate alla filosofia-Wuhan,
cucinata all’amatriciana. E Renzi, che tenta di distinguersi cianciando
di riapertura delle scuole? «Mosse disperate, le sue, dettate
dall’angoscia per il crollo dei consensi che sta scontando. Nemmeno lui –
dice Magaldi – fa cenno al vero problema: il piano di confisca
permanente della nostra libertà». Zingaretti? «Fino a poco fa brindava
sui Navigli con Sala, nel segno della “Milano da bere”, un minuto prima
che la situazione precipitasse». Quanto ai governatori del Nord, solo
note stonate: «Ieri hanno trascurato la sanità, che in Lombardia è stata
massicciamente privatizzata. E oggi si svegliano, chiedendo al governo
di Roma ancora più restrizioni, non sapendo come giustificare la
tragedia in corso nei loro ospedali». In che mani siamo?
Ecco il punto, ribadisce Magaldi: nessuno capisce, o vuole ammettere,
che il maledetto coronavirus segna un punto di non-ritorno. In altre
parole: niente sarà più come prima, in Italia e nel resto del mondo.
Siamo a un bivio drammatico: la fine della libertà, imposta per via
sanitaria, o – al contrario – lo smantellamento (storico) del regime
neoliberista fondato sulla menzogna finanziaria, che ha sventrato le
economie e le società europee imponendo austerity artificiose,
sanguinose e criminali. Si sta davvero capovolgendo tutto, se persino
uno dei sommi “carnefici” di ieri, l’inflessibile Mario Draghi – sordo
al grido di dolore della Grecia, poi immobile di fronte all’Italia
travolta dallo spread – oggi scende in campo dalla parte giusta, quella
del popolo, sconfessando la sua stessa storia
di super-privatizzatore neoliberista. «Fateci caso», sottolinea
Magaldi: «Draghi riscopre la sua origine keynesiana e cita espressamente
il New Deal di Roosevelt: massiccio intervento pubblico nell’economia, salvaguardando democrazia e libertà».
E’ scattato il conto alla rovescia, verso la fine dell’Unione Europea
a trazione tedesca? Calma, raccomanda Magaldi: «C’è ancora in giro
gente come Ferruccio De Bortoli, già pessimo direttore del “Corriere
della Sera”, che ancora sostiene che lo Stato non possa aiutare tutti».
Il “mostro” neoliberista è ancora vivo, anche se sta perdendo pezzi
pregiati. Magaldi non fa mistero di essere in prima linea, in questa
battaglia, come esponente italiano del network progressista
supermassonico. In sistesi: è in corso uno spettacolare contrattacco, di
fronte al “partito del virus” che, con la scusa del Covid, vorrebbe
azzerare l’Italia e ridurre l’Occidente a provincia di Wuhan, in eterno,
di emergenza in emergenza. Il grande potere è in frantumi: e se Trump usa il bazooka dell’helicopter money, Putin spedisce poderosi aiuti in Italia (che fanno sfigurare gli Usa).
Chi ha voluto «gettare i dadi» del coronavirus, ha fatto male i suoi
conti: il fronte democratico è ogni giorno più forte, avverte Magaldi. E
intanto citofona a Conte: «Si sbrighi a risolvere finalmente i problemi
degli italiani che ha segregato, o presto scenderemo davvero in
piazza».
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