(liberoquotidiano.it) – Matteo
Salvini incassa l’attacco di Giuliano Ferrara, che su Il Foglio
commenta molto duramente le posizioni e i toni del leghista in relazione
all’emergenza coronavirus. L’ex ministro viene descritto come “un
leader da quattro soldi che annaspa nello stagno dei propri errori e
nello specchio dei propri marchiani difetti.
Gestisce l’opposizione come una clava, da primitivo,
con il nervosismo e l’immaturità di un bambino viziato e cattivo,
disposto a tutto per stare in palcoscenico, e magari a trasformare la
Bce o l’intera Europa in un nuovo mitico ‘porto chiuso’”.
L’editorialista de Il Foglio è convinto che, se fosse
al governo, Salvini “sarebbe capace di isolare l’Italia in un
padiglione speciale, in un lazzaretto di appestati. Quando cerca facile
popolarità, spazio mediatico a buon prezzo, quando insegue la
suggestione di una leadership ondeggiante, cafona, bugiarda, urlata,
deformata dal nichilismo narcisista, tra gli annunci mortuari dell’Eco
di Bergamo e la tragedia mondiale potenzialmente ‘di proporzioni
bibliche’, e quando fa le sue flessioni muscolari in calzoncini e
canotta, dopo aver invano aspettato di vedere se si potesse attribuire
il virus ai negher, questo scampolo di razzismo e di frustrazione
autoritaria all’italiana è solo una tremenda vergogna, una sciagura
nazionale”.
E ancora: “Non ha la minima credibilità per
affrontare con persone normali questioni infinitamente più grandi e più
dolorose di lui e delle sue mattane nevrotiche, è un soggetto pericoloso
per le istituzioni – ha chiosato Ferrara – e l’averlo capito resterà,
comunque la si pensi del Bisconte churchilliano e degli alacri
costruttori del governo attuale, un merito indiscutibile. Avanti così.
Meglio l’autocertificazione del bollo untuoso e scabroso di un piccolo
caratterista del teatro della miseria politica”.
Nessun commento:
Posta un commento