lunedì 30 marzo 2020

La Cina fa un passo importante verso Linux

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Già alcuni mesi fa vi parlavamo di come, dopo le limitazioni poste dal governo americano verso alcuni produttori cinesi (Huawei in primis), il governo del paese asiatico stesse pensando di abbandonare il sistema Windows, di produzione americana, per una sua distribuzione ad-hoc di Linux.
Nonostante si pensasse ad una qualche distribuzione già presente, come Kylin Linux, con la fine di Gennaio alcune notizie fanno pensare che invece si stia lavorando a qualcos’altro.
Già perché pare che il governo cinese stia operando per adattare all’esecuzione su dei chip di produzione locale il sistema operativo UOS ( Unified Operating System) in accordo con l’azienda Union Tech che lo produce.
UOS è basata su Deepin, altra distribuzione molto famosa nel paese orientale, e dopo che la Deepin Technology è stata rilevata, il suo fondatore Liu Wenhan è diventato general manager proprio di UnionTech, il che chiude il cerchio.
La notizia di fine Gennaio non solo conferma che il governo sta utilizzando questa distribuzione, ma che il lavoro fatto in questi mesi ha portato a grandi risultati, al punto che pare che la distribuzione riesca a fare boot su dei chip realizzati totalmente in Cina in meno di 30 secondi, come riportato da un report pubblicato pochi giorni fa su AbacusNews.

The China-made operating system is now basically ready […] Although it cannot be replaced 100% seamlessly, it can already meet the core needs of users.
Il sistema operativo fatto in Cina è praticamente pronto […] Nonostante non possa ancora rimpiazzare (Windows, ndt.) al 100% trasparentemente, incontra già i bisogni principali degli utenti.
L’ultima volta si prevedeva un 30% di adozione per l’anno in corso… Questi nuovi sviluppi permetteranno di accelerare le cose? Staremo a vedere se la Cina diventerà il primo stato Windows-free.

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