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“Tutti
hanno condannato l’attacco siriano (supportato da Mosca) all’esercito
turco. Ma si può dire o no che i turchi lì non ci dovevano stare, perché
hanno invaso un Paese sovrano e stanno facendo tutto per non far
vincere Assad? Quanti sono i giornalisti mainstream che hanno il
coraggio di dire che oggi la Turchia in Siria sostiene al-Nusra, un
gruppo jihadista affiliato ad Al Qaida fino al 2016? Erdogan ha di nuovo
aperto i rubinetti dei migranti. Gli 80.000 profughi che stanno
entrando in Europa attraverso le frontiere con la Grecia e la Bulgaria
sono per lo più siriani, afghani, e iracheni”. Lo scrive Alessandro Di
Battista su Facebook:
“Credo sia opportuno dire alcune cose. Nel 2010 il Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, in visita di Stato a Damasco, incontrò
Bashar al-Assad. Napolitano elogiò la Siria definendola: «un esempio di
laicità e di difesa delle libertà religiose e culturali». Poi cosa è
successo? Si parla di violazioni di diritti umani, di violenze, di
arresti arbitrari. Sia chiaro, quell’area del mondo non è la
Scandinavia! L’Iran e la Siria non confinano con Finlandia e Norvegia.
Purtroppo (e non lo giustifico affatto) violenze e violazioni di diritti
ci sono ovunque, da parte di tutti. Sia nei Paesi amici dell’occidente e
sia in quelli inseriti dagli USA nell’asse del male.
Il punto, tuttavia, è un altro! L’inserimento di alcuni paesi (vedi
Iran e Siria) nell’asse del male non dipende affatto dai diritti umani
violati! L’Arabia Saudita, paese più oscurantista del Medio Oriente è il
miglior alleato di Stati Uniti ed Israele. La verità è un’altra. Sia
l’Iran degli Ayatollah (che non difendo affatto) e sia la Siria di Assad
(per il quale non nutro particolare simpatia) non si sono piegati ai
diktat americani, non hanno avallato progetti di gasdotti e oleodotti
cari alle monarchie del golfo, sono entrati – di fatto – nell’orbita
russa e sostengono la causa palestinese (della quale nessuno parla più,
sembra che i palestinesi siano tutti morti). Per questo sono stati
inseriti nell’asse del male, solo per questo. Non per il velo, per gli
oppositori arrestati etc, etc. Figuriamoci! A me questo non va giù e lo
dico. Costi quel che costi.
Tutti hanno condannato l’attacco siriano (supportato da Mosca)
all’esercito turco. Ma si può dire o no che i turchi lì non ci dovevano
stare, perché hanno invaso un Paese sovrano e stanno facendo di tutto
per non far vincere Assad? Quanti sono i giornalisti mainstream che
hanno il coraggio di dire che oggi la Turchia in Siria sostiene
al-Nusra, un gruppo jihadista affiliato ad Al Qaida fino al 2016?
Erdogan ha di nuovo aperto i rubinetti dei migranti. Gli 80.000
profughi che stanno entrando in Europa attraverso le frontiere con la
Grecia e la Bulgaria sono per lo più siriani, afghani, e iracheni. Ve le
ricordate le guerre “umanitarie” occidentali? Quelle fatte per
esportare democrazia e diritti umani? Eccole le conseguenze! Profughi,
civili ammazzati e immigrazione di massa in Europa dove cresce razzismo e
xenofobia. L’Europa ha avallato queste guerre e ora ne paga il conto.
L’Europa ha dato miliardi di euro a Erdogan per “contenere”
l’immigrazione. Gli ha dato di fatto una pistola carica da usare a suo
piacimento. Lui oggi la sta usando. E di munizioni ne ha molte. A
Istanbul sono tanti i bimbi siriani buttati in strada. Occupano i
sottopassi della città, gli passano davanti uomini europei con i segni
dei trapianti dei capelli appena fatti. Quei bambini sembrano fantasmi
ma tornano ad essere in carne ed ossa solo quando arrivano alla
frontiera con l’Europa. Io dico, nonostante tutto (e ripeto, non
giustifico nulla) quei bambini non stavano meglio in Siria, a casa loro,
con il loro genitori?
L’Europa ha una sola possibilità di sopravvivenza: iniziare a fare
gli interessi degli europei e non accettare imposizioni altrui! L’Europa
ha accettato in modo miope – oltre che vergognosamente colpevole – che
la guerra, con tutte le conseguenze del caso – arrivasse a suoi confini.
In questo momento l’informazione gioca un ruolo decisivo. Va raccontata
la verità. Non per parteggiare per uno schieramento o per un altro ma
per non aggiungere bugie su bugie a quelle dette per avallare guerre di
invasione combattute per ragioni economiche-finanziarie-energetiche e
geopolitiche e mascherate da missioni umanitarie!
«Se le guerre possono essere avviate dalle bugie allora possono esser
fermate dalla verità». Queste parole le ha dette Julian Assange. Un
patriota dell’umanità oggi lasciato solo (probabilmente per senso di
vergogna) proprio da quella categoria che avrebbe dovuto maggiormente
difenderlo: i giornalisti.”
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