A far precipitare la situazione, sono state le dichiarazioni del pomeriggio della presidente della Bce Christine Lagarde: non solo ha annunciato che la Banca centrale europea, per far fronte all’emergenza coronavirus, non taglierà i tassi, ma ha anche detto di non avere intenzione di “passare alla storia per un ‘whatever it takes’ numero due” come fatto da Mario Draghi per la crisi del 2012. E se non fosse bastato, a chi le ha chiesto quali misure stessero valutando per aiutare l’Italia, ha risposto: “Non siamo qui per ridurre lo spread, non è la funzione della Bce”. Parole che poi ha parzialmente rivisto, ma che hanno fatto volare lo spread e sprofondare le borse europee. E, non da ultimo, hanno riaperto lo scontro politico nazionale sopito dalla situazione di emergenza nel Paese.
Insomma, mentre medici, personale sanitario e Protezione civile sono in prima linea per arginare il diffondersi della malattia, tra Quirinale e Palazzo Chigi si lavora ad un’altra partita: quella di evitare il collasso economico dell’Italia. La sensazione, nelle più alte istituzioni italiane, è che l’Europa non stia veramente muovendosi in aiuto dell’Italia e che, soprattutto, non ci sia ancora la piena consapevolezza della portata “pandemica” dell’emergenza Covid-19. Anche per questo Mattarella ha deciso di intervenire personalmente: “L’Italia sta attraversando una condizione difficile”, si legge nella nota ufficiale, “e la sua esperienza di contrasto alla diffusione del coronavirus sarà probabilmente utile per l’Unione Europea. Si attendono quindi, a buon diritto, quanto meno nel comune interesse, iniziative di solidarietà e non mosse che possano ostacolarne l’azione”. Il capo dello Stato aveva parlato ufficialmente il 5 marzo scorso con un video-appello alla nazione in nome dell’unità e della fiducia nonostante i tempi di grande difficoltà. Oggi ha invece scelto di affidarsi a una nota, che però parla alle istituzioni d’Oltralpe. Sotto accusa, come confermato da fonti vicine al Colle all’agenzia Ansa, ci sono atteggiamenti Ue considerati dal Quirinale di “noncuranza, scherno”, che hanno investito il contrasto alle merci o la chiusura alle frontiere.
Di fronte alle dichiarazioni per certi versi sciagurate della Lagarde, le forze che sostengono il governo hanno dimostrato unità. Anche se con toni differenti. Se infatti la delegazione M5s in Europa ha subito chiesto le dimissioni della presidente Lagarde, il Partito democratico aveva parlato di “precisazioni stonate”. In tarda serata la Lagarde ha precisato che la Bce è “pienamente impegnata a evitare qualsiasi frammentazione in un momento difficile dell’area euro”. Un tentativo di rimediare, quando però sembrava ormai troppo tardi. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, per evitare lo scontro frontale, ha commentato: “La Bce è un presidio, è un bene che Lagarde abbia precisato le sue parole”.
Chi nella maggioranza oggi ha protestato di più è stato sicuramente il M5s, arrivando fino a chiedere la chiusura della Borsa di Milano o il passo indietro della Lagarde. Conte ha scelto di mantenere un tono basso, seppur lanciando un avvertimento: “Mi aspetto che l’Eurogruppo di lunedì dovrà avere sul tavolo esclusivamente l’emergenza coronavirus”, ha detto. Ma per i 5 stelle il tema è centrale, tanto che ad esporsi sono stati alcuni degli esponenti più in vista del Movimento. Il ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli ad esempio, ha ringraziato Mattarella per l’intervento in difesa del Paese: “Sono orgoglioso di vivere in un Paese che ha Sergio Mattarella come presidente. Anche oggi con le sue parole è riuscito a centrare il punto, dopo la conferenza stampa di Christine Lagarde. Io mi auguro di poter catalogare in rubrica sotto la categoria ‘incidente’ le sue affermazioni, anche se quell’incidente ha causato la più grande perdita di sempre della Borsa di Milano”. Chi ha usato parole più dure è l’ex deputato Alessandro Di Battista, per molti futuro leader del M5s: “O Lagarde fa mea culpa”, ha dichiarato all’agenzia Adnkronos. “O Lagarde fa mea culpa dichiarando pubblicamente che la Bce è pronta a sostenere l’economia reale in questo momento drammatico dell’economia europea oppure dimostra di essere inadatta al ruolo che ricopre, il che porterebbe da parte nostra a una richiesta di dimissioni”.
All’attacco contro le parole della Lagarde le opposizioni, con Matteo Salvini e Giorgia Meloni in prima fila. “Oggi un avvocato francese che fa la presidente della Bce ha detto ‘noi non siamo qua a fermare lo spread’”, ha dichiarato su rete4 il leader del Carroccio, e “la borsa italiana ha perso 68 miliardi di euro. Per intervenire il Presidente della Repubblica a richiamare l’Europa… Proveremo a chiedere all’Europa che qualcuno risponda”. Nel pomeriggio gli economisti della Lega avevano diffuso una nota nella quale si definivano “irresponsabili” le parole della Lagarde: “Non capire che tipo di situazione stia vivendo uno Stato che, anche per proteggere il resto d’Europa, sta sopportando sforzi senza precedenti significa essere quanto meno inadeguati per un ruolo così delicato. L’Italia aveva bisogno di un aiuto e ha ricevuto uno schiaffo. Altro che ‘siamo tutti italiani’ come ipocritamente detto ieri dalla presidente Von der Leyen. La verità sembra essere che l’Italia debba, come al solito, arrangiarsi da sola”.
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