Dice l’audio che “una mistica” (chissà perché mai una “mistica”) ha ricevuto una rivelazione (e ci risiamo! anzi poteva mancare?) per garantire che la pandemia non è un virus normale, ma un “castigo di Dio” (e ti pareva che sto’ dio non aspettasse l’occasione per punire i comunistacci cinesi!), a causa di tutti i peccati che abbiamo commesso.
Da quando non si sa. Da Adamo ed Eva, o da più recente? La rivelatrice non dice il “range di tempo”: una settimana, un mese, un anno, dieci secoli, un par di millenni. Tutto va nel calderone della rivelazione.
Non so cosa dire e nemmeno da dove cominciare perché di fronte a queste lussuriose e pornografiche malattie mentali non è possibile reagire con strumenti leciti e umani, ma solo con la disperazione della ragione che si deve rassegnare ad ascoltare atteggiamenti che avevano forse senso nella preistoria più buia, quando il Totem portato in processione, o i sacrifici sanguinari di animali dovevano placare l’ira degli dèi assetati di sangue, compreso il dio biblico, tra il 2° e il 1° millennio, dio vendicativo, dio degli orrori, dio delle stragi senza misericordia, dio senza dignità e senza onore. Dio da cancellare dalla faccia della terra perché indegno del cammino dell’umanità alla ricerca del proprio destino e del proprio senso.
Non dico che il concilio Vaticano II non sia mai arrivato da nessuna parte, ma affermo che Gesù di Nàzaret non è mai partito per la Palestina. Il suo vangelo è superfluo, se ancora siamo alle prese con una forma di religione basata su un dio che si diverte a colpire l’umanità perché forse si annoia a giocare col solitario. Mi chiedo come si possa arrivare a ciò, dopo due mila anni di “vangelo”, cioè “gioioso annunzio” che Dio è “Padre”, anzi “Padre e Madre”, siamo fermi al dio macellaio. “Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se costoro si dimenticassero, io invece [– dice il Signore –] non ti dimenticherò mai. Ecco, sulle palme delle mie mani ti ho disegnato” (Isaia 49,15-16).
Se Dio esiste ed è “Padre e Madre” come dice il profeta Isaia già nel secolo VI a.C., come è possibile pensare che possa organizzare la sua eternità a infettare la storia e il creato come antidoto alla sua solitudine? Ai cristianucci, impiegati terroristi dell’Isis cristiano, che non vedono che sventure e punizioni di dio, voglio dire che sono fuori della fede cristiana e cattolica, sono fermi alla paura che prende le forme della religione terro-ristica e che il loro dio è un dio aberrante, meritevole solo di disprezzo e repulsione come la peste. Non è il Dio di Gesù di Nàzaret. Nel seguente elenco di catastrofi umanitarie vi è lo zampino di quale dio? Lo dico da cristiano, da cattolico e da prete che, se c’è, Dio non può essere che “Persona seria” e mai burattinaio.
Nel 430 a.C. il tifo uccise un quarto degli abitanti di Atene. Fu il dio cattolico a massacrarli? Nel 165-180, il vaiolo, portato dall’esercito romano di ritorno dalle campagne orientali, ne uccise 5 milioni. Settant’anni dopo, la stessa epidemia di ritorno fece fuori 5mila romani per 15 anni (251-266). Anche qui fu il dio cristiano? Lo storico Procopio scrive che a partire dal 541 la peste bubbonica si diffuse dall’Egitto fino a Costantinopoli (Turchia), uccidendo metà abitanti della città al ritmo di 10mila al giorno. Alla fine, morì un quarto degli abitanti dell’area mediterranea. Fu la misericordia di Dio, pietosa e lenta all’ira a gestire il genocidio di massa?
Passarono 800 anni di letargo del dio truculento e assassino, che si risvegliò nel 1300 sempre con la peste bubbonica, detta nera, con cui “benedisse” Asia e Europa. Nel 1348 la colonia genovese di Caffa, odierna Feodòsia (Crimea) fu infestata dai Tartari che l’assediavano. Poi mercanti italiani portarono la peste in Sicilia e da qui si espanse in tutta Europa con un macello di 20 milioni di morti in sei anni. Grande sei dio, vai avanti così che arrivi a tombola! Nel 1489, durante l’assedio di Granada, gli eserciti cristiani (sic!) persero in battaglia 3mila soldati, ma 20mila per l’epidemia con grande soddisfazione del loro dio che contava i morti con scrupolosa soddisfazione, contento come una pasqua.
Poi seguirono le centinaia di epidemie di vario genere portate dagli invasori nel “Nuovo Mando”. Nei tempi moderni, colera, Ebola, Sars e altri ben di dio – tutti doni gratuiti – per cui spasimavamo, fino a al coronavirus (Covid-19) ciliegina di un dio inventato per fare terrorismo di massa. Un dio peggiore degli altri perché oggi non fa morire persone a milionate, ma si accontenta di farle soffrire, torturare, togliere il respiro con goduria incorporata, perché la sua natura sadica non si sazia se non della sofferenza dei suoi adepti, poco inclini a prostrazioni e penitenze. Un dio così, da prete cattolico e apostolico, ve lo regalo, ve lo lascio e non voglio avervi nulla da fare. “Vade retro”. Meglio solo che male accompagnato. Mi tengo Gesù che mi basta e avanza e ce n’è per i santi e i beati! E anche gratis che, in questi tempi, non guasta.
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