domenica 3 novembre 2019

Nicoletta siamo tutte con te…Lettera di Haidi Giuliani a Nicoletta Dosio.

Lettera di una sorella e compagna ad un’altra sorella e compagna.

 

Osservatoriorepressione.it Haidi Gaggio Giuliani

Così Nicoletta andrà in prigione. 
È una signora minuta e gentile, Nicoletta, una professoressa in pensione. 
È sempre vissuta dalla parte del diritto: quello degli esseri umani, degli animali, delle piante, della terra. 
Per questo motivo andrà in prigione, per questo motivo una volta le hanno rotto il naso.
Lei no, lei non ha mai fatto violenza a nessuno. 
Per questo andrà in prigione.
Chi l’ha ferita, e insultata, e condannata, sta dalla parte dei soldi. Dalla parte di un mondo affaristico cieco e sordo. 
Dalla parte di pochi che si vogliono arricchire a spese dei molti. 
E per i soldi devastano territori e raccontano falsità. Hanno grandi mezzi, molto potere. 
Nicoletta ha solo la propria dignità.

Sono una vecchia maestra, le dico, mi sembra di vivere nelle Favole a rovescio di Gianni Rodari che divertivano tanto i miei bambini e le mie bambine. 
Mi sembra di vivere in un mondo capovolto. Ma c’è poco da divertirsi.
Vedo persone che vanno in chiesa, ama il prossimo tuo come te stesso, recitano: ma condannano chi porta soccorso a chi non ha cibo né casa. 
Ascolto persone che si riempiono la bocca con parole come legalità, rispetto delle regole ma ignorano la legge del mare che ordina di salvare i naufraghi. Conosco dieci giovani che verranno processati per averlo fatto. 
Dopo una cospicua raccolta di immagini e testimonianze e un lungo e dispendioso lavoro di ricostruzione, di coloro che hanno gestito il G8 di Genova del 2001 Amnesty ha scritto: “… hanno gettato discredito sulla Nazione agli occhi del mondo intero”. Ma a distanza di quasi vent’anni i responsabili della repressione vivono tranquilli, qualche manifestante è ancora recluso e io non so chi ha ucciso mio figlio.
Viviamo in un mondo a rovescio, le dico, non accettare che ti rubino anche l’aria, non ne vale la pena.
Ricorda La caduta di Giuseppe Parini, mi risponde sorridendo. 
Come pensavo, Nicoletta ha la sua dignità. 
Lei sì. E andrà in prigione.

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