Il costruttore nega di aver finanziato illecitamente la Lega: "Con
riferimento all’associazione Più Voci, a cavallo tra il 2015 e 2016 io
ho effettuato due bonifici di 125mila euro. L’associazione era
rappresentata da Giulio Centemero che io conoscevo e che era il
tesoriere della Lega. Formalmente era un’associazione che promuoveva lo
sviluppo immobiliare nel Nord Italia e io avevo interesse a finanziarla".
Ilfattoquotidiano.it
I soldi che il costruttore Luca Parnasi verso alla fondazione Eyu erano un “finanziamento mascherato” al Partito democratico.
A dirlo ai pm della procura di Roma è lo stesso imprenditore in un
interrogatorio del 28 giugno dell’anno scorso.
Parnasi è stato arrestato
nel 2018 con l’accusa di corruzione nell’inchiesta sullo stadio della
Roma.
I finanziamenti dell’imprenditore romano a società e fondazioni
vicini al Pd e alla Lega hanno fatto finiro sotto inchiesta l’allora
tesoriere dei dem, Francesco Bonifazi, ora con i renziani di Italia
Viva, e Giulio Centemero, responsabile dei conti del Carroccio.
Il costruttore conferma di aver finanziato in modo illecito il Pd,
attraverso la fondazione Eyu, mentre nega che il denaro girato
all’associazione Più Voci sia una mazzetta alla Lega.
“Sia io che mio
padre – ha raccontato ai pm – abbiamo sempre sostenuto il Partito Democratico con finanziamenti ufficiali. Ho conosciuto la fondazione Eyu tre o quattro anni addietro. Francesco Bonifazi
nel periodo dell’ultima campagna elettorale mi chiese di raggiungerlo
alla sede del partito e mi rappresentò la possibilità di acquistare uno studio di fattibilità
sulla casa condensato in un volume di poco più di un centinaio di
pagine. Io aderii e effettuai l’acquisto con la immobiliare Penta Pigna
sebbene non avessi né come persona né come gruppo alcun interesse a questo studio. Fu un modo per far affluire liquidità al Pd”.
Una versione che smentisce completamente quando raccontao ai pm da Bonifazi, indagato per emissione di fatture false e finanziamento illecito ai partiti,
che ha negato di sapere nulla su quello studio venduto a Eyu
all’immobiliare vicina a Parnasi in cambio di 150mila euro. Ai pm l’ex
tesoriere dem ha detto aver solo messo in contatto Parnasi e Domenico Petrolo,
il responsabile relazioni esterne di Eyu: “Di ciò che è accaduto dopo
quella stretta di mano non so niente. Il Nazareno è davvero un corridoio
lunghissimo. Per arrivare incontri prima Petrolo che me, io ero nella
parte finale del corridoio, diciamo la parte nobile del Nazareno”.
“Bonifazi in concreto era per me da un lato rappresentante di Eyu e dall’altro rappresentante, quale tesoriere, del Partito democratico”, ha detto Parnasi. “Per me – ha aggiunto il costruttore – fu un modo di fare affluire, come in passato, finanziamenti al Pd,
con la differenza che i precedenti finanziamenti passavano per delibera
ufficiale della società. Questo finanziamento viene mascherato da
questo contratto di acquisto per l’importo di 150mila euro”.
Al contrario per Parnasi sarebbero leciti i soldi donati
all’associazione Più Voci, vicina al tesoriere della Lega Centemero,
indagato solo per finanziamento illecito. “Con riferimento
all’associazione Più Voci, a cavallo tra il 2015 e 2016 io ho effettuato
due bonifici di 125mila euro. L’associazione era
rappresentata da Giulio Centemero che io conoscevo e che era il
tesoriere della Lega. Formalmente era un’associazione che promuoveva lo sviluppo immobiliare nel Nord Italia
e io avevo interesse a finanziarla perché mi apriva la strada per
estendere la mia attività anche in quella zona”, ha sostenuto il
costruttore. Secondo alcuni messaggi scambiati su Telegram tra gli
indagati, Centemero portò a cena a casa di Parnasi anche Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti.“Ci furono due cene, una Roma e una Milano. In quest’ultima cena
intervennero una decina di imprenditori di tutti Italia ed era presente
Parisi e solo per un saluto Salvini. Nella cena a Roma intervenne Salvini
e forse anche la Meloni. Non so se lei sia intervenuta ma certo era in
programma la sua presenza. In ciascuna delle due cene doveva essere
presente il candidato sostenuto dall’associazione a Roma (Meloni) e a Milano (Parisi).
Non si trattava di un finanziamento al partito. Centemero, tesoriere
della Lega mi propose di dare questo sostegno all’associazione e io
effettuato l’erogazione per sostenere l’associazione. Nelle
conversazioni intercettate io ero solo preoccupato che tutto fosse stato
fatto regolarmente”, dice Parnasi che si riferisce ai messaggi
scambiati con Centemero dieci giorni prima della cena ai Parioli: “Sto
organizzando il 19 a casa mia. Che ne dici?”, scrive il costruttore.
“Direi ottimo. Fammi avere coordinate e ora per favore”, è la risposta del leghista. Che si spinge oltre e chiede: “Per Iban et similia facciamo de visu o vuoi tutto in anticipo?”. E in effetti i due si danno appuntamento per il giorno seguente in stazione Centrale a Milano. Nei giorni seguenti Centemero torna a scrivere al costruttore: “Ciao Luca, volevo ringraziarti molto per la cena, hai messo al tavolo delle persone di valore
e sono contento Matteo ci si sia confrontato”. Dalla conversazione è
impossibile risalire a chi fossero gli altri invitati, di certo la
risposta di Parnasi fa capire che l’incontro fosse riservato. “Come fa Francesco Storace
a sapere della cena con Matteo?”, chiede il palazzinaro. “Mmm Storace? O
glielo ha detto Matteo – ipotizza Centemero – o l’addetta stampa di
Matteo. Indago… oppure Storace ha contatti in questura (Matteo gira con la scorta)”.
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venerdì 22 novembre 2019
Classe dirigente. Stadio Roma, Parnasi ai pm: “Soldi a Eyu erano finanziamento mascherato al Pd. Li concordai direttamente con Bonifazi”.
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