Non
giriamoci intorno e stiamo ai fatti: la sottosegretaria Boschi è stata
la regista di un violenta censura nei confronti del governatore della
Banca d'Italia Ignazio Visco, il quale ha più volte censurato i vertici
di Banca Etruria, di cui, dal 2011, ha fatto parte il padre della
Boschi. Il controllore (Banca d'Italia) è stato giudicato dalla figlia
del controllato (la sottosegretaria Boschi). Potremmo fermarci qui, data
l'evidenza del conflitto d'interessi in gioco. In paesi normali
(occidentali), per molto, molto meno ci sarebbe stata, da tempo, una
lettera pubblica di scuse e dimissioni. Invece, in Italia, il crepuscolo
del renzismo si caratterizza per un'arroganza e un familismo che fanno
impallidire la tanta vituperata Prima Repubblica.
Renzi
diventa presidente del Consiglio il 22 febbraio del 2014. Pochi mesi
dopo, papà Boschi diventa vice presidente di Banca Etruria. Nessuno
vuole malignare, sarà stata una "casualità" e il cognome sicuramente
irrilevante. Purtroppo, però - sempre stando ai fatti e pur non volendo
essere particolarmente cattivi - è complicato sostenere che il dottor
Boschi sia stato nominato per particolari meriti professionali. Ma
andiamo avanti: il "censurato" Visco già il 13 dicembre del 2013, cioè
prima della nomina a vice presidente di Boschi senior, aveva gravemente
censurato i vertici di Banca Etruria. E il "conflitto" di censura si era
nuovamente manifestato con l'ultima ispezione, a seguito della quale,
con parole che lasciano poco spazio alle congetture, i censurati
dall'on. Boschi affermano: "Le strutture deputate alla gestione del
credito deteriorato non sono risultate adeguate a fronteggiare in modo
efficace l'imponente crescita delle partite anomale. Gli indicatori di
performance relativi alla gestione delle sofferenze sono risultati
ampiamente al di sotto degli standard riscontrabili sul mercato".
Lo
stato di conflitto d'interessi della sottosegretaria, contornato da
mancanza di stile e di opportunità politica, punteggia le altre
sequenze: quando, nell'Aula della Camera, non chiarisce se fosse stata
presente o meno alle riunioni del Consiglio dei ministri che si è
occupato dei decreti sulle banche (tra cui quelli ribattezzati
"salva-banchieri"), quando annuncia e mai formalizza la querela a Ferruccio De Bortoli,
quando girano intercettazioni politicamente molto imbarazzanti. Nella
ricostruzione dei fatti, va ricordato che le strutture del censurato
Visco, nel frattempo, hanno inferto consistenti sanzioni pecuniarie a
Boschi senior, padre della figlia sottosegretaria, regista e
protagonista della censura al censore del padre. Non è uno
scioglilingua, ma un'incredibile storia di protervia e improntitudine.
Una vergogna che diventa una farsa quando il presidente del Pd Matteo Orfini dichiara, immaginiamo senza arrossire, che la loro iniziativa, in Parlamento, serve a tutelare i consumatori.
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