domenica 1 ottobre 2017

Ribellarsi è giusto! Torino. Il vertice del G7 duramente contestato nelle strade.

Un corteo con migliaia di manifestanti provenienti soprattutto dal centro-nord si è messo da largo Toscana (alla periferia di Torino) e ha cercato di avvicinarsi a Venaria Reale presidiata da centinaia di agenti di polizia. Dal mercato del quartiere popolare delle Vallette si è mosso un corteo spontaneo verso il concentramento delle 14.30 a largo Toscana. Ad alcune centinaia di metri dalla Reggia, nel tratto ancora autorizzato, lo spiegamento di forze dell’ordine in assetto antisommossa e di mezzi ha chiuso la strada in ogni direzione. Un doppio tentativo di forzare i cordoni della polizia ha dato vita a duri scontri con lancio di lacrimogeni e uso di idranti da parte degli agenti e di fuochi di artificio e petardi da parte dei manifestanti. Si segnalano diversi feriti negli scontri ma i bollettini ufficiali riferiscono solo di un agente della Digos, colpito alla testa, con una prognosi di 40 giorni per un trauma cranico, toracico e vertebrale mentre all’ospedale Cto di Torino sono finiti anche altri sei poliziotti e un carabiniere. Tre manifestanti sono stati fermati e identificati ma per una protesta fortemente simbolica, vengono infatti ritenuti gli autori che hanno portato in piazza una finta ghigliottino inscenando la decapitazione dei fantocci di Renzi e Poletti.
Il corteo: guarda il VIDEO
Gli scontri: guarda il VIDEO


Una cronaca dalla piazza:
Torino in piazza contro il G7
Una due giorni intensa quella che si è appena svolta a Torino in occasione del vertice del G7 su industria lavoro e scienza alla Reggia di Venaria, l’ex residenza sabauda cara all’industria del turismo italiano. Il summit ha mobilitato le realtà politiche e sociali che animano la città ma non solo. Il contro vertice è iniziato venerdì mattina con il corteo studentesco che ha sfilato per le vie del centro scontrandosi con l’opposizione delle forze dell’ordine che presidiavano l’hotel in cui alloggiavano i sette capi di stato. Una manifestazione di dissenso che ha causato il fermo, come preludio del vertice, di uno dei tanti studenti presenti al corteo che manifestava il dissenso a quello che in quel vertice si è discusso, rispetto al futuro della scienza (e indirettamente quindi della formazione) e del lavoro nei prossimi anni.
Il corteo è poi proseguito verso la zona universitaria e si è concluso con l’occupazione di Palazzo Nuovo, sede delle principali facoltà umanistiche. Da qui nel tardo pomeriggio è partito un altro corteo che ha bloccato il traffico del centro cittadino e si è spostato in piazza Castello dove si stava svolgendo la notte europea dei ricercatori, altra manifestazione che ha coinvolto non solo a Torino, ma in moltissime città italiane, il mondo della ricerca pubblica.
Anche in questo caso, si è visto il dispiegamento di un ingente schieramento di forze dell’ordine, pronte a salvaguardare il potere costituito che in forme diverse con diversi “sotto-padroni” gira intorno all’Unione Europea. In questo caso, dai confronti che ne sono derivati, sono stati fermati tre ragazzi.
Nel pomeriggio si sono invece svolte varie iniziative tra cui il presidio al cancello 2 della Fiat in seguito allo sciopero indetto e partecipato dai sindacati di base tra cui USB e Cobas. Tra le rivendicazioni dello sciopero, in uno stabilimento come quello di Fiat, è stata proprio la rivendicazione la questione dei posti di lavoro che si stanno e andranno persi proprio a fronte di questo piano di sviluppo industiale basato sulla tecnologia e sulla robotizzazione.
Alcuni attivisti di Usb ed Eurostop hanno poi tenuto un presidio in Viale maestri del lavoro e una delegazione del sindacato è stata ricevuta all’ ILO (agenzia dell’ ONU per il lavoro) nell’ambito di una più generale mobilitazione internazionalista della Federazione Sindacale Mondiale.
In serata l’assemblea pubblica di Eurostop in cui è stato presentato il quaderno «Automazione e disoccupazione tecnologica» pubblicato da Noi Restiamo che contiene vari contributi sul tema dell’industria 4.0 e che riflette sulle conseguenze occupazionali che la quarta rivoluzione industriale sta avendo e avrà. Sabato pomeriggio si è tenuto l’evento centrale del contro vertice : un corteo unitario di alcune migliaia di persone ha sfilato per la periferia torinese. Partendo da largo Toscana è arrivato fino alle porte della Reggia di Venaria dove un imponente dispiegamento di forze dell’ordine ha più volte effettuato lanci di lacrimogeni per disperdere e allontanare i manifestanti, uno dei quali è stato caricato e verrà processato per direttissima.

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