domenica 8 ottobre 2017

"Mattarella fermi il golpe del Rosatellum".

Alessandro Di Battista a 'In mezz'ora in più' attacca a muso duro la nuova legge elettorale.

A muso duro contro il Rosatellum bis, la nuova legge elettorale appena licenziata dalla commissione Affari costituzionali della Camera, definito "un colpo di Stato istituzionale". Intervistato da Lucia Annunziata a 'In mezz'ora in più', su Rai3, Alessandro Di Battista usa toni perentori e lancia un appello al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, affinché non firmi il provvedimento. "Hanno fatto una legge che premia una coalizione contro il Movimento 5 Stelle: per me questo è un colpo di Stato istituzionale", ha dichiarato Di Battista. "A due mesi dalle elezioni con tutto il mondo che chiede maggiore rappresentatività hanno fatto una legge che impedisce di fatto ai cittadini di eleggere i 2/3 del Parlamento. Questo colpo di Stato istituzionale è per colpire i cittadini e il Movimento, noi ci opporremo in aula e mi appello a Mattarella affinché non la firmi", ha aggiunto.
"Io battitore libero. Meno male che Di Maio ha un carattere diverso, non sono geloso di lui".

"Il mio ruolo è da battitore libero. Io ho fatto tante battaglie in aula, ma l'iniziativa più significativa è quella che ho fatto fuori dall'Italia a difesa della Costituzione. Ci sono persone come me che si trovano più a loro agio in piazza". Di Battista ha delineato così il suo ruolo nel Movimento 5 Stelle e ribadisce la sua fiducia in Luigi Di Maio, candidato premier del M5S.
Su una possibile candidatura per sfidare Di Maio alle primarie, Di Battista ha detto: "Io potevo candidarmi", ma "ho deciso di non farlo perché ho pensato che Luigi avesse delle possibilità maggiori e che sia migliore che, in questa fase, io faccia altro. Ma io non sono geloso di Luigi".
"Difficile vincere in Sicilia, contro il Movimento 5 Stelle tutti impresentabili"
"Chi vota Musumeci vota Cuffaro, Micciché, Genovese. Il Movimento fa così paura che in Sicilia tutti si uniscono contro di noi. Vincere in Sicilia è molto difficile anche se siamo la prima forza politica del Paese: per me vincere in Sicilia potrebbe darci la spinta per vincere le prossime elezioni politiche.
"Ora la mia priorità è mio figlio, lo voglio educare a essere sufficientemente ribelle"
Diventato papà da qualche giorno, Di Battista parla del figlio: "Prima - sottolinea - il Movimento era la prima e l'ultima cosa a cui pensavo, adesso c'è un'altra priorità. Quando mi sveglio presto non lo faccio per la rassegna stampa, che ho abolito, ma per cambiare il pannolino". "Per me educare un figlio è un atto politico: lo voglio educare a essere sufficientemente ribelle e a non aver paura perché questa società è governata dalla paura e non dai partiti", ha aggiunto Di Battista. "Io sono molto contento e mi ha rivoluzionato tutto: nella scala delle mie priorità c'è lui. Il cambio delle mie priorità mi consente di avere forza per la politica. Si merita un Paese un po' più pulito", ha proseguito.
"Se lo ius soli arriverà in Senato, ci asterremo. Delrio si dimetta"
"Il disegno di legge non arriverà al Senato ma se arrivasse noi ci asterremo. La questione deve essere trattata a livello europeo. Perchè Veltroni fa gli appelli a noi invece di farli al suo partito? Delrio se è contro una scelta del suo governo si dimetta e non faccia lo sciopero" della fame.
"I sindacati sono i responsabili della distruzione dell'Italia"
Duro attacco di Di Battista ai sindacati. "I grandi sindacati sono responsabili della distruzione dell'Italia come i partiti. La dirigenza della Cgil è da anni collegata al Pd infatti tutti i segretari sono finiti in Parlamento con il Pd", ha dichiarato. "Noi pensiamo che sia importante il sindacato, ma da anni difendono potenti o i partiti di turno. Voglio vedere se in futuro la Camusso non finirà in Parlamento", ha proseguito.
"La commissione d'inchiesta sulle banche è una buffonata"
"La commissione è una buffonata. Casini disse che era populismo e poi si è beccato la presidenza della commissione. Questa commissione non farà nulla, cercherà solo di insabbiare i dossier come Mps e quello delle banche venete".

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