ROMA - Il
governo autorizza il voto di fiducia sul Rosatellum bis. La decisione è
stata presa al termine di una riunione del consiglio dei ministri,
convocato d'urgenza dopo la richiesta da parte del Pd di blindare la
riforma elettorale e metterla al riparo dai voti segreti. Insorgono i
partiti contrari alla legge - Mdp e M5s in testa - che chiedono
l'intervento del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ma il
Colle fa sapere che, pur apprezzando l'impegno delle Camere, nulla può
decidere nel merito.
SCHEDA Come funziona il Rosatellum bis
• FIDUCIA CONTRO IL VOTO SEGRETO
La più grande preoccupazione della maggioranza, fugata ora dal voto di
fiducia, era che la riforma fosse nuovamente affossata sotto il tiro dei
franchi tiratori, protetti dai circa 50 voti segreti richiesti dalle
opposizioni. Un'incognita a cui Pd, Forza Italia, Ap e Lega (le
forze del nuovo patto a quattro sulla legge elettorale) pensavano di
rispondere in un primo tempo con la tecnica parlamentare del "canguro",
ossia con emendamenti predittivi che avrebbero fatto cadere
automaticamente tutti gli altri. Ma poi l'ipotesi del ricorso alla
"fiducia tecnica" ha prevalso. In mattinata il capogruppo dem alla
Camera Ettore Rosato (che dà il nome alla legge), ha
reso pubblica la richiesta del Pd al governo: "Dopo la riunione di
maggioranza ho telefonato al premier Paolo Gentiloni riferendo che è
opportuna la fiducia per superare il ricorso ai voti segreti". Saranno
dunque poste tre fiducie tecniche sui primi tre articoli della legge,
quelli oggetto degli emendamenti su cui le opposizioni avrebbero voluto
il voto segreto. Il voto finale sul provvedimento sarebbe comunque
segreto, come previsto dal Regolamento della Camera.
• L'INSURREZIONE DEL M5S
La possibilità del voto di fiducia scatena la sollevazione del M5s e
degli altri partiti contrari alla riforma. Il candidato premier del
Movimento Luigi Di Maio annuncia su Facebook due giorni
di manifestazioni di protesta: "Siamo in piena emergenza democratica -
dice nel videomessaggio - abbiamo bisogno di voi. Si comincia domani
alle 13, in piazza Montecitorio, raggiungeteci per fermare questa
vergogna":
Nelle ore precedenti, quando la fiducia era ancora solo un'ipotesi, era intervenuto Danilo Toninelli, deputato M5S ed esperto di sistemi elettorali, invocando su Twitter l'intervento del Capo dello Stato:
Fiducia su #leggeelettorale è atto eversivo e incostituzionale fatto da chi ha paura dei suoi. Gentiloni si opponga e Mattarella intervenga!
"Qui si sta scherzando col fuoco - aveva invece commentato Roberto Speranza,
coordinatore di Mdp - Una legge che toglie la sovranità ai cittadini
di scegliere i propri eletti viene approvata togliendo la sovranità al
Parlamento. È oltre i limiti della democrazia".
Mentre per Maurizio Lupi,
capogruppo di Ap, "la fiducia è un atto di responsabilità". Forza
Italia "voterà sì alla legge, pur non partecipando, ovviamente, alla
votazione sulla fiducia", chiarisce il capogruppo dei deputati azzurri Renato Brunetta.
Lo stesso farà la Lega, con il segretario Matteo Salvini che vuole chiudere la partita al più presto.
•GLI EMENDAMENTI
Ne sono stati presentati in tutto 200. Il M5S ne ha depositati 55, fra
cui uno con il quale si chiede il vaglio preventivo della Corte
costituzionale, senza il quale la legge elettorale non potrebbe entrare
in vigore. Mdp ha presentato invece 28 proposte di modifica, tra cui
l'introduzione del voto disgiunto e delle preferenze, "a tutela della
libertà dell'elettore e contro i nominati", spiega il deputato di
Articolo 1 Alfredo D'Attorre. Altri 18 gli ementamenti
di Sinistra italiana-Possibile: anche qui l'inserimento del voto
disgiunto, l'eliminazione delle coalizioni e delle liste bloccate nel
collegio plurinominale, la riduzione del numero di pluricandidature da 5
a 3, la riduzione delle firme per presentare le liste a sottoscrizione
digitale. Nessuna modifica è stata richiesta invece da Ap e Pd, mentre
sono 7 gli ementamenti di Forza Italia, fra cui due a firma di Francesco Paolo Sisto
che però non incidono minimamente sull'impianto: riguardano infatti le
modalità di voto degli italiani all'estero. Niente emendamenti dalla
Lega, mentre sono 13 le modifiche presentate da Fratelli d'Italia, che
chiede un premio di governabilità per chi raggiunge il 40% dei seggi.
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martedì 10 ottobre 2017
Legge Elettorale. Rosatellum bis, sì del governo alla fiducia. Insorgono M5s e Mdp: "Intervenga Mattarella"
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