mercoledì 4 ottobre 2017

21 ottobre 2017, Roma: Nessuna persona è illegale!

 dinamopress Nessuna persona è illegale
Dopo un'estate segnata dal razzismo istituzionale, dagli accordi criminali con le milizie libiche, dalla codardia del parlamento sullo Ius Soli, torniamo in piazza a dire la nostra. Un corteo nazionale con tante rivendicazioni e uno slogan su cui non c'è mediazione possibile: Nessuna persona è illegale!
Ci sono momenti in cui non si può rimanere a casa, in cui scendere in piazza è un'urgenza non rimandabile.
Quest'estate, governo, giornali e gruppi di estrema destra hanno dichiarato guerra all'umano. Attraverso l'attacco alle ONG, hanno legittimato l'assasinio di centinaia di migliaia di esseri umani. Il ministro Minniti ha imposto delle regole per ostacolare il salvataggio delle persone alla deriva e ha stretto accordi con le milizie libiche (colluse con i trafficanti e, secondo alcune fonti, vicine all'ISIS). Il governo del Partito Democratico, intanto, ha finanziato con miliardi di euro pubblici l'apertura di campi di concentramento in Libia.

Di fronte a questa barbarie non si è mosso quasi niente. Se non delle voci, spesso solitarie, di denuncia e testimonianza. Ma questo non basta!
È arrivato il momento di scendere in piazza, in tante e tanti, per dire che esiste un altro pezzo di Paese. Spazi sociali, esperienze solidali, laboratori territoriali di mutualismo e di solidarietà attiva, collettivi e comunità di migranti auto-organizzati, donne e uomini che non credono alle menzogne razziste e sanno bene dove cercare i responsabili delle tante problematiche sociali che affliggono le componenti più deboli della società.
È arrivato il momento di dire con forza che bisogna smettere di tollerare l'intolleranza, che occorre togliere qualsiasi spazio agli spacciatori di odio e razzismo, che NESSUNA PERSONA È ILLEGALE. Non staremo a guardare di fronte al ritorno della barbarie!
Vogliamo essere in piazza perché riteniamo urgente rispondere al clima di odio razziale e di guerra ai poveri che sta imperversando nelle nostre città e che viene alimentato ad arte dal razzismo istituzionale e dallo sciacallaggio di formazioni esplicitamente neofasciste.
Vogliamo essere in piazza assieme alle donne e agli uomini migranti che continuano a mostrarci grande coraggio e determinazione nel disegnare le proprie rotte e costruire il proprio futuro.
Vogliamo essere in piazza contro la legge Minniti-Orlando, razzista e securitaria che pretende di toglierci la parola e gli spazi di vita nelle nostre città.
Vogliamo oltrepassare i confini di Ventimiglia, del Brennero, dove in troppi cercano di affermare il proprio diritto all’esistenza, così come vogliamo abbattere i confini interni alle nostre città, quelli visibili che producono una povertà di differenti colori ma fatta della stessa sostanza e quelli invisibili che ci mettono l'uno contro l'altro.
Vogliamo portare in piazza un'altra accoglienza, che non si basi sul business dell'immigrazione, il confinamento dei corpi e lo sfruttamento di chi vi lavora, ma che, attraverso pratiche solidali e di mutualismo, promuova diritti e percorsi inclusivi
Vogliamo costruire questa giornata insieme alle seconde generazioni e a tutt@ i/le cittadin@ che rivendicano lo Ius Soli come battaglia di civiltà essenziale per iniziare a demolire le impalcature del razzismo istituzionale, saremo a Montecitorio con loro il 13 Ottobre quando si andrà a manifestare sotto il parlamento per rimettere questo elemento al centro dell'agenda politica.   
Sentiamo l'urgenza di scendere in piazza e lo faremo con le modalità che ci sono proprie, nella costruzione di una processualità pubblica, larga e condivisa, esattamente come il movimento femminista soprattutto in quest'ultimo anno ci ha indicato. 
Sei anni di crisi economica e di austerità hanno peggiorato le condizioni materiali di larghi settori di popolazione, ma dobbiamo avere la determinazione di continuare dire la verità: i migranti non sono il problema. Il problema sono le banche che speculano sulle nostre vite, i politici che ci impoveriscono, le imprese che ci sfruttano. Per questo, non smetteremo di rivendicare frontiere aperte e libertà di restare e partire insieme a forme universali di welfare, un reddito garantito, maggiori diritti sul lavoro, investimenti su formazione e sanità, case per tutt*.
Il 21 ottobre saremo quindi in piazza con tutte queste rivendicazioni e con un unico slogan, su cui non c'è mediazione possibile:Nessuna persona è illegale! 
Invitiamo tutti coloro che lo condividono a mobilitarsi, a diffondere l'appello, a organizzare autobus e macchine per partecipare al corteo e costruire insieme la manifestazione.

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