dinamopress Nessuna persona è illegale
Dopo un'estate segnata dal razzismo istituzionale, dagli accordi criminali con le milizie libiche, dalla codardia del parlamento sullo Ius Soli, torniamo in piazza a dire la nostra. Un corteo nazionale con tante rivendicazioni e uno slogan su cui non c'è mediazione possibile: Nessuna persona è illegale!
Ci sono momenti in cui non si può rimanere a casa, in cui scendere in piazza è un'urgenza non rimandabile.
Quest'estate,
governo, giornali e gruppi di estrema destra hanno dichiarato guerra
all'umano. Attraverso l'attacco alle ONG, hanno legittimato l'assasinio
di centinaia di migliaia di esseri umani. Il ministro Minniti ha imposto delle regole per ostacolare il salvataggio delle persone alla deriva e ha stretto accordi con le milizie libiche (colluse con i trafficanti e, secondo alcune fonti, vicine all'ISIS). Il governo del Partito Democratico, intanto, ha finanziato con miliardi di euro pubblici l'apertura di campi di concentramento in Libia.
Di
fronte a questa barbarie non si è mosso quasi niente. Se non delle
voci, spesso solitarie, di denuncia e testimonianza. Ma questo non
basta!
È
arrivato il momento di scendere in piazza, in tante e tanti, per dire
che esiste un altro pezzo di Paese. Spazi sociali, esperienze solidali,
laboratori territoriali di mutualismo e di solidarietà attiva,
collettivi e comunità di migranti auto-organizzati, donne e uomini che
non credono alle menzogne razziste e sanno bene dove cercare i
responsabili delle tante problematiche sociali che affliggono le
componenti più deboli della società.
È arrivato il momento di dire con forza che bisogna smettere di tollerare l'intolleranza,
che occorre togliere qualsiasi spazio agli spacciatori di odio e
razzismo, che NESSUNA PERSONA È ILLEGALE. Non staremo a guardare di
fronte al ritorno della barbarie!
Vogliamo essere in piazza perché riteniamo urgente rispondere al clima di odio razziale e di guerra ai poveri
che sta imperversando nelle nostre città e che viene alimentato ad arte
dal razzismo istituzionale e dallo sciacallaggio di formazioni
esplicitamente neofasciste.
Vogliamo
essere in piazza assieme alle donne e agli uomini migranti che
continuano a mostrarci grande coraggio e determinazione nel disegnare le
proprie rotte e costruire il proprio futuro.
Vogliamo
essere in piazza contro la legge Minniti-Orlando, razzista e
securitaria che pretende di toglierci la parola e gli spazi di vita
nelle nostre città.
Vogliamo
oltrepassare i confini di Ventimiglia, del Brennero, dove in troppi
cercano di affermare il proprio diritto all’esistenza, così come
vogliamo abbattere i confini interni alle nostre città, quelli visibili
che producono una povertà di differenti colori ma fatta della stessa
sostanza e quelli invisibili che ci mettono l'uno contro l'altro.
Vogliamo portare in piazza un'altra accoglienza,
che non si basi sul business dell'immigrazione, il confinamento dei
corpi e lo sfruttamento di chi vi lavora, ma che, attraverso
pratiche solidali e di mutualismo, promuova diritti e percorsi inclusivi
Vogliamo
costruire questa giornata insieme alle seconde generazioni e a tutt@
i/le cittadin@ che rivendicano lo Ius Soli come battaglia di civiltà
essenziale per iniziare a demolire le impalcature del razzismo
istituzionale, saremo a Montecitorio con loro il 13 Ottobre quando si
andrà a manifestare sotto il parlamento per rimettere questo elemento al
centro dell'agenda politica.
Sentiamo
l'urgenza di scendere in piazza e lo faremo con le modalità che ci sono
proprie, nella costruzione di una processualità pubblica, larga e
condivisa, esattamente come il movimento femminista soprattutto in
quest'ultimo anno ci ha indicato.
Sei
anni di crisi economica e di austerità hanno peggiorato le condizioni
materiali di larghi settori di popolazione, ma dobbiamo avere la
determinazione di continuare dire la verità: i migranti non sono il
problema. Il problema sono le banche che speculano sulle nostre vite, i politici che ci impoveriscono, le imprese
che ci sfruttano. Per questo, non smetteremo di rivendicare frontiere
aperte e libertà di restare e partire insieme a forme universali di
welfare, un reddito garantito, maggiori diritti sul lavoro, investimenti
su formazione e sanità, case per tutt*.
Il 21 ottobre saremo quindi in piazza con tutte queste rivendicazioni e con un unico slogan, su cui non c'è mediazione possibile:Nessuna persona è illegale!
Invitiamo
tutti coloro che lo condividono a mobilitarsi, a diffondere l'appello, a
organizzare autobus e macchine per partecipare al corteo e costruire
insieme la manifestazione.
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