A Nicoletta è stato notificato l'obbligo di
soggiorno a Bussoleno con il divieto di lasciare il territorio del
comune e dalle 18 alle 8 del mattino il domicilio coatto nella propria
abitazione. E' la risposta alla decisione di Dosio di non accettare
l'obbligo di firma quotidiana, cui era stata precedentemente sottoposta
da un altro atto repressivo.
Questo procedimento si riferisce alla manifestazione del 28 giugno 2015 in cui migliaia di persone di tutte le età sfilarono per le vie di Chiomonte ed Exilles provando a raggiungere il cantiere della devastazione. Questa operazione vede coinvolti, oltre a Nicoletta, molti altri attivisti che sono ad oggi ancora obbligati a presentarsi per le firme quotidiane o agli arresti domiciliari.
Il soggiorno obbligato è un provvedimento che viene dal fascismo e che spesso è stato utilizzato nel passato contro la criminalità mafiosa. "Che oggi sia rivolto contro una limpida figura di miltante per la democrazia, quale è Nicoletta, la dice lunga sulla portata autoritaria e liberticida che ha assunto la repressione contro il movimento NoTav", commenta a caldo Giorgio Cremaschi.
"Coerentemente con le sue dichiarazioni e rivendicando le azioni praticate il 28 giugo - si legge in un comunicato No Tav - Nicoletta oggi rifiuta anche l’obbligo di dimora. Fermarci è impossibile, dunque non possiamo fare altro che stare al fianco di Nicoletta, e di tutti coloro che sono ancora sottoposti a misure cautelari, e sostenerla nel portare avanti questa battaglia che siamo certi metterà in difficoltà tutta la controparte".
Per colpire Nicoletta Nicoletta Dosio, i giudici hanno aspettato che si concludesse il Festival dell'Alta Felicità di Venaus , dove con migliaia di giovani molti esponenti della cultura e dello spettacolo avevano espresso il loro sostegno alla lotta del popolo della Valle Susa. Spenti i riflettori, "i burocrati repressori - continua Cremaschi - hanno dato il via al nuovo giro di vite e alla nuova vendetta contro la libertà di chi lotta".
"So che Nicoletta non ne ha bisogno, sia per la sua forza e dirittura morale, superiore in misura imparagonabile a quella di chi la giudica persona negativa -conclude Cremaschi -. Sia per la stima e l'affetto che la circondano nel popolo NoTav e ovunque si lotti per i diritti e la democrazia. Ma voglio comunque esprimere alla compagna della cui amicizia mi onoro tutta la mia solidarieta e condivisione. Forza Nicoletta sono, siamo, con te. Ora e sempre No Tav".
Questo procedimento si riferisce alla manifestazione del 28 giugno 2015 in cui migliaia di persone di tutte le età sfilarono per le vie di Chiomonte ed Exilles provando a raggiungere il cantiere della devastazione. Questa operazione vede coinvolti, oltre a Nicoletta, molti altri attivisti che sono ad oggi ancora obbligati a presentarsi per le firme quotidiane o agli arresti domiciliari.
Il soggiorno obbligato è un provvedimento che viene dal fascismo e che spesso è stato utilizzato nel passato contro la criminalità mafiosa. "Che oggi sia rivolto contro una limpida figura di miltante per la democrazia, quale è Nicoletta, la dice lunga sulla portata autoritaria e liberticida che ha assunto la repressione contro il movimento NoTav", commenta a caldo Giorgio Cremaschi.
"Coerentemente con le sue dichiarazioni e rivendicando le azioni praticate il 28 giugo - si legge in un comunicato No Tav - Nicoletta oggi rifiuta anche l’obbligo di dimora. Fermarci è impossibile, dunque non possiamo fare altro che stare al fianco di Nicoletta, e di tutti coloro che sono ancora sottoposti a misure cautelari, e sostenerla nel portare avanti questa battaglia che siamo certi metterà in difficoltà tutta la controparte".
Per colpire Nicoletta Nicoletta Dosio, i giudici hanno aspettato che si concludesse il Festival dell'Alta Felicità di Venaus , dove con migliaia di giovani molti esponenti della cultura e dello spettacolo avevano espresso il loro sostegno alla lotta del popolo della Valle Susa. Spenti i riflettori, "i burocrati repressori - continua Cremaschi - hanno dato il via al nuovo giro di vite e alla nuova vendetta contro la libertà di chi lotta".
"So che Nicoletta non ne ha bisogno, sia per la sua forza e dirittura morale, superiore in misura imparagonabile a quella di chi la giudica persona negativa -conclude Cremaschi -. Sia per la stima e l'affetto che la circondano nel popolo NoTav e ovunque si lotti per i diritti e la democrazia. Ma voglio comunque esprimere alla compagna della cui amicizia mi onoro tutta la mia solidarieta e condivisione. Forza Nicoletta sono, siamo, con te. Ora e sempre No Tav".
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