Decine di corpi di migranti ricoprono la spiaggia di Zuwara, in Libia, dopo i numerosi naufragi della scorsa settimana che secondo l'Onu hanno totalizzato oltre 700 morti nel Mediterraneo centrale.
Le foto, terribili, appaiono sul sito dell'associazione umanitaria maltese Migrant Report. A fare la macabra scoperta è stato un cittadino di Zuwara che si stava recando verso il confine con la Tunisia con il nipote: "Ho visto tre corpi sulla spiaggia e due che ancora galleggiavano in acqua". I cadaveri rinvenuti sono 117, tra i quali 70 donne e bambini tutti di origine africana: il numero è fornito dalla Mezzaluna Rossa che sta procedendo per il recupero delle salme, sparpagliate lungo 25 chilometri di arenile.
Nella zona la scorsa settimana la Guardia Costiera libica aveva intercettato 4 gommoni con più di 450 persone a bordo e alcuni dei migranti tratti in salvo avevano riferito che "più di cento" potevano essere annegati nella traversata.
"I corpi hanno cominciato ad emergere a Zuara, nell'ovest della Libia vicino alla frontiera con la Tunisia, dalle nove del mattino di giovedì", ha precisato il portavoce della Mezzaluna Rossa. "Le operazioni di recupero dei corpi è proseguita fino alle 23 e la Mezzaluna rossa ha ripreso stamattina".
Intanto 302 migranti sono stati recuperati in mare a sud di Creta dopo il naufragio del barcone che li trasportava. L'imbarcazione è salpata da Alessandria, Egitto. I soccorritori hanno ripescato tre corpi. L'imbarcazione era ormai affondata per metà quando sono arrivati i soccorsi.
Secondo i media greci, la barca su cui viaggiavano i migranti ha iniziato ad affondare in acque internazionali 75 miglia a sud del porto cretese di Kalo Limeni. L'allarme è stato raccolto inizialmente dalla Guardia Costiera italiana, quindi da quella greca. In zona ci sono già quattro imbarcazioni che stanno prestando soccorso, mentre dalla costa sono partiti aerei ed elicotteri. Si ritiene che la barca dei migranti stesse tentando di far rotta verso l'Italia. Negli ultimi giorni sono sbarcati a Creta 220 migranti.
L'ong Migrant Report parla ormai di "allarme Egitto", la nuova rotta dei migranti che non trovando la possibilità di passare dalla Turchia alla Grecia si starebbero spostando in massa verso il paese del generale Al Sisi: "L'incidente è indicativo del fatto che un numero sempre maggiore di richiedenti asilo vuole salpare dall'Egitto verso l'Italia. L'attraversamento è il più lungo e il più pericoloso del Mediterraneo. Inoltre, non ci sono molte unità di soccorso lungo il tragitto, come invece accade nel Canale di Sicilia".
I migranti salvati in acque greche ora potrebbero essere deportati in territorio turco, secondo l'accordo con l'Unione europea entrato in vigore lo scorso 20 marzo. Amnesty International protesta: "L'accordo Ue-Turchia è sconsiderato e illegale", accusa John Dalhuisen, direttore per l'Europa e l'Asia centrale, definendo una "invenzione" che la Turchia sia capace di rispettare i diritti dei rifugiati.
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