Per l’ex ministro delle Finanze della Grecia, che ha
fatto campagna per Remain, "non bisogna distruggere ma cambiare l'Europa
perché uniti si è più forti e si pesa di più. La sua ricetta? Per
contrastare "Eurocrazia", populismi e razzismo la Ue "deve diventare una
federazione" .
ilfattoquotidiano.it Roberta Zunini
Sono preoccupato. La situazione mi pare ormai fuori controllo. I populismi e il razzismo
stanno aumentando esponenzialmente mentre le maggiori economie
dell’Unione, Italia per prima, stanno collassando, nonostante ciò che
dice il vostro primo ministro Renzi”. L’economista Yanis Varoufakis, ex ministro delle Finanze greco oggi leader del movimento paneuropeo DiEm da lui fondato, nonché consulente dei laburisti inglesi da quando è segretario Jeremy Corbyn, è a Roma in questa giornata che passerà alla storia e ha scelto di commentare la Brexit con Il Fatto.
Lei conosce bene il Regno Unito, ha insegnato all’Università dell’Essex: come legge questo risultato?
È una reazione contro l’establishment britannico più che europeo. Il
ceto medio e la classe lavoratrice sono andati a votare contro l’ormai
ex premier Cameron perché sono i più danneggiati dal progressivo taglio
dello stato sociale e dall’aumento delle tasse, in linea con i diktat di
Bruxelles. Non hanno rigettato l’Europa ma le modalità dell’eurocrazia.
Se le cose non cambiano, vedremo il trionfo dei nazionalismi. Per
questo un populista come Donald Trump festeggia.
La sinistra non ha colpe?
Non ho detto questo. La sinistra inglese ha commesso errori
madornali, ma Corbyn ha cercato di far capire ai più disagiati che i
loro problemi non sono causati dall’appartenere all’Unione bensì dalla
politica non democratica di Bruxelles. Non è un caso che i banchieri e
la City tifassero per il Remain.
E allora perché Corbyn, lei e tutti gli intellettuali come
Noam Chomsky, persino il regista portavoce della classe operaia Ken
Loach, peraltro tutti firmatari del manifesto del suo movimento, eravate
a favore del Remain? Non è una contraddizione?
Non lo è. Se nella sua famiglia ci fossero dei problemi, sarebbe un
buon motivo perché ognuno dei suoi membri se ne andasse per i fatti
propri? In questi mesi sono stato spesso nel Regno Unito a fare campagna
a favore del Remain nelle zone più disagiate e ho faticato molto a
convincere gli abitanti che non bisogna distruggere ma cambiare l’Europa
perché uniti si è più forti e si pesa di più.
E perché dunque non è riuscito a convincerli?
Perché i conservatori come Cameron e tutti i responsabili della
politica sciagurata che sta rovinando l’Unione – cioè la troika, la Bce,
il Fmi – erano dalla nostra parte, cioè erano contrari all’uscita del
Paese dall’Unione. Se Cameron fosse andato in vacanza per un anno, oggi
il risultato sarebbe probabilmente l’opposto.
Il 5 luglio di un anno fa, quando lei era ancora il ministro
delle Finanze, il referendum greco sull’Ue l’ha costretta alle
dimissioni. Non sarebbe meglio evitare referendum su questioni così
delicate?
No. Io sono a favore dei referendum. Le ragioni di chi lo ha voluto
in Gran Bretagna erano sbagliate, noi invece l’avevamo indetto non per
uscire dall’Europa, bensì per renderla più giusta e coesa. Chi voleva la
nostra uscita dall’Eurozona era il ministro delle Finanze tedesco
Schäuble. L’unico che ha un’agenda per l’Europa. Schäuble ha fatto di
tutto per fomentare i britannici a lasciare l’Unione. Vuole creare una
piccola Europa basata su una permanente austerity.
La Brexit aiuterà Podemos a vincere in Spagna?
Non necessariamente. Anche se Podemos propone un modello contro
l’austerity non ha un’agenda europea. Così come non ce l’hanno i suoi
avversari. Questo è il cuore del problema europeo.
Non gli immigrati?
Sono diventati il capro espiatorio della crisi europea, economica e politica.
Il Leave ha prevalso, ma dalle urne emerge una Gran Bretagna divisa in due.
Tutta l’Europa è polarizzata: tutti hanno capito che, pur vivendo in paesi democratici, i loro governi non decidono più nulla.
DiEM cosa propone?
Di fortificare l’Europa, facendola diventare una federazione e indebolendo l’establishment.
Rete per l'Autorganizzazione Popolare - http://campagnano-rap.blogspot.it
Pagine
- Home
- L'associazione - lo Statuto
- Chicche di R@P
- Campagnano info, news e proposte
- Video Consigliati
- Autoproduzione
- TRASHWARE
- Discariche & Rifiuti
- Acqua & Arsenico
- Canapa Sativa
- Raspberry pi
- Beni comuni
- post originali
- @lternative
- e-book streaming
- Economia-Finanza
- R@P-SCEC
- il 68 e il 77
- Acqua
- Decrescita Felice
- ICT
- ECDL
- Download
- हृदय योग सारस
domenica 26 giugno 2016
Brexit, Varoufakis: “È la rivolta dei deboli contro l’establishment. Anche l’Italia vicina al collasso”.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento